Dopo il Mugello, sono riuscito anche a vivere l’emozione di Misano. Tutta un’altra dimensione rispetto al circuito toscano, ma la passione e l’amore per questo sport è sempre la stessa. 

Il Gran Premio di Misano è l’appuntamento che chiude la stagione estiva del Motomondiale. Si svolge nella cornice della riviera romagnola, ed è l’occasione (almeno per me) di poter incontrare e assistere a questi fenomeni battagliare sul circuito intitolato al Sic. Fortuna vuole che il circuito disti ad un’ora di macchina da casa mia. Appuntamento fisso ininterrottamente dal 2008 al 2016, sono tornato quest’anno dopo la battuta a vuoto del 2017.

La curva della Quercia e in lontananza la Brutapela, tribuna dedicata a Valentino Rossi

E si, non è cambiato niente. Certo, è una tipologia di evento diverso dal Mugello. Lì è una festa continua dal Mercoledì alla Domenica, mentre a Misano non è possibile pernottare all’interno con tende, camper o qualunque cosa sia. La festa, perciò, si sposta nelle vicine cittadine, quali Rimini, Riccione, Tavullia con eventi dedicati interamente al mondo dei motori.

L’alba sul Misano World Circuit Sic58 (tutte le foto sono dell’autore)

Si arrivo presto al circuito, devo scegliere i posti migliori per gustarmi a pieno tutte le gare. Bisogna ancora attendere per vedere scendere in pista i piloti di Moto3, Moto2 e MotoGP. Intanto si fa colazione con un bel cornetto e un cappuccino caldo, perchè alle 6 di mattina sdraiati sul prato è freddo. Poi finalmente si inizia con i warm up, per poi arrivare alle 11 con la Moto3, che da inizio ufficialmente allo spettacolo.

Cominciano a sventolare le prime bandiere, suonano le prime trombe. Tutti a sostenere i piloti italiani. E arriva la prima vittoria italiana con Lorenzo Dalla Porta e poi la seconda con Bagnaia in Moto2. Poi cala il silenzio, sale la tensione nell’aria. Il sole scalda l’atmosfera già bollente di un pubblico per il 99% giallo, accorso per Valentino Rossi.

Fumogeni gialli prima del via della MotoGP

Tutti sappiamo come andrà a finire, una gara complicata per il padrone di casa, costretto a difendere una misera settima piazza davanti a più di 100.000 tifosi. E’ un verdetto amaro, che quando parti da casa devi mettere in conto perchè le gare sono anche questo, ma la passione e il tifo non ti ci fanno pensare e dici ugualmente “andiamo”.

La situazione tecnica Yamaha purtroppo è questa, ma non ci impedirà di continuare a gioire nel vederlo. Primo, settimo o ultimo che sia. Quando si è tifosi lo si è in ogni situazione. Non è il 46 che deve risorgere, ce lo ha insegnato più e più volte. E comunque la marea gialla sotto il podio non manca mai, anche quando lui non c’è. Vale, non ti rendi neanche conto di cosa hai creato. Tutto troppo bello.

Valentino saluta il suo popolo a fine gara. Verdetto amaro, ma quanto è bello vederti.

Fortunatamente ci ha pensato il signor Andrea Dovizioso a vincere, regalando una prestazione magistrale al pubblico di casa, imponendosi di superiorità sugli altri. Una gran vittoria, che regala a noi tifosi una bella tripletta, rimandandoci ai fasti del Mugello 2017, dove anche li vinsero tre italiani nelle tre categorie. 

Dovi festeggia con il tricolore in spalla

Anche un altro Misano è passato, le mie trasferte per quest’anno sono finite. Spero di avervi fatto vivere anche solo un po’ di quello che ho vissuto io. Per i tifosi di Vale sicuramente ci sono stati tempi migliori, ma sappiamo di cosa è capace in possesso di un mezzo all’altezza.

Tocca aspettare e intanto gustarci questa bella Italia che sta tornando forte anche nelle categorie più piccole. Gustiamoci questi nuovi talenti, i piloti della VR46 Riders Academy, Vale, Dovi e la Ducati. Le più grandi eccellenze, nate tutte qua. A pochi metri da questo circuito. Dove molti sogni sono iniziati. Qui nella Riders Land. Terra di motori e di emozioni. Naturalmente pronti a tornare l’anno prossimo.

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