La MotoGP si è vista costretta a dichiarare il test di Sepang ufficialmente cancellato. Ad annunciarlo una comunicazione congiunta tra Dorna, FIM e IRTA nella giornata di ieri. Una notizia che aleggiava nell’aria da molti giorni, ma che ad un certo punto sembrava scongiurata. Ora come evolverà la situazione? E soprattutto, avrà ripercussioni sulla messa a punto dei prototipi in vista della stagione?

Il comunicato del test di Sepang cancellato per la MotoGP

A saltare non solo il test in programma dal 19 al 21 febbraio, ma anche lo shakedown di rookie e collaudatori in programma dal 14 al 16 dello stesso mese. La decisone arriva a causa della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, il quale comporta rigide restrizione nei viaggi (sia nazionali che internazionali). Nella regione in cui si trova il circuito malese è stato anche imposto un lockdown dal 13 al 27 gennaio. Possibile anche che esso venga ulteriormente allungato. Con questo, il primo test stagionale della MotoGP sarà quello di Losail, al momento confermato (10-12 marzo). Non si esclude la possibilità dell’inserimento di una ulteriore sessione di test in Europa (Jerez o Portimao). Ecco il comunicato sopracitato:

“La FIM, l’IRTA e la Dorna si rammaricano di annunciare l’annullamento sia dello Shakedown Test che dei test ufficiali di Sepang. La pandemia di Covid-19 in corso e i blocchi e le complicazioni che ne sono derivate hanno costretto a cancellare entrambi gli eventi, che si sarebbero dovuti svolgere al Circuito Internazionale di Sepang in Malesia a febbraio. Il test del Qatar, attualmente previsto al Circuito Internazionale di Losail dal 10 al 12 marzo, continua ad essere confermato ed eventuali ulteriori aggiornamenti o modifiche saranno forniti non appena disponibili“.

Perché è così importante il test in Malesia?

Viene da chiedersi se la MotoGP risentirà del test di Sepang appena cancellato. La domanda che molti si pongono è: “Perché è così necessario, in mezzo ad una pandemia mondiale, fare dei test proprio in Malesia? Le difficoltà a viaggiare sono note da tempo, non conveniva da subito organizzare un test sul suolo europeo? La risposta potrebbe sembrare banale e “capricciosa”, ma le moto hanno “bisogno” del caldo. Soprattutto in un contesto di un test, dove le case e i piloti sperimentano e mettono a punto i particolari che non sono facilmente accessibili in un weekend di gara. Col freddo, e la pioggia, il lavoro potrebbe non essere perfetto e la possibilità di arrivare all’inizio della stagione non pronti c’è.

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Bagnaia avrebbe avuto bisogno di questi test per abituarsi al trasferimento in Ducati ufficiale. Come lui anche tutti i piloti nella sua stessa situazione e soprattutto i debuttanti di categoria – Photo Credit: motogp.com

La stagione invernale europea non offre buone possibilità dal punto di vita meteorologico, per questo ci si spinge sempre verso paesi caldi. La motivazione è quella di offrire ai team la possibilità di svolgere i lavori preparatori alla stagione nel miglior modo possibile. Mettiamo il caso che Jerez venga scelto per svolgere dei test a febbraio. I piloti incontrerebbero temperature molto rigide rispetto a quelle che di maggio, quando solitamente è in programma il GP. Il lavoro svolto nei test sarebbe praticamente inutile e fuorviante, dato che il Motomondiale principalmente si corre nei mesi più caldi dell’anno in Europa (tra maggio e settembre), spostandosi in paesi extraeuropei dove persistono condizioni ottimali anche nei mesi di marzo/aprile (Qatar, Argentina) o ottobre/novembre (Thailandia, Malesia).

Le possibili soluzioni a questo inconveniente

Per giovedì 14 gennaio è programma una riunione tra i team della MotoGP per prendere in considerazione la possibilità di organizzare un’altra sessione di test in sostituzione a quella di Sepang. Come già detto, anche se in controtendenza alla spiegazione precedente ma in qualche modo obbligati dalle circostanze, si potrebbe organizzare un test a Jerez o Portimao. Un’altra soluzione, senza nessuna base e puramente ipotetica, potrebbe essere quella di organizzare due sessioni di test in Qatar, dove poi si inizierebbe la stagione. Oppure avvicinare leggermente (di qualche giorno) il test in Qatar e posizionarlo più a ridosso dell’inizio della stagione, evitando così ulteriori spostamenti tra il test e l’inizio del mondiale. Pure ipotesi, non resta che attendere le decisioni dei diretti interessati.

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Confermato per ora il test in Qatar dal 10 al 12 marzo. Ulteriori decisioni di Dorna, FIM e IRTA verrano prese nei prossimi giorni – Photo Credit: motogp.com

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Riccardo Zoppi