Una migrante incinta soccorsa sulle Alpi potrebbe mettere nei guai l’uomo che l’ha aiutata.  Succede in Francia e potrebbe accadere anche altrove, in un mondo con troppi flussi di migranti, spesso incontrollati. Il “buono” di questa storia, una guida alpina francese, è colpevole di aver aiutato una donna nigeriana che stava attraversando il confine. E ora rischia ben 5 anni di carcere. Vediamo perché e perché questo fa notizia. 

Migrante soccorsa sulla via dei migranti delle Alpi in Francia
Un’immagine di repertorio della via dei migranti attraverso le Alpi di Radio Beckwith Evangelica

La notizia arriva dalla Francia, dal comunicato stampa di un’associazione umanitaria e fa il giro del mondo: una migrante incinta soccorsa sulle Alpi lo scorso 10 marzo mette nei guai la guida che l’ha aiutatao. Ma “la notizia” non è proprio quella: a fare scalpore, se non indignazione, è che la guida alpina francese che aiutato la donna, incinta di 8 mesi, rischia ben cinque anni di carcere.

La colpa dell’uomo? Aver prestato soccorso e tentato di aiutare la donna,  incinta e in punto di partorire, era in pericolo. E lo era anche il resto della sua famiglia, che tentava di varcare il confine tra Italia e Francia, nei pressi del passo del Monginevro. Perché, per le leggi sull’immigrazione, è illegale.

Ma quello che colpisce è che in questa storia il “buono” rischia di essere punito. E questo stride con le nostre convinzioni e i nostri schemi più profondi. Nella nostra mente il bene ha sempre ragione. E trionfa sempre. Una visione forse un po’ ingenua e infantile, ma quanti di voi hanno pensato che non si può finire in carcere per aver salvato, forse dalla morte, una donna incinta in grave difficoltà

Migrante incinta soccorsa sulle Alpi: i fatti

Della migrante soccorsa sulle Alpi dalla guida francese non conosciamo il nome. Sappiamo che è nigeriana, che era incinta di otto mesi e che viaggiava con la famiglia per tentare di attraversare il confine. Per approdare in un Paese che forse le avrebbe regalato una vita migliore. E che ha incontrato Benoit Ducos, una guida alpina francese che ha voluto aiutarla e che ora è indagato dalla magistratura francese per violazione delle leggi sull’immigrazione.

Benoit Ducos è il protagonista di una storia dai risvolti molto umani. Il suo è un comportamento che contrasta con leggi e regolamenti, ma non con l’etica e la morale.

L’uomo il 10 marzo ha incontrato la donna nigeriana, il marito e i figli di due e quattro anni. Lei incinta e in procinto di partorire, in mezzo alla neve, nei pressi del passo del Monginevro, a 1900 metri di altitudine. Avevano chiaramente bisogno di aiuto e l’uomo li ha fatti salire in auto per accompagnarli all’ospedale alle porte di Briançon, in Francia. 

Mentre si recavano nella città francese una vettura della gendarmeria li ha intercettati, portando l’uomo in caserma e la donna in ospedale, dove ha partorito. Il sito ledauphine.com, vicino all’associazione umanitaria Tous migrants ha reso noto il caso. La guida rischia fino a 5 anni di prigione. La Gendarmeria su Twitter ha affermato che “l’azione dello Stato è stata irreprensibile”. Ma quanti di voi avrebbero fatto lo stesso pensando di avere ragione?

Federica Macchia