Esteri

Mosca ha 30 missili pronti al lancio nel Mar Nero diretti in Ucraina

Secondo Ukrinform, il Comando Operativo Meridionale russo ha reso nota su Facebook la disponibilità di tre navi da guerra e due sottomarini dotati nel complesso di 30 missili 3M-54 Kalibr. I missili, specifica tipologia di Cruise, sono progettati per raggiungere obiettivi anche a grandi distanze. Ieri notte le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico contro una scuola di Kharkiv, ma non si riportano feriti. Questa mattina, invece, altro attacco a lunga distanza contro Mykolaiv e altre comunità rurali. Nelle ultime 24 ore inoltre si riportano quattro feriti e due morti dai bombardamenti nella regione di Donetsk, a Bakhmut. Dure parole di condanna da parte di Ursula von der Leyen durante la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina tenuta a Lugano. Arrivano nuovi dati sulle defezioni da parte di cittadini ucraini.

Nuovi bombardamenti contro Kharkiv, Mykolaiv e Bakhmut, Mosca continua a lanciare missili contro obiettivi civili dell’Ucraina

Il decollo di un missile Kalibr: la Russia ne disporrebbe di altri 30 divisi nelle nuove unità marine schierate sul Mar Nero

Non si è fatta attendere la controffensiva russa a seguito della recente ritirata dall’Isola dei Serpenti. Sono state schierate cinque nuove unità marine, tre navi e due sottomarini, dotate di una trentina di missili Kalibr, famiglia di missili Cruise dall’alto potenziale esplosivo e dall’ampia gittata. Obiettivo del comando d’attacco sembrano essere le strutture civili. A Kharkiv, città nevralgica per lo svolgersi del conflitto, è stata colpita una scuola, che ne è rimasta parzialmente danneggiata. Colpiti anche Mykolaiv e alcuni centri rurali confinanti, come Inhulska, Lymany, Bahtanska, Shyrokivska, insieme a Bakhmut, nella regione di Donetsk. In totale, nella sola giornata di ieri si contano due morti e quattro feriti, secondo quanto riporta Pavlo Kyrylenko citando Ukrainform: “La Russia sta uccidendo civili!“, come ormai appare chiaro dall’inizio del conflitto a oggi.

Continuano sulla stessa linea le parole di condanna di Ursula von der Leyen, pronunciate in occasione del Convegno sulla Ricostruzione dell’Ucraina svoltosi a Lugano: “l’obiettivo del Cremlino è minare l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato e noi non lo permetteremo mai. Dobbiamo assicurarci che l’Ucraina non solo vinca la guerra, ma anche la pace.” Hanno seguito le parole della Presidente della Commissione Europea quelle di Volodymyr Zelensky, che ha affermato come “la guerra della Russia è una sfida al sistema europeo. La ricostruzione dell’Ucraina è la missione di tutto il mondo democratico.” Intanto arrivano nuovi dati: secondo il ministro degli Interni ucraino Yevhen Yenin, ad oggi sono stati arrestati 800 ucraini colpevoli di defezione. Per il ministro, i “traditori-sabotatori” si venderebbero per un prezzo che non supera i 300 dollari. Un prezzo che riflette la disperazione delle vittime vere della guerra.

Alberto Alessi

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