MotoGP Franco Morbidelli, crescita morbida sognando il titolo

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Di Redazione Metropolitan

Franco Morbidelli è una delle tante sorprese positive della MotoGP 2020. Il prossimo 4 dicembre compirà 26 anni che, anche se alcuni diranno “era ora” o “un po’ tardi rispetto ai grandi campioni”, gli hanno regalato un bel bagaglio di soddisfazioni: le prime pole position, i primi podi e le prime vittorie in MotoGP. Nonché il titolo di vicecampione del mondo. Lui, l’ultimo della casata Yamaha, ora primo davanti a tutti e con tanti sassolini in meno nelle scarpe. Un anno molto particolare non soltanto per l’emergenza sanitaria, ma anche per il ribaltamento dei ruoli nei team di MotoGP dove i piloti ufficiali si son visti superare dai cadetti. E questo ragazzo di basso profilo di Roma, figlio di Livio e di Cristina, ne è la prova. A 10 anni si è trasferito a Tavullia per inseguire il suo sogno, passando per la VR46 Riders Academy. Quest’anno ci è andato vicino, ma siamo sicuri che Franco saprà toglierci tante soddisfazioni.

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Una crescita esponenziale quella di Morbidelli nel corso della stagione 2020 – Photo credit: motogp.com

I primi passi di Franco Morbidelli verso la MotoGP

E’ proprio grazie a Rossi ed alla sua Academy se avviene il passaggio in pianta stabile nel 2014 in Moto2, l’anno dopo la conquista del titolo di campione europeo nel Superstock 600. Dopo un apprendistato lungo e complesso, nel 2017 arriva il titolo di campione del mondo in Moto2 (il primo per la VR46 Riders Academy), con una gara di anticipo grazie al ritiro del rivale Thomas Luthi per infortunio. Si concretizza così la prima vittoria mondiale italiana nella classe di mezzo dopo quella di Simoncelli di 9 anni prima. Il suo talento arriva nel 2018 in MotoGP. Un anno con una Honda non ufficiale e deludente che lo porta a scegliere di trasferirsi nel 2019 in Petronas Yamaha al fianco di Quartararo.

Morbidelli si laurea campione europeo di SuperStock 600 nel 2013 – Photo credit: WorldSBK.com

Un inizio di stagione offuscato dal compagno Fabio Quartararo

Se torniamo indietro ad inizio stagione, nessuno si sarebbe immaginato di vederlo così in alto nella massima categoria motociclistica. Il compagno di Franco, Fabio Quartararo, al solo secondo anno di classe regina aveva già in tasca il passaggio nella squadra ufficiale Yamaha mentre a lui spettava una M1 2019 aggiornata, ma non ufficiale. Un duro colpo da metabolizzare e infatti le prime due gare, entrambe sul circuito di Jerez in pieno luglio, vedono Fabio Quartararo ottenere due vittorie e il primo posto in classifica. Al contrario Franco conquista un 5° posto e un ritiro dovuto a problemi tecnici. È però dalla tappa successiva in Repubblica Ceca che inizia a tirar fuori la sua vera stoffa con una seconda posizione, mettendo in cassaforte il primo podio in MotoGP.

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Il primo podio in MotoGP di Franco Morbidelli, secondo dietro solo a Brad Binder – Photo credit: motogp.com

E’ lo stesso Franco Morbidelli a sentirsi pronto per qualcosa di più importante, viste anche le parole che aveva speso il sabato prima di quel primo podio iridato:

“Non mi sono mai sentito così bene in MotoGP, fino ad ora è il mio miglior weekend di sempre. Ho avuto da subito un buon feeling con la moto, con la pista, con tutti i dettagli. Sono contento, ora devo concretizzare in gara il lavoro di questi giorni”.

Il punto critico della stagione arriva con la tappa in Stiria per colpa di una manovra sconsiderata di Zarco. I piloti gettati sulla ghiaia e le moto che come proiettili sfiorano i caschi e le vite di Rossi e Vinales. Franco ne esce fortunatamente illeso ma molto scosso e arrabbiato con Zarco, anche se la determinazione di rimettersi in sella la settimana successiva ha la meglio sulla paura. Sarà un weekend difficile, colpa della pista sfavorevole a Yamaha e di qualche acciacco. Franco però non molla, conscio che il suo momento è dietro l’angolo.

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Franco si rialza dopo la spaventosa caduta che stava per coinvolgere Rossi e Vinales – Photo credit: motogp.com

La prima vittoria in MotoGP, sulla pista di casa

Franco Morbidelli si sente sempre più pronto e convinto dei suoi mezzi. La crescita si vede ormai a vista d’occhio e la vittoria non è più così lontana. Ecco infatti che nella gara di casa, a Misano, conquista la sua prima grande vittoria in MotoGP davanti a Bagnaia 2° e Rossi 4°. Vittoria che dedica al padre scomparso, che in lui ha creduto fin da quando era bambino, e alla VR46 Riders Academy. In tale occasione, è divertente ricordare le parole ironiche di Valentino con cui dava una “notizia bomba”:

“Abbiamo deciso di chiudere in bellezza, dopo il 1° e il 2° posto di Marini e Bezzecchi in Moto2 e il 1° e il 2° posto di Morbidelli e Bagnaia davanti a me in MotoGP abbiamo deciso di chiudere l’Academy. Chiudiamo col botto, ci siamo divertiti, abbiamo esagerato. Quando mi ha passato Bagnaia e Morbidelli è andato via ho pensato: ‘Ma di chi c***o è stata l’idea di fare l’Academy?!’ Ma non potevo arrabbiarmi con nessuno, l’idea è stata mia. E dopo questa vittoria ho deciso che con Morbidelli parleremo solo di calcio”.

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Franky conquista Misano con una vittoria di prepotenza e sul podio esplode la felicità – Photo credit: motogp.com

Franco Morbidelli fa sempre più sua la MotoGP

La settimana successiva, sempre a Misano, si deve accontentare di un nono posto anche a causa di una forte influenza che lo ha debilitato nel corso di tutta la settimana. Ma era più che soddisfatto dopo la grande rimonta dall’ultima posizione. In Catalunya, dopo una bellissima pole, chiude quarto. In Francia si ritira a causa di una caduta e forse rimarrà l’unico errore stagionale. Ad Aragon termina 6°, ma arriva presto la seconda vittoria al GP di Teruel, il secondo appuntamento ad Aragon. Anche la prima delle due tappe a Valencia non va come sperava, se non che la settimana successiva si riscatta con la terza e bellissima vittoria della sua carriera in MotoGP nel GP di Valencia. Per finire è il podio in Portogallo a consacrarlo vice campione del mondo con soli 13 punti in meno di Mir.

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Morbidelli si tiene dietro Rins e conquista la seconda vittoria stagionale – Photo credit: motogp.com

Ed è bello dirlo e ripeterlo perché Franco se lo merita tutto. Per la determinazione, l’ambizione e la semplicità che risiede nella sua profondità d’animo romantica, sincera e per metà brasiliana grazie alla mamma. Come quando negli ultimi giri del GP di Misano che gli ha regalato la prima vittoria, ha ammesso che non faceva altro che pensare a quando era in Superstock, sette anni prima, ad assaporare le prime conquiste e sognare la MotoGP. Una “seduta psicologica” ripercorrendo emozioni e incredulità.

“Appena stai per vincere la tua prima gara pensi a un sacco di roba, non riesci a concentrarti. Per lo meno io faccio fatica a concentrarmi, ma sono contento perché il passo rimaneva costante nonostante la testa tra le nuvole. Di solito invece perdevo la concentrazione e la riprendevo quando vedevo che stavo girando male. Evidentemente qualcuno voleva che io vincessi oggi“.

Un certo emiliano lo dice sempre: “Quello che conta è sentire che vai”

Chi lo conosce dice che è un pilota diverso dalla media. I fan riconoscono che quando corre si chiude nel suo mondo, ma rimane sempre sul pezzo. E quest’anno ha dato finalmente prova di quello che Franco Morbidelli può conquistare in MotoGP e, perché no, diventare il degno portabandiera del motociclismo italiano. In un campionato che non guardava in faccia nessuno o quanti podi avessi fatto, ma che premiava la costanza di rendimento.

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Ennesimo podio per Franco in Portogallo, il quale vale matematicamente la seconda posizione in campionato – Photo credit: motogp.com

E allora le domande che ci poniamo ora sono: quanto conta davvero il quando? È così importante? E perché crediamo tutti così fortemente che lo sia? Cosa cambia se Quartararo, classe ‘99, abbia raggiunto alcuni obiettivi prima di lui? Se è vero che si tratta di un campionato di velocità, quella a Franco non manca. Nel bilancio dei successi nella vita, come nello sport, contano ben altre cose e lui ce ne ha dato un bell’esempio. Saper gestire con costanza successi e insuccessi e farsi notare anche quando non scommettono su di te, con morbidezza. Adesso non vediamo l’ora di vederlo al fianco del Dottore in Petronas Yamaha, per dimostrare entrambi quanto ancora valgono.

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Giorgia Capaccioli