MotoGP 2020 – Lo stato d’emergenza è una realtà sempre più concreta in Europa e nel mondo. È in questo delicato scenario che il Coronavirus sta diventando per Ducati, Aprilia, KTM, Suzuki, Honda e Yamaha un fattore sempre più rilevante. Mentre gli allenamenti di piloti continuano (nel rispetto delle norme cautelari), per tecnici e ingegneri lo sviluppo diventa difficoltoso. Il campionato tarda a partire e i costruttori giapponesi potrebbero aver approfittato del caos europeo per guadagnare margine. Anche se nei prossimi giorni è atteso uno stop allo sviluppo.

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Il messaggio di solidarietà di Ducati ai cittadini italiani con la nuova DesmosediciGP20 e il tricolore – Photo Credit: Ducati Corse Official Twitter Page

MotoGP 2020 – La situazione in Europa

Per Ducati, Aprilia e KTM lo sviluppo tecnico si sta complicando sempre di più. Ducati e Aprilia sono al momento le più danneggiate dall’emergenza sanitaria. L’attività in pista è sospesa, i circuiti sono stati chiusi e le restrizioni imposte in nome della salute pubblica stanno costringendo tecnici e ingegneri allo smart working. Sicuramente non la situazione ideale rispetto ad uno scenario abituale di sviluppo in fabbrica e sui banchi prova. Meeting tecnici, prototipazione, parti prodotte da fornitori esterni e lavoro in galleria del vento sono tutti aspetti tanto dettagliati quanto fondamentali.

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Aleix Espargaro in sella all’Aprilia RS-GP durante i test a Sepang – Photo Credit: Aprilia Official Twitter Page

Aprilia stava perfezionando l’affidabilità della RS-GP. Portare avanti lo sviluppo senza intoppi avrebbe indubbiamente permesso ai costruttori di Noale di competere fin da subito per posizioni migliori rispetto agli anni passati. Anche per KTM la situazione non cambia di molto, visto che anche l’Austria è arrivata ad un blocco invasivo di molte attività. Proprio il costruttore di Mattighofen ha deciso di annullare i test privati di Jerez a cui avrebbero preso parte anche Aprilia, Honda e Suzuki.

MotoGP 2020 – La situazione in Giappone

Per le case giapponesi la situazione appare invece molto diversa. Il governo nipponico non ha dichiarato lo stato d’emergenza, lasciando libertà alle singole prefetture di gestire autonomamente i protocolli di quarantena adeguati ad impedire lo sviluppo del virus sul’isola. Honda, Suzuki e Yamaha hanno avuto quindi a disposizione l’operatività degli stabilimenti e l’utilizzo delle piste private su cui far girare i propri collaudatori giapponesi. Indubbiamente Honda, che durante gli ultimi test a Losail appariva in difficoltà, avrà approfittato di questa situazione per recuperare terreno, anche se i giorni a loro disposizione sembrano ormai agli sgoccioli.

Durante gli ultimi test di Losail molti costruttori avevano inoltre scoperto le proprie carte testando le nuove componenti: Ducati, ad esempio, era scesa in pista con il nuovo variatore di assetto. Approfittando della situazione europea, le case giapponesi saranno sicuramente corse ai ripari per cercare di annullare l’eventuale svantaggio accumulato. Non è detto però che tutte ci siano riuscite, perché Ezpeleta sembra aver concordato con tutte le case del Motomondiale un periodo di stop forzato.

MotoGP 2020 – Aldridge ferma lo sviluppo

Da regolamento FIM tutti i Team possono continuare a sviluppare motore e pacchetto aerodinamico fino all’inizio del campionato. Pertanto i costruttori hanno continuato lo sviluppo, chi più chi meno per normative governative, posticipando l’omologazione e il congelamento dei propri motori e pacchetti aerodinamici. La situazione ha giovato alle case giapponesi nel corso di queste due settimane intercorse dall’ormai cancellato GP del Qatar ad oggi, ma è ora in arrivo lo stop forzato allo sviluppo sulla falsa riga di quanto fatto in F1.

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Il direttore Tecnico della MotoGP, Danny Aldridge – Photo credit: motogp.com

Danny Aldridge, Direttore Tecnico del campionato, avrebbe comunicato a tutti i team un fermo allo sviluppo a partire da Mercoledì 25 Marzo. Lo stop coinvolge l’evoluzione del motore e dell’aerodinamica, i cui progetti saranno inviati al direttore tecnico che provvederà quindi alla punzonatura a distanza. Una mossa necessaria per risparmiare denaro e non penalizzare chi al momento non può lavorare liberamente ai propri progetti.

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