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Monica Vitti, chi era il suo primo grande amore Michelangelo Antonioni: “Rimasi folgorato”

Michelangelo Antonioni e Carlo Di Palma sono stati due ex grandi amori di Monica Vitti, l’attrice icona senza tempo del cinema italiano ed internazionale. L’attrice li ha incontrati entrambi sul set durante la lavorazione di film.

Monica Vitti, chi era il suo primo grande amore Michelangelo Antonioni

Ragazza borghese cresciuta studiando in collegio convince i reticenti genitori a iscriversi all’Accademia nazionale d’arte drammatica dove si diplomerà nel 1953. Inizia così la carriera di Monica Vitti, calcando i palcoscenici italiani con opere drammatiche, da Tofano alla tragedia Greca sino a Brecht. Al dramma segue subito la commedia e il cabaret attraverso i quali l’attrice romana dimostra subito la dualità che segnerà tutta la sua carriera.

Il debutto al cinema risale al 1955 con un piccolo ruolo in Adriana Lecouvreur di Guido Salvini a seguito del quale inizia a lavorare come doppiatrice per numerosi film di Fellini. È così che due anni dopo Vitti ottiene il ruolo di Ofelia in Le dritte di Mario Amendola e un lavoro come doppiatrice per Il grido di Michelangelo Antonioni. Sarà in sala doppiaggio che conoscerà il regista, tra i due scatta un colpo di fulmine artistico e sentimentale. La loro relazione durerà una decina di anni e tra alti e bassi regalerà al cinema italiano dei capolavori immortali, ma prima di portarla sul grande schermo, desideroso di lavorare con lei, Antonioni sceglierà di dirigere Vitti nella sua prima e unica compagnia teatrale, mettendo in scena Io sono una macchina fotografica di Van Druten, Scandali segreti ricorda con rabbia di Osborne.

È il 1960 quando Monica Vitti, interpretando Claudia ne L’avventura, viene diretta da Michelangelo Antonioni in un lungometraggio. È l’inizio della lunga collaborazione tra i due artisti, che insieme hanno raccontato la nuova società italiana che pian piano si lasciava alle spalle il neorealismo per raccontare la contemporanea complessità: l’infelicità, l’incapacità di amare, di agire, l’essere o non essere di cuore. Vitti e Antonioni danno vita a quella che per il mondo è la trilogia dell’incomunicabilità composta da L’avventura, La notte L’eclissi.  

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