Mondiali di calcio femminile: Quinn è la prima giocatrice transgender

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Di Giulia Simonetti

Quinn, la centrocampista del Canada e dell’OL Reign ha fatto coming out come non binaria nel 2020. Un anno dopo è stata la prima a vincere una medaglia olimpica. Nella partita inaugurale contro la Nigeria, venerdì 21 luglio, la centrocampista canadese Quinn è diventata la prima giocatrice transgender a partecipare a una Coppa del Mondo Fifa.

Quinn riscrive la storia dei Mondiali femminili

La prima atleta transgender ai Mondiali di calcio femminili- Photo Credits Il Riformista
La prima atleta transgender ai Mondiali di calcio femminili- Photo Credits Il Riformista

Quinn ha dichiarato di essere transgender e di genere non-binario, preferendo i pronomi they/them in lingua inglese, di genere neutro, nel settembre del 2020. A Quinn viene concesso di continuare a giocare nelle competizioni calcistiche femminili per club e per nazionali, purché siano rispettati i limiti imposti dagli enti organizzatori sul livello massimo di testosterone ritenuto accettabile. L’atleta già fece la storia alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Ora Quinn punta a raddoppiare e diventare il primo atleta trans non binario a vincere una Coppa del Mondo di calcio femminile, che in caso di trionfo sarebbe la prima per il suo Paese. 

Il supporto della squadra

Da quando ha fatto il suo debutto a livello internazionale, nel 2014, ha cercato di dimostrare alle compagne di squadra che lei e le altre atlete trans possono rappresentare un futuro per il calcio, ed è ben presto diventata una figura importante per la nazionale. “Il Canada è un Paese aperto e accogliente. Non è cambiato nulla dal punto di vista del club. I tifosi l’amavano prima quanto adesso. L’impatto maggiore è stato sul pubblico che non sa molto sulle giocatrici o del calcio in generale. Quinn ora è un modello per le persone LGBTQ+: è straordinario che si sia sentita a proprio agio”, ha dichiarato a BBC Sport Har Johal, giornalista canadese freelance.

GE Appliances See Them, Be Them,

“Sono ottimista per il cambiamento, cambio di leggi, cambiamenti nelle regole, nelle strutture e nelle mentalità“, ha detto Quinn. “Per lo più, mi sento consapevole della realtà. Ragazze trans bandite dallo sport. Donne trans che affrontano discriminazioni e pregiudizi mentre cercano di perseguire i loro sogni olimpici. La lotta non è vicina alla sua fine… festeggerò quando saremo tuttiə qui“. Nell’attesa Quinn ha ideato un nuovo programma di tutoraggio, denominato GE Appliances See Them, Be Them, progettato per aiutare lə ragazzə trans e i giocatori di genere diverso a partecipare agli sport agonistici, sempre più banditi per le donne transgender a livello internazionale.

Giulia Simonetti

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