“E’ necessario maggiore coordinamento con le Regioni. Bisogna tornare alle fasce d’età: l’unico criterio deve essere questo”. Ad affermarlo è Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile, in un’intervista rilasciata al Corriere, in virtù di quel peggioramento cui alcune regioni sono andate incontro proprio perché “hanno usato criteri differenti tra loro e questo ha generato disomogeneità sul territorio”. Disomogeneità che, tuttavia – secondo Curcio – “presto saranno superate”.

Nel suo officio sito nella sede centrale della protezione civile, il capo Dipartimento parla per la pria volta della missione anti Covid, certamente una delle più impegnative. Quando gli chiedono perché questa sia la più difficile, risponde: “Nessun paese era preparato alla pandemia, è difficile perché riguarda l’Italia intera, coinvolge tutti i cittadini”. Eppure Curcio ha tanta speranza, e altrettanta ne infonde quando, pur ammettendo il ritardo delle mancate consegne dei vaccini, ammette che “stiamo recuperando bene”, aggiungendo: “Entro la fine del mese arriveranno 4 milioni e mezzo di dosi. Adesso stiamo vaccinando 200mila persone al giorno, a regime dobbiamo arrivare a 500 mila. Come ha detto il commissario Figliuolo, se le case farmaceutiche rispetteranno le scadenze, a fine giugno ce la faremo”.

Francesca Perrotta