In CovidEra abbiamo ben compreso come visitare una mostra sia un’operazione pressoché impossibile. Quantomeno fisicamente. Vuoi per le restrizioni, vuoi per la chiusura delle varie zone colorate, ormai le code al museo sono solo un lontano ricordo. Già dallo scorso Marzo alcune strutture espositive si sono attrezzate per permettere comunque la fruizione delle loro opere. A Bologna, la mostra Monet e gli Impressionisti riapre online su Art.Live!.
Monet e gli Impressionisti online
La mostra intitolata “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet” era sbarcata già questa estate a Bologna a Palazzo Albergati. Dopo l’enorme successo riscosso in passato anche a Roma, nella splendida esposizione del Vittoriano, la mostra torna disponibile. Arthemisia ancora una volta si pone come grande fonte di innovazione per la fruizione dell’arte, lanciando Art.Live!.
Il nuovo format, nato per fronteggiare le difficoltà dell’era COVID-19, propone delle entusiasmanti visite online in diretta. Acquistando un biglietto al costo di 5€ sarà possibile godersi una visita, in modo attiva, a differenza delle altre alternative proposte in rete. Iole Siena, Presidente del gruppo Arthemisia parla con entusiasmo di questo progetto, nuovo e inedito finora.
Il futuro delle mostre virtuali
La possibilità di continuare a sviluppare in futuro questa tipologia di eventi online si concretizza. Se è vero infatti che per alcuni aspetti l’esperienza può non essere la stessa, non si può non notare il fatto che le mostre diventano fruibili da ogni angolo del mondo, senza bisogno di spostarsi.
Non resta quindi che preparare la nostra connessione e la nostra mente a questa esperienza nuova. Intanto il 24 e il 31 gennaio alle 18.00 con i primi appuntamenti della mostra di Monet e gli Impressionisti, accompagnati dal divulgatore artistico Sergio Gaddi. Poi sarà possibile addentarsi anche nel Palazzo Reale di Milano per la mostra “Le signore dell’arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600” e in seguito a Palazzo Cipolla a Roma con “Manolo Valdés. Le forme del tempo“.
Claudia Sferrazza
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