Il leggendario Automotodrom Brno, sede dello storico GP della Repubblica Ceca, dice addio al Motomondiale (per ora). “Impossibile organizzare un evento di importanza mondiale senza un adeguato sostegno economico”, spiega la direttrice dell’autodromo. La MotoGP perde un pezzo di storia mentre il leggendario circuito di Brno entra nel mito. Introdotto in calendario nel 1965, per quasi 50 anni, il tracciato ceco ha battezzato e cresciuto sul suo asfalto piloti, campioni e leggende delle due ruote.

Addio Brno, leggenda immortale della MotoGP

Siamo in Repubblica Ceca a circa 14 Km a nord-ovest dall’antica, ma modernista città di Brno. La strada principale è bloccata dalle macchine in coda e all’estremità della carreggiata un formicaio di persone cammina in processione inneggiando alla festa con bandiere, fumogeni e cori. Tutto intorno la fitta foresta morava avvolge con il suo verde la carovana in movimento, nascondendo all’occhio qualsiasi indizio per orientarsi; soltanto il rombo dei motori, ora sempre più forte, preannuncia l’arrivo a uno dei circuiti più amati del Motorsport. Benvenuti al santuario… benvenuti all’Automotodrom Brno.

Automotodrom Brno
Fotografia aerea dell’Automotodromo Brno. Dal 1987 la foresta avvolge e preserva questo santuario del Motorsport. – Photo Credit: MotoGP.com

Ampi curvoni da pelo, staccate da capogiro, scollinamenti mozzafiato, rettilinei dove spalancare il gas e una pista dalla larghezza aeroportuale; il tutto circondato dalla mistica e rigogliosa foresta morava. Questo è Brno, una delle piste più amate da pubblico e piloti, divenuta un tempio della velocità intriso di storia e battaglie leggendarie. Un tracciato all’apparenza rustico con un layout “vecchio stile”, più simile a una strada di montagna che a un circuito, ma comunque capace di trasmettere un fascino magnetico. Un vero santuario in cui, per quasi 50 anni, i piloti del Motomondiale si sono dati battaglia per diventare prima campioni e poi leggende.

Da Agostini a Rossi, il battesimo dei campioni a Brno

É il 1965 e il GP della Cecoslovacchia entra per la prima volta nel calendario del Motomondiale. La corsa, però, si disputa sull’insidioso tracciato cittadino di 13,9 km. Il circuito che si snoda tra case, colline, campi e boschi diventa il palcoscenico preferito dei piloti del Motomondiale, che fino al 1982 fanno tappa a Brno per dimostrare la loro ammirevole e pazza voglia di correre. In 17 anni i centauri della 125, 250, 350 e 500cc si danno battaglia sul circuito cittadino, ma (fra tutti) solo uno riesce a incoronarsi “re di Brno”: Giacomo Agostini. Con 7 vittorie all’attivo la leggenda italiana riesce infatti a prevalere sul compagno e rivale Mike Hailwood che, dall’altro lato però, si assicura la prima vittoria assoluta del ’65 proprio davanti al giovane Agostini.

Giacomo Agostini Mike Hailwood
Giacomo Agostini e Mike Hailwood in sella alle loro MV Augusta. I due si scambiarono il gradino più alto del podio del GP della Cecoslovacchia, ma sarà Agostini a ottenere il primato (con 7 vittorie) su Hailwood e Phil Read (entrambi con “solo” 6 vittorie) – Photo credit MotoGP.com

Nel 1987 viene poi inaugurato il nuovo circuito a una quindicina di chilometri dall’omonimo capoluogo sul quale la MotoGP corre 33 edizioni del GP di Repubblica Ceca (rinominato così dal ’93). Da allora l’asfalto di Brno ha continuato a mettere alla prova i piloti del Motomondiale, che proprio su questo circuito mossero i primi passi verso la conquista del titolo. Indimenticabile il battesimo di Valentino Rossi che proprio lì, nel 1996, conquistò con l’Aprilia la sua prima vittoria nel Mondiale.

Valentino Rossi Brno 1996
Valentino Rossi conquista la prima vittoria nel Mondiale a Brno, è il 1996 – Photo Credit: MotoGP.com

Campioni e leggende, l’eredità di Brno

Oltre ad Agostini e Rossi, altre leggende del Motomondiale hanno lasciato il segno sull’asfalto del santuario. Per rimanere sotto il tricolore, non possiamo dimenticare la prodezza di Max Biaggi che nel 1998 decise di regalare al mondo una delle impennate più iconiche della storia delle due ruote. Molto più recente invece l’epica battaglia del 2012 tra Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa (vinta poi da Camomillo con una prodezza all’ultima curva); come anche la sorprendente vittoria di Cal Crutchlow (nel 2016) e Brad Binder (nel 2020). Limitandoci alla classe regina, il più vittorioso rimane Valentino Rossi (4 vittorie) marcato stretto da Marc Marquez (3 successi per l’alieno) e seguito poi dal tridente Lorenzo-Pedrosa-Stoner (tutti con 2 vittorie). Il record della pista, invece, appartiene ancora a Dani Pedrosa che nel 2014 firmò un fenomenale giro di gara in 1’56”027.

Addio MotoGP, addio Brno

Come già anticipato l’Automotodrom di Brno e il relativo GP della Repubblica Ceca non saranno più parte del calendario del Mondiale MotoGP. La decisione di abbandonare definitivamente gli eventi internazionali arriva direttamente dai gestori dell’impianto, non più in grado di gestire le ingenti spese economiche. Come riporta una nota della direttrice del circuito Ivana Ulmanova, oltre al mancato introito derivante dall’assenza del pubblico, per continuare ad ospitare la MotoGP l’impianto dovrebbe riasfaltare completamente il circuito investendo svariati milioni di euro (al momento non disponibili).

“Abbiamo molti anni di esperienza nell’organizzazione di competizioni a livello mondiale e per questo conosciamo molto bene gli aspetti economici legati a un’azienda di questo genere. Non è economicamente possibile organizzare nessun evento sportivo o culturale di caratura mondiale senza un adeguato sostegno pubblico. Per la maggior parte della stagione attiva, oltre alle attività con aziende tradizionali, Automotodromo Brno si concentrerà sull’affitto commerciale della sua struttura a club e agenzie. – Ivana Ulmanova

Si chiude così una pagina di storia del Mondiale MotoGP e un’avventura iniziata quasi 50 anni fa. Grazie Brno per averci regalato emozioni uniche e irripetibili; per averci emozionato nel tuo santuario, inno alle corse, alla velocità e alla passione. Speriamo con tutto il cuore di riaverti un giorno di nuovo al centro del mondo per poter tornare a tifare sui tuoi spalti ed essere avvolti dalla tua storica e inimitabile energia. Addio Brno, ci mancherai.

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Alberto Gelmi