MotoGP, l’anniversario della Clinica Mobile

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Il 3 febbraio 1977, 44 anni fa, veniva presentata ufficialmente a stampa e piloti del motomondiale la prima Clinica Mobile. L’evento si tenne sull’isola di Bendor (in Costa Azzurra). Con gli anni si sarebbe poi evoluta, vivendo tutte le tappe del motomondiale e della SBK. E soprattutto salvando le vite di moltissimi campioni.

Tutto nacque da Checco Costa

Solo chi viveva dall’interno tutto il contesto del Motomondiale (mondo così distante e all’avanguardia se si pensa alla vita quotidiana degli anni ’50 ed a seguire), poteva cogliere un aspetto così vitale come quello del soccorso immediato. Una manovra ancora più articolata rispetto al pronto soccorso. L’idea era quella di traslocare una vera sala operatoria in formato camion, così da poter intervenire ancor prima di quanto potesse fare un pronto soccorso nell’ospedale più vicino. Cruciale era infatti agire nei primissimi minuti dall’incidente.

clinica mobile motogp
La struttura della Clinica Mobile nel paddock della MotoGP – Photo Credit: Clinica Mobile Twitter Page

Solo il figlio di un visionario come Checco Costa, il dottor Claudio Costa, poteva sognare un progetto simile. Checco fu il fondatore del circuito di Imola e ideatore, nonché importatore, di numerose competizioni. Per citarne un paio, il Gran Premio internazionale di Motocross (primo in Italia) e la Daytona nella versione europea “200 miglia di Imola“. Per questi traguardi, fu considerato un uomo di grande ingegno e fantasia. Proprio in occasione della prima edizione di quest’ultima, Checco Costa chiese la presenza del figlio Claudio, laureatosi in medicina, come medico ufficiale dei piloti.

Dal Dottor Costa alla Clinica Mobile

I figli Costa crebbero con la passione innata verso il mondo delle competizioni motociclistiche. Mentre Carlo divenne speaker ufficiale del circuito del padre, Claudio riuscì a coniugare il suo credo “salva-vite” con la fede di famiglia a bordo pista. Grazie a questa esperienza, nacque in lui l’idea di creare qualcosa di grande e organizzato. Pian piano raccolse un esercito di un centinaio di medici specializzati tra chirurghi, anestesisti-rianimatori, cardiologi, ecc. Tutti volontari che viaggiavano assieme al Circus per tutto il mondo.

dottor costa motogp
Il dottor Claudio Costa, fondatore della Clinica Mobile nel 1977. La clinica fu la prima entità a offrire soccorso immediato in pista. Oggi compie 44 anni dalla sua fondazione – Photo credit: MotoGP.com

Il successo fu immediato. Dopo la presentazione avvenuta a febbraio sull’isola di Bendor, il 1° maggio 1977 esordì la prima Clinica Mobile nel motomondiale sul circuito di Salisburgo. Occasione non sprecata, poiché si verificò un grave incidente che coinvolse cinque piloti, tra cui Franco Uncini a cui lo stesso Claudio salvò la vita. Evento fortunato anche perché i medici vennero aggrediti da cani poliziotto che, scappati dal controllo dell’organizzazione, ritardarono il soccorso. Claudio è anche autore di diversi libri, tra cui l’affascinante raccolta di aneddoti Dottorcosta (ed. Fucina, 2009). Egli ricorda gli attimi conciati dell’incidente occorso ad Uncini in un capitolo di “Alex guarda il cielo”:

“Posai le mie labbra sulle sue, esangui, socchiuse e immobili; sospinsi il mio respiro dentro il suo torace che, gonfiandosi, timidamente si sollevò. Ripetei più volte il gesto spiando il petto che si muoveva col mio respiro, e attesi quel momento meraviglioso che vive ogni donna quando mette al mondo un figlio. Quell’attimo arrivò senza l’urlo che accompagna costantemente il primo respiro del neonato, perché, quando un abitante della terra rinasce la seconda volta, non grida più. Ha già superato il tradimento della nascita naturale e ha già ingoiato quel primo urlo che testimoniava la paura patita, quando era stato gettato per la prima volta in un mondo sconosciuto e inospitale”.

Continua poi così, con frasi davvero toccanti e cariche di un destino che sembrava già scritto:

“Mi rialzai dal bordo della curva su cui mi ero inginocchiato e sporco di terra, mi incamminai verso la Clinica Mobile, che esordiva in quel drammatico giorno con onore nel mondo del motociclismo. Dalla curva Fahrerlager del circuito di Salisburgo, il corpo a cui avevo donato un sospiro di vita, si rialzò e camminando sul sentiero del coraggio, si laureò qualche anno più tardi, per la precisione nel 1982, Campione del Mondo. Franco Uncini, questo il nome del pilota rinato nelle praterie del cielo del circuito di Salisburgo, aveva raggiunto finalmente il traguardo sognato aiutato dal respiro dell’amore che la passione per le moto suscita nei motociclisti”.

I piloti che sono passati tra le mani della Clinica Mobile

Oltre ad aver salvato la vita di Franco Uncini, che potè così tornare in sella, nel 1982 la clinica mobile salvò anche quella di Graziano Rossi, padre di Valentino. Graziano cadde a 300km/h e il cuore si fermò, ma la celerità della Clinica rese possibili la rianimazione e l’intubazione immediata in pista. Nel corso degli anni vennero salvati anche nomi del calibro di Alex Gramigni, Mick Doohan, Loris Reggiani, Wayne Gardner. Una nota a parte merita l’incidente di Marco Simoncelli, su cui il dottor Costa si espresse così:

“Fino a Marco c’erano piloti che nonostante si fossero procurati delle lesioni o fratture volevano correre lo stesso ed io mi adoperavo al massimo. Oggi non è più così e di fronte alle fratture il pilota deve adeguarsi ad un fermo più prolungato, non ci sono più dei folli come Marco. Purtroppo non ero sul circuito di Sepang e non escludo che se avessi trascorso con lui i momenti prima della gara forse le cose sarebbero andate diversamente. Ora gli eroi non ci sono più e la Clinica Mobile, ideata e creata nel lontano 1977, non avrà più bisogno di me.

doohan motogp
Mick Doohan, cinque volte consecutive campione del mondo della 500cc, ha dovuto spesso ricorrere alle cure della Clinica Mobile e del Dott. Costa – Photo Credit: motogp.com

Dalla prima alla quinta edizione

Dalla sua fondazione, la Clinica ha subito diverse modifiche. Negli anni ’80, per semplificare la logistica della movimentazione del personale medico, il gruppo fu ridotto a 20-30 unità. Questo grazie alla predisposizione in ciascun circuito di centri medici ad hoc. Da quel momento in poi la funzione della clinica sarebbe stata sempre più quella di fornire ai medici locali la propria esperienza (p.e., banalmente, mostrare la rimozione di una scarpa da pilota in caso di infortunio).

clinica mobile motogp
Anche Valentino Rossi fa spesso visita alla Clinica Mobile – Photo Credit: Clinica Mobile Twitter Page

La clinica passò per la seconda (nel 1981 grazie alla FMI, si ampliò a due letti e raggiunse le 3000 prestazioni annue), la terza (1988, ancora più grande con 5 sale, 3 letti e 4000 prestazioni annue), la quarta (1997, 5 letti e implementazione di fisioterapisti) e infine la quinta edizione (2002, con la nascita della MotoGP a discapito della 500cc). La seconda clinica mobile venne utilizzata per la SBK dopo il 1988.

Non solo un ospedale salvavita

Giunge con la quinta edizione (che secondo il dottor Costa “nasce come la casa che abbiamo donato agli eroi del mondo mitologico del motociclismo“), un nuovo concetto di clinica. In particolare nel 2018, in una sorta di sesta edizione non ufficiale, ritroviamo il camion della clinica su due piani, con l’aggiunta di una palestra di riabilitazione e una lounge. Quest’ultima mette in evidenza come il ruolo della Clinica sia cambiato nel tempo. Il focus è sempre stato quello del benessere dei piloti. Ora ciò avviene a 360°, sotto una luce più allegra e felice.

clinica mobile dottor zasa
Il Dott. Zasa e il Dott. Costa insieme – Photo Credit: motogp.com

Purtroppo o per fortuna, negli anni la Clinica Mobile ha perso un po’ la funzione originaria di immediato soccorso in pista, ove son intervenute invece entità incaricate dai circuiti e dalla stessa MotoGP. In caso di incidente, comunque, la Clinica è sempre pronta a svolgere il proprio dovere e dare pieno supporto ai piloti. Questi ora si recano in Clinica per un break, per delle sessioni di massaggi, per scambiare quattro chiacchiere, per avere dei check nutrizionali o ortopedici, per la riabilitazione, per sentirsi in famiglia. Dal 2014 il dottor Costa è andato in pensione, insignendo come suo successore alla direzione sanitaria il dottor Zasa, che ha ereditato anche tutta la sua passione.

Arriva la rivista di Motorsport Metropolitan

Il primo numero della nostra rivista (gratuita!) targata Motorsport Metropolitan è disponibile sulla piattaforma Issuu. Scaricatela per leggere tutti i nostri contenuti esclusivi!

SEGUICI SU:

? INSTAGRAM: https://www.instagram.com/motors.mmi/
? YOUTUBE: 
https://www.youtube.com/channel/UCigTTOEc6pPf3YtJMj9ensw
?️ SPOTIFY: 
https://open.spotify.com/show/4r2r46o8ZTBOnjzPG7Hihw
? PAGINA FACEBOOK: 
https://www.facebook.com/motors.mmi/
✍️ GRUPPO FACEBOOK: 
https://www.facebook.com/groups/763761317760397
? NEWS MOTORI: 
https://metropolitanmagazine.it/category/motori-sport/

Giorgia Capaccioli