MLB The Show 24 recensione: Un’homerun femminile

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Di Angelo Roberto Di Mauro

Il baseball in Italia non ha mai fatto breccia nel cuore, ma tutti abbiamo sognato una volta tanto di fare un fuori campo. Gli appassionati non potranno fare a meno di praticarlo nella sua versione videoludica! Oggi parleremo di MLB The Show 24, nuovo capitolo del popolare franchise dedicato allo sport nato in Nord America nel XVIII secolo e sviluppato da San Diego Studio. In questa recensione scopriremo di più sulla Women League e sulle novità introdotte nel nuovo capitolo.

Un titolo svecchiato rispetto alla precedente edizione

Diciamo da subito che rispetto alla precedente edizione non vi sono stravolgimenti di sorta, bensì tanti piccoli cambiamenti che saranno sicuramente apprezzati dalla community. In fin dei conti titoli molto simulativi come quelli della serie MLB The Show difficilmente possono essere modificati integralmente di anno in anno. Perciò è normale che la struttura di base venga mantenuta stabile nel tempo. Rispetto al predecessore non c’era granché da cambiare e questo gli sviluppatori di San Diego Studio lo sapevano bene.

MLB The Show 24 recensione: un gioco accessibile a tutti

Quello che ci stupisce ogni anno è come MLB The Show 24 riesca ad essere un gioco per tutti. Al giorno d’oggi è raro trovare un simulatore sportivo che ti dia la scelta dei comandi; MLB The Show lo fa egregiamente.

Adattando lo stile di gioco in cui devi semplicemente premere un bottone, muovere l’analogico o prendere il giusto Impact Plays, ovvero dei Quick Time Events consentono di colpire la palla in modo potente e preciso, dall’impatto estetico e con animazioni speciali.

Quest’anno MLB The Show 24 si tinge di rosa

L’anno scorso il tema principale di MLB The Show era una tematica razziale, infatti con la Negro League si era aperto una scia di inclusione verso una delle più importanti serie della storia del baseball. Quest’anno si tinge di rosa.

Una delle più interessanti riguarda la modalità Road to the Show: Women Pave Their Way che, come suggerisce il nome, offre la possibilità di diventare una leggenda del baseball impersonando una atleta di assoluto talento, con una storia inedita incentrata sull’amicizia che influenzeranno la carriera della propria giocatrice. Questa seconda stagione, ambientata negli anni ’20, racconta diversi momenti cardine di questa lega, tra i quali spicca l’esordio di Toni Stone, la prima donna a giocare in una squadra professionistica maschile.

Si tratta di una variazione sul tema piuttosto interessante e offre un modo nuovo di intendere questa disciplina sportiva grazie a un punto di vista differente dal solito.

La modalità Road to the Show si è comunque aggiornata con ulteriori sequenze interattive e un rinnovato sistema di scouting, anche se a lasciare perplesse è la qualità delle animazioni e delle stesse “scenette” tra un match e l’altro.

Il comparto grafico di MLB The Show 24…

è ancora da cross-gen, purtroppo. Essendo tale, molte animazioni o aspettarsi un netto miglioramento tecnico nel giro di un anno, specie quando si parla di simulatori sportivi che non intendono rinnegare la loro anima cross-generazionale, è un sogno utopistico. Il precedente appuntamento con il baseball digitale secondo San Diego Studio non aveva granché impressionato dal punto di vista grafico, ma il ritorno sul campo di gioco con una nuova edizione non ha smosso più di tanto un comparto visivo non del tutto next-gen. Non una novità così negativa per chi predilige la sostanza alla forma, anche se a questo giro sono state aggiunte più di quattrocento nuove animazioni (contro le cinquemila dello scorso anno).

Decisamente più accurato il lavoro svolto sull’effettistica sonora, impreziosita dal Tempest 3D AudioTech di PlayStation 5, con San Diego Studio che ha nuovamente implementato al meglio le altre funzionalità della console Sony in modo da sentirci all’interno del Citi Field dei Mets o il PNC Park dei Pittsburgh Pirates.

In Conclusione

MLB The Show 24 debutta nella nuova stagione della Major League con una solida base di contenuti giocabili e poche innovazioni rilevanti. Sebbene il comparto tecnico non abbia fatto significativi progressi, il gioco si distingue per la sua vasta gamma di modalità giocabili. San Diego Studio dimostra ancora una volta la sua determinazione nel raccontare storie autentiche del baseball, con un focus particolare sulla Negro League e su figure come Derek Jeter, offrendo anche la possibilità di vivere l’esperienza professionale dal punto di vista femminile. Se siete affascinati dalla dimensione storico-documentaristica o dalla modalità Road to the Show: Women Pave Their Way, MLB The Show 24 potrebbe essere un acquisto gratificante. Tuttavia, se preferite partite rapide e senza troppe complicazioni, troverete poco cambiato rispetto al capitolo precedente.

MLB The Show 24 recensione | PROVATO SU PS5


VOTO: 7.5

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Angelo Roberto Di Mauro