Il primo maggio è, innanzitutto, la festa dei lavoratori. Viene celebrata in stati sparsi per tutto il globo e ricorda le lotte intraprese dai nostri predecessori per i diritti di cui noi oggi godiamo.
La Rivoluzione industriale del XIX secolo ha portato progresso e nuove ricchezze, ma è costata caro. La nuova classe operaia delle grandi città viveva in condizioni pietose, guadagnando poco e lavorando duramente tutto il giorno.
Dopo anni di sfruttamenti su uomini, donne e bambini, qualcosa inizia a muoversi. Negli Stati Uniti vengono organizzate manifestazioni e scioperi per i diritti dei lavoratori. In particolare, si spera nella riduzione a otto ore lavorative giornaliere.
La speranza diventa realtà, per la prima volta, in Illinois il 1 maggio 1867, dove l’auspicata riduzione delle ore lavorative si tramuta legge.
La conquista delle otto ore si diffonde sull’intero suolo statunitense, e arriva a Chicago. Qui, però, genera repressioni. Era il 1 maggio 1886, e i lavoratori manifestano per celebrare la conquista avvenuta a Illinois qualche anno prima.
Lo sciopero, però, finisce in tragedia quando arriva la polizia con l’ordine di reprimere la manifestazione. Ci sono morti e feriti.
Gli eventi di Chicago assumono peso sia a livello locale dove, nei giorni successivi, vengono organizzate manifestazioni di lutto, sia a livello nazionale.
La data del 1 maggio attraversa così tutti gli Stati Uniti, per arrivare in Europa e diffondersi poi nel mondo intero.
Magari non tutti sono a conoscenza degli scioperi in Illinois o delle repressioni di Chicago, ma in molti stati del mondo il primo maggio è indissolubilmente legato alla festa dei lavoratori. Di tutti noi lavoratori, che se oggi abbiamo la possibilità di scendere in piazza a festeggiare è grazie ai diritti per cui i nostri predecessori hanno combattuto.
Ed è sempre per noi, giovani lavoratori e liberi, che a Roma, dal 1990, viene organizzato in piazza San Giovanni uno dei concerti più celebri d’Italia.
MANIFESTO ANTIFASCISTA
Il primo maggio 1925 viene pubblicato, sui quotidiani Il Popolo e Il Mondo, il Manifesto degli intellettuali antifascisti.
Il testo viene redatto da Benedetto Croce, in risposta al Manifesto degli intellettuali fascisti scritto da Giovanni Gentile.
Esso rappresenta una pubblica ed esplicita rottura con gli ambienti fascisti da parte degli intellettuali, già inorriditi per la Marcia su Roma e l’omicidio Matteotti. Tra i firmatari del manifesto troviamo, infatti, figure di spicco dell’ambiente culturale italiano, come Luigi Einaudi, Eugenio Montale e Luigi Albertini.
Noi rivolgiamo gli occhi alle immagini degli uomini del Risorgimento, di coloro che per l’Italia operarono, patirono e morirono; e ci sembra di vederli offesi e turbati in volto alle parole che si pronunziano e agli atti che si compiono dai nostri avversari, e gravi e ammonitori a noi perché teniamo salda la loro bandiera.
Manifesto degli intellettuali antifascisti
L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE
L’1 maggio 1851 aprono i cancelli della prima esposizione universale, tenutasi a Londra.
Prende il nome di Great Exhibition, e voleva celebrare le nuove invenzioni tecnologiche frutto della contemporaneità. A sottolineare la grandezza dell’occasione viene costruito il Crystal Palace, ovvero un enorme edificio costruito con materiali moderni: ferro e vetro.
Quella di Londra sarà la prima di una lunga tradizione, che arriva fino ai nostri giorni. Quattro anni dopo si tiene a Parigi, e nel corso del secolo scorso attraversa i continenti fino ad arrivare negli Stati Uniti e in Giappone.
L’ultima, tenutasi nel 2015, l’abbiamo ospitata a Milano.
LE NOZZE DI MOZART
L’1 maggio è anche l’anniversario della prima rappresentazione de Le nozze di Figaro, una delle più famose opere di Mozart, nonché dell’interno panorama internazionale.
La prima dell’opera si festeggia a Vienna, il 1 maggio 1786.
Laura Bartolini