Miracolo Kosovo, un sogno che può diventare realtà?

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Di Redazione Metropolitan

La prima gara ufficiale in un torneo di qualificazione è arrivata solo nel 2016 ma la Nazionale di calcio del Kosovo ha fatto passi da gigante e ora sogna una clamorosa qualificazione agli Europei del 2020.

CENNI STORICI

La grande sofferenza del popolo del Kosovo è ben noto. Vittime sacrificali della terribile guerra del balcani negli anni 90, i kosovari sono stati a lungo contesi da Serbia e Albania, fino a conclamare la loro indipendenza nel 2008. La diatriba tra i serbi e gli albanesi, tuttavia, non si è mai totalmente consumata, tant’è che rimane viva l’immagine della gara di calcio sospesa tra le due squadre dopo che un drone trasportò una bandiera kosovara in campo.

Ottenuta l’indipendenza politica, la federazione kosovara non perse tempo e mise su una propria nazionale di calcio, già nel 2008. Tuttavia, la FIFA, consapevole della tensione politica che si respirava nei balcani per la scelta del Kosovo, decise di non pronunciarsi, impedendo così alla neonata nazionale di disputare incontri ufficiali.

Nel 2014, la stessa FIFA tolse il divieto, fino a quel momento in auge, alle Nazionali ufficiali di poter disputare quantomeno delle amichevoli contro il Kosovo. Nel 2016, invece, con una votazione ufficiale conclusasi con 28 voti favorevoli e 24 contrari, il Kosovo fu ufficialmente ammesso alle competizioni FIFA.

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Il tecnico svizzero Bernard Challandes, in carica dal 2018 come commissario tecnico del Kosovo.
Credits: Wikipedia

La prima ondata di qualificazioni affrontata fu quella per i Mondiali di calcio in Francia del 2018 con l’esordio ufficiale del 5 settembre in Finlandia, con tanto di pareggio per 1-1. Fu quello l’unico punto raccolto dai kosovari nella competizione, con il girone chiuso all’ultimo posto. A distanza di un paio di anni, dopo l’interessante partecipazione alla nuova competizione, la Nations League, qualcosa sembra essere cambiato nel movimento calcistico del Kosovo.

I PROTAGONISTI DEL KOSOVO

Inseriti in un girone apparentemente terribile con Inghilterra, Repubblica Ceca, Montenegro e Bulgaria, il Kosovo partiva senza troppe ambizioni nella propria corsa di qualificazione all’Europeo del 2020. Un girone che li vedeva nettamente sfavoriti contro altre 4 Nazionali di maggior caratura tecnica e con un’esperienza internazionale infinitamente superiore.

Eppure, la giovanissima nazionale kosovara sta sorprendendo tutti, con ben 8 punti conquistati in 5 partite che li pongono momentaneamente al terzo posto, ad un solo punto dalla Repubblica Ceca. Arrivare al secondo posto, vorrebbe dire ottenere una clamorosa qualificazione al prossimo Europeo, per certi versi ancora più incredibile di quelle di Albania o Islanda all’ultima edizione.

Ma questo Kosovo può davvero compiere il miracolo? L’impressione palesata finora è quella di una squadra davvero molto organizzata e solida, in grado di bilanciare il conto dei gol fatti e subiti nonostante i 5 gol subiti dall’Inghilterra. Diversi anche i giocatori conosciuti in Italia per via della militanza nel nostro campionato.

Tra i pali spicca il capitano Ujkani, attualmente riserva al Torino ma in passato titolare con le maglie Palermo, Novara, Latina e Cremonese. In difesa spicca Amir Rrahmani, che si sta mettendo in luce in queste prime giornate di campionato con la maglia del Verona. Classe 94, il solido e duttile difensore, forte fisicamente e abile nel gioco aereo, è stato prelevato dalla solita scaligera in Croazia.

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Milot Rashica è uno dei giocatori di maggior talento a disposizione del Kosovo, stellina anche del Werder Brema
Credits: Werder.de

Grande qualità, invece, a centrocampo dove ci sono giocatori molto interessanti. Del talento di Milot Rashica si parlava un gran bene quando il ragazzo militava in Olanda. Attualmente, a 26 anni, è un giocatore del Werder Brema, con il quale ha già segnato 10 reti in 35 partite. Molto interessante anche l’esterno di centrocampo Arber Zeneli, che ha anche il passaporto svedese e che gioca in Francia, con il Reims.

A 24 anni, è già il miglior realizzatore della seppur breve storia del Kosovo, con 7 reti siglate in 18 partite. Nella schiera di onesti gregari che completano il reparto, spicca anche Bersant Celina, altro esterno che gioca con frequenza nelle fila dello Swansea ed è noto per la grande velocità e il potente tiro dalla distanza.

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Il forte e possente centravanti Vedat Muriqi, bomber in Turchia con la maglia del Fenerbache e secondo realizzatore di tutti i tempi del Kosovo.
Credits: anews.com

A reggere quasi totalmente il peso dell’attacco, forse il reparto con meno scelta, c’è Vedat Muriqi, secondo realizzatore della Nazionale con 6 reti. Dopo aver fatto benissimo in Turchia con svariate maglie ed essere esploso con quella del Caykur Rizespor (25 reti in 50 partite), ha attirato le attenzioni di una grande di quel campionato, il Fenerbahce.

Arrivato in giallonero, ha già messo a segno 2 reti in 3 partite. Classe 94, molto forte fisicamente grazie ai suoi 194 centimetri di altezza e 82 kg di peso, Muriqi è partito a razzo in queste qualificazioni europei, siglando 3 gol nelle ultime 3 partite giocate dai suoi.

KOSOVO, ORA SI SOGNA

Con grande probabilità, gran parte della possibile impresa del Kosovo passerà attraverso la fondamentale trasferta in Repubblica Ceca. Nella gara di andata, i kosovari ottennero un importantissimo e sorprendente successo per 2-1. Andare a fare risultato in terra ceca vorrebbe dire aumentare (e di molto) le proprie chance di regalare un sogno ad un popolo che ha sofferto le pene dell’inferno nel corso degli anni.

Lo sa bene il selezionatore, che non è kosovaro ma che si è calato alla perfezione nello spirito del Paese che ora rappresenta. Bernard Challandes è un tecnico svizzero dalla grande esperienza accumulata come allenatore in patria e a livello internazionale (ha guidato anche l‘Armenia). Da quando è arrivato lui, nel 2018, il cammino internazionale del Kosovo ha subito una vera e propria impennata di risultati e di gioco. E ora sognare è lecito…

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