Molang: fenomenologia della serie evento di Netflix

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Di Redazione Metropolitan

Netflix da tempo ha reso disponibile Molang, la serie evento di cui nessuno vuole parlare. Nulla parla di una società come i cartoni animati per i suoi bambini.

Avete mai visto Molang? No? Allora dovete rimediare! E per fortuna che c’è Netflix a venirci in aiuto. Vi siete persi per troppo tempo la serie evento di Netflix di cui nessuno vuole parlare. Andando avanti nella lettura scoprirete i lati torbidi dell’animazione per l’infanzia.

Molang: genesi della serie evento di Netflix di cui nessuno vuole parlare

Molang, innocente cartone animato per bambini dalle torbide conseguenze sociali, nasce dalla mente di Hye-Ji Yoon, Marie-Caroline Villand e Stéphanie Misiak. Il concept del protagonista principale della serie – Molang, coniglio bianco tondeggiante e pasticcione – è stato creato nel suo blog personale dall’artista coreana Hye-Ji Yoon: sarà nel 2013 che la casa di produzione Millimages la ingaggerà. Dall’affidabile sito di Rai YoYo veniamo a sapere che

La serie, creata da Millimages, è diventata popolare prima in Corea attraverso le app di messaggistica istantanea. Dopo il successo sui social network, Molang è diventato protagonista di una serie animata, realizzata dallo studio europeo Millimages. La felicità, l’amicizia, il rispetto reciproco e la solidarietà sono gli elementi chiave degli episodi.

Molang e PiuPiu al cinema
Molang e PiuPiu al cinema.

La casa di produzione francese Millimages è da tempo specializzata nella produzione di cartoni animati, e oltre a Molang tra le sue produzioni troviamo Archibald the koala, Vampires, Pirates & Aliens, e Paper Port.

Lo stato embrionale di Molang: tra disegno per passione e KakaoTalk

Immagine promozionale di KakaoTalk
Immagine promozionale di KakaoTalk

KakaoTalk (카카오톡) è un’applicazione per smartphone di messaggistica istantanea sviluppata dall’azienda sudcoreana Kakao. È stata lanciata il 18 marzo 2010 ed è disponibile per dispositivi Android, Bada, BlackBerry OS, iOS, Nokia Asha e su computer Windows. Sarà proprio su questa applicazione che si diffonderà il personaggio di Molang in primo luogo. Stando alle dichiarazioni della creatrice del personaggio, Molang nasce per gioco:

Gli artisti di solito hanno una mascot personale. Mi piace disegnare animali e quindi di solito li disegno molto, specialmente conigli. Mentre disegnavo conigli su conigli, ho pensato di cominciare a disegnare un coniglio sempre più stilizzato e minimal. Da là è nato Molang. Molang non è stato creato a scopo commerciale.

Per quel che riguarda il nome “Molang” invece, ecco come nella stessa intervista presente in video in questo articolo si esprime Hye-ji Yoon:

Malang malang significa morbido e soffice in coreano. Mio cugino, quando aveva 6 anni, gli ha dato il nome di Malang. Io volevo che suonasse più come un nome, e quindi l’ho cambiato da Malang a Molang.

Intervista a Hye-Ji Yoon, concept artist di Molang, la serie evento di Netflix di cui nessuno vuole parlare)

Molang: personaggio crossmediale alla conquista del mondo dalla Corea

I fan di Molang non sono solo i bambini, ma la natura tenera e soffice di questo coniglio chubby ha conquistato uno stuolo di adulti non indifferente. Facendo un giro su internet infatti è possibile vedere come molte persone, soprattutto di genere femminile e di giovane età, sperperino i loro soldi in gadget di Molang. Altro che k-pop, il vero idol coreano sembra essere proprio Molang!

Astuccio di Molang in vendita su AliExpress
Astuccio di Molang in vendita su AliExpress

Nel blog https://molangkorea.wordpress.com/, per esempio, troviamo amplio uso di Molang come brand image. E la stessa autrice così si descrive:

I’m as chubby as Molang, maybe that’s why I like it so much.  I fell in love at first sight with Molang, as it gets me to smile without a reason. Which is a very good thing for me!

[Io sono paffuta come Molang, forse è per questo che mi piace così tanto. Mi sono innamorata di Molang a prima vista, dal momento che scoppia a ridere da un momento all’altro senza una ragione. Questa è davvero una cosa positiva per me!]

La stessa cosa avviene poi sul blog https://kimchiteaching.wordpress.com/ , altro blog che promuove viaggi in Corea, in cui veniamo a sapere dall’autrice di come:

If anyone knows anything about me, and believe me my boyfriend does. They know i have a sort of an obsession with a fat little chubby Korean bunny rabbit named Molang!

[Se qualcuno sa qualcosa su di me, e – credetemi – il mio fidanzato lo sa, saprà che ho una sorta di ossessione per un piccolo grasso e tenere coniglio coreano chiamato Molang!]

Cover per telefono cellulare di Molang in vendita su Amazon
Cover per telefono cellulare di Molang in vendita su Amazon

Insomma, Molang è diventato una pop-star. Una pop-star a capo dell’imperialismo dell’immaginario mondiale partito dalla Corea. Tra Killing Stalking e i Big Bang, in pratica.

Molang non è nato per i bambini

Molang è stato piegato al mondo dei bambini e dell’infanzia, tanto che l’autrice del primo blog da me citato si lamenta anche un po’ di come ci siano pochi prodotti destinati agli adulti nel merchandising di Molang. Il noto coniglio tondeggiante è nato alla stregua di Hello Kitty, e allo stesso modo è stato plasmato per altri scopi (a volte anche un po’ inquietanti se ci si sofferma sul capitalismo culturale). Ed è da qui in poi che parleremo di Molang, la serie evento di Netflix di cui nessuno vuole parlare.

Molang e l’educazione dei bambini: il cartone animato

Come dicevamo all’inizio di questo articolo infatti, Molang è una serie evento di Netflix (anche se nessuno ne ha voluto parlare) e il suo target sono i bambini. Un target che sottovalutiamo sempre, nello stesso modo in cui non analizziamo i prodotti a loro destinati con la giusta attenzione. Le vicende del programma televisivo di cui stiamo per parlare girano intorno al nostro coniglio tondeggiante e ai suoi amici. Molang vive insieme al suo migliore amico, PiuPiu, e ogni giorno affronta delle piccole avventure insieme a lui e agli altri suoi amici. Ogni episodio si conclude in modo positivo e ha una durata di poco più di tre minuti (cosa che facilita un binge watching da paura).

L’opinione sul cartone animato stile “unicorni, arcobaleno e zucchero filato”

Il cartone avalla un messaggio paritario tra i generi, visto che non viene mai messo in evidenza il genere di appartenenza dei personaggi e non è mai fatta una questione su queste tematiche. L’effetto normalizzante è estremamente positivo. In aggiunta a questo poi sono presentate sempre delle situazioni in cui un iniziale problema è risolto con arguzia e risate da parte del protagonista e del suo amico PiuPiu. In tutto questo non c’è nulla che esuli dal prototipo medio di ogni cartone animato per bambini.

Il lato torbido del cartone animato di Molang

Sostanzialmente, dietro messaggi positivi e la promozione del problem solving senza perdersi d’animo, si nasconde anche un lato sociologicamente interessante. Iniziavo questo articolo con questa frase: nulla parla di una società come i cartoni animati per i suoi bambini. Ed è seguendo questa massima che cercherò di parlare di un tema lasciato spesso in ombra.

Molang, con il suo aspetto alla “Hello Kitty versione coniglio coreano”, è stato subito individuato da una casa di produzione proprio per il suo target prediletto: i bambini. Il suo aspetto minimal e le sue linee tondeggianti gli avranno indotti a pensare che fosse uno stile pronto a entrare in competizione con successo con le altre produzioni disponibili sul mercato. Come la stessa Hello Kitty per l’appunto. Tutto questo permettendo un guadagno, anche tramite i gadget, che andasse a coprire non solo il mercato dei giovani adulti che amano oggetti carini e coccolosi, ma anche quello dell’infanzia.

Primo punto critico: la gestione della rabbia e della tristezza

Dopo il binge watching a cui mi sono sottoposta, posso affermare con estrema certezza che c’è solo un episodio (uno dei primi tra le altre cose, il quinto) che mostra come uno degli amici di Molang e PiuPiu si arrabbi dopo l’ennesimo disturbo causato dal coniglio pasticcione e sempre sorridente. Dopo aver rischiato di essere ripetutamente colpito da delle noci di cocco lanciate dai due amici protagonisti infatti, Tomy – coniglio marrone della serie – si arrabbia con i due. L’episodio poi si conclude in senso positivo, come sempre, ma questo arrabbiarsi da parte di Tomy sarà l’unico caso di reazione negativa da parte di amici esterni al duo. In aggiunta a questo poi PiuPiu è rappresentato come un pulcino non molto bravo a gestire la tensione e soggetto a frequenti crisi emotive nel momento in cui si presenta un problema. Un problema causato dal coniglio chubby nella maggior parte dei casi, e che deve essere risolto sempre da Molang, il quale rappresenta il perenne supporto emotivo del pulcino.

Molang questa volta ha davvero rotto le p... *coff coff* Tomy si è arrabbiato.
Molang questa volta ha davvero rotto le p… *coff coff* Tomy si è arrabbiato.

In poche parole il messaggio che passa agli spettatori, prevalentemente bambini (a parte gli adulti che decidono di fare binge watching per rilassarsi dopo il lavoro), è chiaro. Se succede un qualcosa di negativo non è una cosa positiva arrabbiarsi, la rabbia deve essere evitata ed aggirata per la maggior parte dei casi. Allo stesso modo è percepita l’emozione della tristezza. In qualche modo i momenti negativi sono mostrati come realtà che devono durare il meno possibile e devono essere tamponati il prima possibile da emozioni positive. Al diavolo Inside Out in pratica.

Secondo punto critico: il fallimento non è previsto

Molang e PiuPiu in azione come pompieri
Molang e PiuPiu in azione come pompieri

Quello che ha da una parte un messaggio positivo (si può trovare sempre una soluzione seguendo piste alternative), finisce da un altro punto di vista con il creare un mondo dove il fallimento non è contemplato. Un mondo dove non esiste più di tanto senso di colpa o l’attenzione a non ferire gli altri. L’attenzione a non ferire gli altri non esiste più di tanto proprio perché c’è sempre una soluzione e tutto andrà per il verso giusto. Il senso di colpa dura poco, non ha senso di esistere. Imparare a gestire le emozioni poi da soli non è una qualità importante, non è una cosa su cui concentrarsi, perché saranno gli altri a venirci incontro. Tutto questo in episodi di poco più di 3 minuti, fatti sicuramente per adattarsi alla soglia di attenzione media di un bambino molto molto piccolo, ma che non incentivano la pazienza e l’imparare a prestare attenzione.

Molang: cartone animato o merce?

Questo personaggio inventato dalla penna di una illustratrice coreana è un vero e proprio prodotto di massa. E alla stregua di qualsiasi prodotto di massa contemporaneo, viaggia e si adatta tra target diversificati. Quindi abbiamo un cartone animato per bambini, ma abbiamo anche oggetti e gadget comprati da giovani adulti. E lo stesso cartone animato farebbe ridere di gusto un adulto che si mettesse a vederlo. Seguire la sua evoluzione nel corso del tempo e il suo adattarsi ai contesti e al mondo circostante, ci fa capire molto della nostra società da vari punti di vista. E vedere i messaggi che trasmette la trasposizione animata di Molang, come abbiamo visto, ci dice tanto sui valori della nostra società attuale.

Questi sono solo spunti, chiacchiere da bar tra antropologi o sociologi, ma io credo che sia invece importante portare alla luce certe cose ogni tanto. Scava nel fango e segui i soldi, e capirai davvero tanto del mondo.

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