“Minamata” di Andrew Levitas con Johnny Depp nei panni del fotografo Eugene Smith presentato alla 70esima edizione del festival di Berlino.
Lo ha voluto fortemente Johnny Depp, oltre a recitarlo lo produce.
Minamata – Lo sente suo, sente che forse dopo qualche anno di sordina questa è l’interpretazione giusta per tornare ad essere quel grande interprete che anche la critica apprezza e ammira. Eugene Smith, il fotografo che ha testimoniato l’america degli anni cinquanta, non è solo un’icona della bandiera a stelle e strisce ma era pure amico del Marlon Brando a cui Johnny Depp si ispira e agogna. Non era neppure solo un fotografo, bensì la sua attività artistica andava di pari passo con il suo impegno di denuncia socio-ambientale volto alla salvaguardia di territori oppressi dall’inquinamento. Una vita di lotta e di denuncia contro il marcio globale ed istituzionale, un personaggio necessario da raccontare in “Minimata” di Andrew Levitas in concorso alla settantesima edizione dl festival di Berlino.
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“Minimata” parte da New York dove Eugene Smith abita, crea e soffre tra bottiglie di whisky scolate e camera oscura. Già in auge per i suoi servizi sulla vita dell’uomo comune alle prese con la seconda guerra mondiale, viene contattato da Henry Luce, leggendario direttore di Life Magazine, per l’occasione interpretato dall’immenso Bill Nighy, per un reportage su una cittadina sul mare del Giappone, Minamata appunto, dilaniata dall’inquinamento di mercurio motivo di pesche insoddisfacenti, morti numerose e nascite deformi. Eugene Smith prima dice no, poi ci ripensa edice si e va a Minamata e ci sta tre anni, cambiando radicalmente la sua vita ed uscendone con il servizio della vita.
Non conosciamo ancora la data d’uscita in Italia probabilmente duemilaventuno, intanto “Minimata” racconta un personaggio inedito della cultura americana e ci riporta un Johnny Depp altro che sarà interessante vedere e magari riscoprire.