A poche ore dalla candidatura di Morgan come sindaco di Milano, arriva la smentita del leader della Lega Matteo Salvini. “Morgan sindaco di Milano? Per carità una chiacchierata ce la faccio volentieri. Mi piace musicalmente ma fare il sindaco di Milano è complicato. Noi della Lega e penso tutto il centrodestra valutiamo altre personalità“. Così il leader leghista ha puntualizzato sulla candidatura di Morgan proposta da Vittorio Sgarbi. Ecco l’ennesima burla di Morgan. Sì, perchè di burla si tratta. Uno scherzo, questa volta messo in scena senza le “brutte intenzioni” che ancora gridano vendetta sul palco dell’Ariston di Sanremo.
Una dichiarazione a sorpresa, quella di Marco Castoldi conosciuto ai più come Morgan, fatta durante una intervista in radio da “Un Giorno da Pecora“. E già farebbe ridere così. Morgan però, sembra essere serio, interessato, pronto in qualche modo ad ottemperare simile impegno politico. E infatti, in anticipo o forse di getto, senza neanche pensarci un po’, stila il suo programma bozza come fosse una canzone.
Morgan propone il suo programma per Milano
“Dobbiamo valorizzare tutta l’arte che abbiamo, soprattutto per le grandi potenzialità che ha Milano”. “Vorrei valorizzare la profondità culturale intendendo la cultura e l’istruzione la base sulla quale si fonda un’economia e non viceversa. Vorrei dare spazio a progetti di giovani ingegnosi e pieni di energia e creatività per togliere il grigiore deprimente“. Inoltre, e qui è da apprezzare il buon senso civico poetico che Morgan pare conservare, propone: “Vorrei ripristinare dove è possibile le via d’acqua di Leonardo e renderle luoghi belli, piacevoli, adatti a bambini, cittadini turisti e commercio. L’acqua, la storia, l’arte, la natura e la convivenza sociale un po’ meno sui social network e un po’ più nella realtà sociale. Non è un programma, sono dei sentimenti“.
Con questa chiosa, dignitosa e umile al tempo stesso, Morgan sembra già parlare da primo cittadino consapevole della deriva sociale cui molte persone sono esposte, scambiando la realtà con la virtualità, ponendo al primo posto la bellezza e la sincerità dei sentimenti, quelli veri e puri. Si sà, e Morgan non crediamo sia così sprovveduto, che tra il dire e il fare c’è di mezzo… La politica stessa! Ovvero quell’onorevole impegno verso il cittadino che oggi è cambiato in un’arte del compromesso e della retorica spicciola per accapparare voti.
Come se non bastasse questo piccolo dettaglio, Morgan dovrebbe valutare soprattutto con chi candidarsi. Certo, Vittorio Sgarbi ha lanciato la sua candidatura in vista del suo personale impegno a Roma, altra città chiave per le prossime elezioni politiche amministrative. Il problema che Sgarbi non ha i numeri neanche a sognarli. Rinascimento, il partito da lui creato, è quasi stato un fallimento in termini politici (sicuramente un successo come ideale romantico e culturale da seguire con attenzione). Allora, chi potrebbe avallare queste candidature così impensabili fino ad un giorno fa? Sembra proprio che la Lega di Salvini non sia interessata.
Morgan: “Salvini interessante, ma sono di sinistra”
Lo stesso ex giudice di X-Factor gradisce Matteo Salvini. E non è la prima volta che lo afferma. Trova in lui delle caratteristiche interessanti, anche se si dichiara di sinistra. Strano? No, Morgan. Da un punto di vista puramente ideologico, personaggi come Morgan e Salvini possono tranquillamente essere uno la completa versione differente dell’altro. Bisognava comunque fare i conti, per Morgan candidato a sindaco, non solo con Salvini ma anche con esponenti dell’allenza di centrodestra. Giusto per fare due nomi, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Sappiamo lo stesso che poi la politica, la storia della politica, ha trovato soluzioni argute e stravaganti e lasciare tutti a bocca aperta. Messa così, la situazione sembra più un film fantascientifico che una possibilità concreta.
Da Battiato a Gino Paoli. Gli artisti che hanno tentato con la politica
Ricordiamo ancora l’esperienza di Franco Battiato in Sicilia che diede la sua disponibilità a ricoprire un ruolo nella giunta regionale di centrosinistra di Crocetta e ad essere nominato assessore al Turismo e allo Spettacolo. Esperienza fallimentare nella pratica per dichiarazioni storpiate dai media dove Battiato commentò in modo deciso un malcostume italiano. Pensiamo a Gino Paoli che nel 1987 accettò la proposta del Partito Comunista Italiano di entrare come indipendente nelle liste per la Camera. Vince le elezioni e guadagna un posto nella commissione Trasporti ma nel 1992, non essendo rieletto nelle liste del Pds, decide di abbandonare la politica, almeno quella a livello nazionale (ricoprirà il ruolo di assessore alla Cultura per il comune di Arenzano, in provincia di Genova).
L’ennesima burla di Morgan è stata tirata fuori dal cilindro. Staremo a vedere se queste premesse saranno totalmente sbagliate o meno. E, innanzitutto, se la sua candidatura sarà accettata da un’area politica così diversa dalla sua personalità. Il ruolo di sindaco è un ruolo alquanto difficile e complicato. Già nei piccoli comuni italiani molti sindaci hanno un gran da fare e destreggiarsi in questo ambito non è impresa facile. Nè per la sua sensibilità cagionevole come la salute di un corpo intriso di battaglie personali e psicofisiche, nè per la sua arte, quella che lui coltiva da quando, a 6 anni, già suonava il pianoforte e dimostrava una attenzione particolare alle belle arti, alla musica.
Articolo a cura di Gianrenzo Orbassano
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