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Michael Rinaldi, un buon terzo posto: “Reagito da professionista!”

Non solo Alvaro Bautista nel grande weekend varato da Ducati in Spagna. La Gara 2 del GP Catalogna ha riservato, infatti, del miele anche per Michael Rinaldi: lo scudiero del campione del mondo in carica è riuscito a salire sul podio posizionandosi in terza posizione a Barcellona. Un risultato utile all’autostima del numero ventuno e al team che ha piazzato due centauri nelle prime tre posizioni. Una forza incredibile, quella messa in pista da Aruba.it Racing.

Le parole di Michael Rinaldi dopo Gara 2

Photo Credit Andrea Bonora
Photo Credit Andrea Bonora

Nella FP3 ho fatto un long run da 16 giri e il consumo delle gomme sembrava sotto controllo. Oggi ho cercato di gestire, ma mancava esperienza da Gara 1. Non potevo forzare con l’anteriore negli ultimi giri, la mano era dolorante. A causa del calo della gomma non potevo difendermi in accelerazione e per via della mano faticavo in frenata. Dopo le prove libere, mi aspettavo di poter fare dei buoni risultati. Purtroppo in Gara 1 sono caduto dopo due giri e poi in Superpole Race è arrivata la pioggia quando stavo per conquistare il podio. Mi sono chiesto: perché sempre a me? Devi reagire da pilota professionista, anche se non è facile. Purtroppo non avevo l’esperienza di Gara 1 sulla gestione delle gomme sulla lunga distanza. Comunque sono abbastanza contento di come ho reagito ai pugni presi in Gara 1 e in Superpole Race. Mi ha recuperato 3 secondi in due giri, ho dovuto accettarlo. Non avevo di più da poter dare. Ha gestito le gomme meglio e si è meritato la posizione. Sono comunque contento di aver finito questo weekend difficile sul podio. Il Centro Medico e la Clinica Mobile hanno fatto un buon lavoro, consentendomi di correre. Ma sento dolore e dovrò fare un risonanza magnetica in Italia. Spero di stare meglio nel test. In Superpole Race avevo più da perdere che da vincere. I dottori mi avevano detto che un’altra caduta su quella mano sarebbe stata un problema. Con la pioggia i piloti dietro di me hanno rischiato molto, sull’asciutto non avevano chance di finire sul podioNon volevo compromettere Gara 2 e ho salvaguardato la mia mano. Petrucci e Bassani hanno la mia stessa moto. Solo Oettl ha una Ducati con un po’ meno potenziale“.

Photo Credit Andrea Bonora

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