La nave della Ong Mission Lifeline, che trasportava 104 persone, ha forzato il blocco delle autorità presso Pozzallo. La Guardia di Finanza ha rapidamente sequestrato la nave e la procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta.
“La situazione pericolosa per la vita delle persone a bordo mi costringe a dirigerci verso il porto più vicino”. Questa è la frase che Claus Peter Reisch, capitano della nave Eleonore, ha comunicato prima di dichiarare lo stato di emergenza e forzare il blocco delle autorità italiane. La nave della Mission Lifeline, ha riportato infatti che la limitata capienza della barca ha obbligato molti migranti a dormire sul ponte superiore. Il mare estremamente mosso e il temporale hanno ulteriormente aggravato la situazione. Per questo è dunque sbarcata a Pozzallo, dove la Guardia di Finanza l’ha immediatamente sequestrata.
Mentre la Squadra mobile ha provveduto allo sbarco dei 104 migranti, la procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta per verificare la presenza di violazioni penali. A pronunciarsi in tal senso sarà, come prevede il decreto sicurezza bis, il prefetto Fabio D’Anna. Il reato al momento contestato è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I commenti del mondo politico
Il caso della nave Eleonore non poteva non attirare l’attenzione di Matteo Salvini, che ha preteso il rispetto del decreto sicurezza bis (il quale prevede comunque diversi casi di concessione di sbarco):
“Leggi e confini vanno rispettati. Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro: faccio e farò di tutto per difendere l’Italia”
Più pacato è stato Nicola Zingaretti, che invita il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a trovare una soluzione alla radice del problema:
“Quanto sta avvenendo in queste ore nel Mediterraneo, tra sbarchi continui sulle nostre coste e divieti disumani, conferma che le politiche in materia di immigrazione di questi mesi non hanno risolto nulla. Torno a chiedere al presidente Conte di affrontare immediatamente la situazione delle persone bloccate in mare in condizioni di emergenza umanitaria e, ovviamente, continuiamo a chiedere che ci si prepari a una svolta radicale nelle politiche su questi temi”.