Milan escluso per un anno dalle coppe europee, questa è la decisione emanata dalla UEFA. Una sentenza severa, forse anche troppo visto che è un fatto senza precedenti. Tutto ciò ha un suo perchè, ma bisogna capire se questo perchè sia valido o no.

Si comincia dalla scorsa estate con Berlusconi, ormai incapace di poter offrire il giusto supporto economico, in cerca di acquirenti per il suo Milan. Tante cordate si sono mostrate pronte per fare proprie la società rossonera, tra queste vi era una capeggiata da un individuo sconosciuto al mondo, Yonghong Li. Insieme al suo braccio destro Han e con la partecipazione di Fassone, come mediatore tra le parti, il cinese ha superato la concorrenza di uomini come Mr Bee. Con a capo il cinese ci si attendeva un futuro roseo all’orizzonte. Così subito il Milan comincia ad acquistare buoni giocatori, senza badare alle restrizioni che da anni la UEFA impone. Secondo la dirigenza del Milan i costi sarebbero rientrati nel bilancio, per questo motivo si sarebbero evitate sanzioni. Un anno intero passa, un altro campionato disastroso andato e ora il Milan si ritrova con una dirigenza che non è mai stata presente (forse perchè inesistente) e fuori dalle coppe europee per via della sanzione. Ci sono tante domande da porsi ma la prima è: chi è Yonghong Li? Un uomo che si è indebitato fino al collo con Elliot per riuscire a investire nel Milan, questo è ciò che si sa di lui. Non vi sarebbe spiegazione altrimenti per gli innumerevoli prestiti chiesti a Elliot

Adesso la UEFA condanna il Milan per non aver rispettato le norme riguardanti il fair play finanziario, principalmente le norme riguardanti il pareggio del bilancio. Eppure Fassone stesso aveva fatto notare come si sarebbero evitate situazioni di questo tipo. Cosa avrà portato la UEFA a emettere una sentenza così pesante? Sicuramente una dirigenza fantasma non è garanzia di fiducia e molti volevano vederci chiaro sulla situazione del Milan. Gli stessi azionisti di minoranza erano allo scuro dei movimenti economici del loro presidente, così come anche del suo patrimonio. Solamente Fassone, Mirabelli e alcune volte Han si sono dimostrati pronti a difendere le azioni del loro presidente e a sostenere la figura di esso. Adesso, tutti loro sono chiamati a gestire una situazione assai complessa. Dopo aver tradito la fiducia di molti tifosi, i dirigenti del Milan hanno la chance di poter salvarsi lasciando la situazione spinosa a un altro individuo. Il Milan resta comunque una squadra e una società prestigiosa tanto da attrarre gente come Commisso, un italo-americano che possiede già una squadra in America e di cui si hanno certezze sui movimenti finanziari. Nonostante i tentativi di Commisso di acquistare le quote di maggioranza del Milan, il cinese Yonghong Li non ha ancora acconsentito alla cessione. Aiuterebbe la causa del Milan, fare un ricorso al Tas con una dirigenza nuova e solida. Ciò che al momento è certo è che il Milan non parteciperà all’Europa League e che per questo la Fiorentina ha anticipato il ritiro.

Nonostante il Milan non sia esente da colpe, la UEFA ha calcato al quanto la mano su questa vicenda. L’esclusione da una coppa europea è una sentenza grande e probabilmente esagerata, visto che non è il primo caso di inosservanza delle regole sul fair play finanziario. Inoltre pare che vengano tenute maggiormente sotto controllo quelle squadre guidate da dirigenze non europee. Negli ultimi anni, infatti, hanno subito sanzioni solamente squadre con questa particolarità. Certamente l’esagerata sanzione della UEFA e il continuo accanimento su alcune società porta a riflettere sulle azioni della federazione stessa e sul criterio di valutazione usato per capire chi meriti una sanzione e la sua entità.

di Luigi Giannelli

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