Non avrebbe contestato al momento giusto provvedimenti irregolari per la gestione migranti e non avrebbe posto un limite di tempo per rimediare agli errori dell’amministrazione. Questi sono i motivi per cui il comune di Riace ha vinto il ricorso al Tar contro il ministero dell’Interno che aveva decurtato dei suoi fondi lo Sprar del borgo calabrese costretto a chiudere

Il ricorso di Riace

Il comune di Riace aveva perso un finanziamento di 2.021.404 di euro all’anno per il triennio 2017-2019, fondi da utilizzare per l’accoglienza di 165 migranti all’interno dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il vicesindaco di Riace Giuseppe Gervasi ha presentato ricorso al Tar con l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione, e gli avvocati Nazzarena Zorzella e Daniela Consoli. Dopo due ispezioni ministeriali avvenute a luglio e a dicembre 20016, il comune di Riace aveva perso 44 dei punti ottenuti alla presentazione della domanda per i contributi per il suo progetto dello Sprar, a causa di varie problematiche riscontrate tra cui la mancata corrispondenza tra i servizi richiesti nella domanda e quelli attuati, e il cambio dell’ente attuatore

Riace ha vinto il ricorso
Un migrante a Riace, immagine tratta da tpi.it

Il comune di Riace ha vinto il ricorso che per i giudici è fondato in quanto “la decurtazione del punteggio è avvenuta senza il rispetto delle forme e condizioni stabilite dall’articolo 27, comma 2, Dm 10 agosto 2016 in ordine alla previa diffida, e la conseguenziale revoca dei contributi è stata disposta sulla base di rilievi concernenti essenzialmente il progetto attuato nel triennio 2014/2016, in palese contraddizione con la circostanza che nel dicembre 2016, in presenza dei medesimi rilievi, quello stesso progetto era stato autorizzato dall’amministrazione alla prosecuzione”. A questo si aggiunge la mancata assegnazione di un tempo al comune calabrese per rimediare agli errati comportamenti riscontrati

Riace ha vinto il ricorso
Migranti a Riace, immagine tratta da valigiablu.it

Le parole di Mimmo Lucano

I migranti di Riace sono già stati tutti trasferiti e il sindaco Mimmo Lucano che più che uno Sprar, aveva creato un grande modello di integrazione, sospeso a seguito dell’inchiesta Xenia sulla gestione dei migranti. Ciò nonostante è rimasto sempre in prima linea candidandosi come consigliere alle prossime elezioni comunali che si terranno il 26 maggio

Riace ha vinto il ricorso
Il sindaco di Riace Mimmo Lucano, immagine tratta da today.it

Adesso il Tar dice che abbiamo ragione ma intanto lo Sprar di Riace è stato azzerato. Riace non era uno Sprar, era un progetto di comunità”, ha fatto sapere Mimmo Lucano commentando la sentenza del Tar, “era tutta una comunità dove c’erano attività, integrazione. C’è stato un valore sociale e culturale, l’asilo nido, l’ambulatorio medico, gli immigrati erano protagonisti sul territorio con la raccolta differenziata, il turismo solidale, le attività culturali. In un periodo in cui l’equazione è “immigrazione uguale dramma sociale”, Riace aveva dimostrato concretamente il contrario”. Il modello Riace è distrutto secondo Lucano per cui ora con ”il decreto sicurezza 1 e anche con il 2 sono tutti gli Sprar ad essere a rischio”.