Domenica il Misano World Circuit Marco Simoncelli è stato il teatro di uno spettacolo che nello sport non si vorrebbe mai vedere: durante la gara della categoria Moto2 Romano Fenati, pilota del Marinelli Snipers Team, ha tirato la leva del freno anteriore ad un avversario, l’altro italiano Stefano Manzi, mentre le due moto viaggiavano a oltre 200km/h.
Un gesto che a tutti è parso sconsiderato, un attimo di follia che è costato caro al giovane pilota: subito infatti Fenati ha ricevuto la black flag, la squalifica immediata dalla gara. Ovviamente, le ripercussioni non sono finite qui: dopo qualche ora, il comunicato ufficiale di due giornate di squalifica per il pilota.
Un amareggiato Stefano Manzi risponde così nell’intervista post gara: “Un giro prima c’era stato un contatto non voluto e siamo finiti entrambi sull’erba ma non mi aspettavo un gesto così, non c’è tanto da dire. Se ci siamo incontrati dopo? No e anche se non lo incontro va bene lo stesso”.
Sui social si è scatenata la bufera contro il pilota di Ascoli Piceno: parecchi tifosi hanno invocato il ritiro della licenza, ma anche diversi colleghi sono stati severi. Primo fra tutti Cal Crutchlow. Il britannico, nella conferenza stampa per il podio della MotoGp, si è augurato “che non possa più correre in futuro. Non puoi fare una cosa del genere ad un altro pilota. Rischiamo già abbastanza le nostre vite così“.
La reazione a caldo di Fenati e le conseguenze per il pilota
Il pilota di Ascoli Piceno prova inizialmente a difendersi: dice che bisogna guardare l’accaduto con prospettiva. Il suo atto non è giustificabile, ma è stato dettato dal contatto ripetuto con Manzi, senza il quale probabilmente niente sarebbe accaduto. Secondo lui. Secondo i più, Romano ha agito intenzionalmente e la sua risposta conferma che non si è reso conto della gravità del fatto.
Quasi immediate le reazioni ufficiali. Il Team Marinelli Snipers pubblica un comunicato ufficiale in cui recide il contratto col pilota, condannando il suo comportamento come antisportivo e pericoloso.
Nel frattempo, Giovanni Castiglioni, patron di MV Agusta, la futura casa per cui avrebbe dovuto correre Fenati, condanna quanto successo: “Mi opporrò in tutti modi a lui come pilota MV“. Sarà perciò rescisso l’accordo tra MV Agusta Reparto Corse Forward Racing Team e il pilota Romano Fenati. La notizia del divorzio tra il pilota marchigiano e la casa varesina è stata ufficializzata nel pomeriggio.
Passata la nottata a non dormire, presumibilmente, il giovane pilota pubblica un comunicato ufficiale in cui chiede scusa per il gesto compiuto: “Non sono stato un uomo“. Così dice, ma molti pensano non sia abbastanza scrivere una bella lettera al computer per chiudere la faccenda e c’è chi parla anche di accusare Fenati di tentato omicidio (qui le scuse complete).
Romano Fenati: gioie e dolori di una carriera travagliata
Quella di Romano Fenati è una storia di grandi promesse, successi e delusioni, ma anche di comportamenti spesso al limite. Una carriera che prometteva molto già agli esordi col Team Italia nel 2012. E che poteva prendere il lancio nel 2014 grazie al Team Sky VR46. La prima vittoria della stagione arriva in Argentina, sotto lo sguardo vigile di Valentino Rossi. Ma ai successi si accompagnano le intemperanze in pista, sintomo di un carattere difficile da gestire.
Nel GP Argentino del 2015, durante il warm-up mattutino della Moto3, Fenati tira inspiegabilmente un calcio al pilota finlandese Niklas Ajo, che riesce a mantenere la calma durante l’incidente, salvo poi mostrare il classico gesto del dito medio a fine turno. Fenati prende tre punti di penalità sulla patente, che lo costringono a partire da fondo pista.
Nel 2016 gli screzi col team si concludono con il suo licenziamento durante il Gran Premio d’Austria. Fenati cerca di decollare nel 2017 con il team Ongetta: la sua carriera riparte, Romano pare aver ritrovato l’equilibrio e approda in Moto2. Domenica la disfatta.
Cosa rimane del pilota di Ascoli Piceno?
Dopo questo weekend così travagliato, l’immagine di Romano Fenati appare a tutti molto chiara: quella di un pilota che forse non ha più il diritto di farsi definire tale, la cui carriera sembra ormai irrimediabilmente compromessa. In tanti avevano puntato su di lui, a partire da Valentino Rossi, fino ai tifosi, che vedevano nel ragazzo un giovane talentuoso pronto a dare grandi soddisfazioni.
Fiduciosi che Romano abbia finalmente capito che così non può continuare, auguriamo al pilota di pentirsi sinceramente del gesto così antisportivo e deleterio che domenica è rimasto impresso a grandi e piccini. Lo sport dovrebbe e deve continuare a dare lezioni di vita, non insegnare il gioco pericoloso della morte e della vendetta.