
La Negro National League è una degli elementi principali che caratterizzano la storyline principale su MLB The Show 23. Come abbiamo parlato nella recensione, San Diego Studio ha voluto omaggiare la Lega, riservata ai giocatori afroamericani creata tra il 1920 e il 1948, con un’intera modalità narrata amorevolmente da Bob Kendrick, presidente del Negro League Baseball Museum.
La modalità Storyline omaggia la Negro League

La modalità di gioco inizia, con Satchel Paige, uno dei più grandi giocatori delle sue leghe. È il punto di partenza perfetto per un’introduzione alle Negro Leagues. Un misto di filmati d’archivio e arte disegnata non solo consente ai giocatori di capire meglio chi è Satchel, ma anche di capire perché era diverso da qualsiasi cosa il baseball avesse mai visto prima… Ma cosa era questa famigerata “Negro National League“?
Facciamo un tuffo nel passato…

…e torniamo al 1857, quando fu creata la prima associazione nazionale di giocatori. Nel 1876 e nel 1893 furono fondate rispettivamente la National League e l’American League, che oggi formano la Major League, campionato creato nel 1903. Anche dopo l’abolizione della schiavitù il razzismo era ancora molto diffuso e le persone nere non potevano giocare nelle squadre ufficiali di baseball.
Nacquero così le prime squadre di giocatori composte in prevalenza da afroamericani: la prima fu quella dei Cuban Giants, formata in New Jersey nel 1885. Chicago, Philadelphia e New Orleans, e in stati come Kansas e Missouri furono altre città con squadre con prevalenza afroamericana. Ci fu anche qualche tentativo di mettere insieme delle leghe per neri, ma furono tutti fallimentari; nel 1920 Rube Foster, fondò la prima lega per giocatori afroamericani: la Negro National League.
Le Negro National League non aiutarono a fermare il razzismo sul campo
Negli anni Trenta le Negro League ottennero molto successo; ciononostante, come tutti gli afroamericani in quegli anni, i suoi giocatori subivano episodi quotidiani di razzismo.
Oltre alle leggi utilizzate dai vari stati, fino agli anni Cinquanta negli Stati Uniti c’era una serie di regolamenti “privati” che escludevano i neri dalla società, come ad esempio il divieto di entrare in certi negozi. Questo fece sì che anche i giocatori molto forti non vennero mai riconosciuti, come John Donaldson, che giocò fino al 1941 e secondo il New York Times fu uno dei migliori giocatori afroamericani di sempre.
Lo scioglimento della Negro National League

Le cose cominciarono a cambiare dopo la fine della Seconda guerra mondiale e con i primi movimenti per il riconoscimento dei diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti.
Nel 1948 la Negro National League venne sciolta e diversi giocatori neri entrarono nella Major League. Gli Indianapolis Clowns furono l’ultima squadra professionista della Negro American League a sciogliersi, negli anni Ottanta.
Angelo Roberto Di Mauro
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