La stagione 2020 sarà la 25^ consecutiva in MotoGP per il nove volte campione del mondo dall’esordio nel 1996. Nel corso di essa, il Dottore dovrà decidere se continuare o concludere la sua gloriosa carriera, segnando la fine di un’era.
MotoGP Valentino Rossi – Il nuovo anno non ha fatto in tempo ad iniziare che già sforna succose notizie. Se per rivedere i piloti in pista dovremo aspettare ancora un mese (Test di Sepang, 7-8-9 Febbraio), ci pensano le loro dichiarazioni ad accendere gli animi. Nei giorni scorsi, Valentino Rossi si è sbilanciato per la prima volta riguardo il suo futuro. Il Dottore ha messo in chiaro le sue intenzioni, anche alla luce del fatto che a breve compirà 41 anni.
MotoGP Valentino Rossi – Meglio del 2019 oppure basta
Il pilota di Tavullia arriva per la prima volta all’inizio di una stagione molto dubbioso riguardo al proseguo della sua carriera. In concomitanza alla scadenza del suo contratto, scadrà anche quello di tutti i big. Questo accenderà immediatamente il mercato e costringerà il 46 a prendere una decisione in fretta.
Ciò comporta che, già dai test e dalle prime gare, dovrà immediatamente smentire i deludenti risultati del 2019. Ecco come si è espresso il Dottore riguardo il suo futuro:
“Mi piacerebbe avere più tempo, purtroppo oggi nella MotoGP si decide tutto all’inizio dell’anno. Io avrò bisogno di un po’, tipo metà stagione. Parlerò con Jarvis e Yamaha, per capire cosa pensano. Mio babbo e mia mamma vogliono che continui, ma anche gli altri. Però bisogna essere realisti. A me piacerebbe, ma bisogna essere più competitivi dell’anno scorso. Sennò è meglio di no. E va bene uguale. Per un pilota è un grande onore ed un grande lusso smettere quando decide lui. Di solito ti lasciano a piedi.”
Se Rossi chiede di più a se stesso, egli pretende un aiuto anche da Yamaha. Vale spera da tempo in un motore più potente e gestibile, un compromesso difficile da raggiungere. Egli poi rinnova il suo massimo impegno per l’inizio della nuova stagione, che scatterà a Marzo.
“Vorrei una Yamaha che vada 10 km più veloce in rettilineo, ma so che sarà difficile. Quello che posso regalare io è un 2020 al massimo, prendendomi i miei impegni, preparandomi al meglio e cercando di essere competitivo. Vorrei fare delle belle gare e lottare per i primi tre nel Mondiale.”
MotoGP Valentino Rossi – Una poltrona per tre, forse quattro
Come lui stesso dice, continuare non sarebbe un problema in caso di una ritrovata competitività. Le magagne nascerebbero per Yamaha, che a quel punto in vista 2021 avrebbe tre, se non quattro aggiungendo Morbidelli, piloti papabili alla sella ufficiale. Il 2019 di Vinales e Quartararo, se migliorato nel 2020, inevitabilmente metterebbe Yamaha in una posizione scomoda.
E considerando che i due giovani hanno già delle proposte da altre case e che sono i pochi ad aver impensierito Marquez, perderli in vista futura sarebbe un bello smacco. Lo stesso Rossi elogia il valore dei suo compagni, ammettendo anche che nel caso Yamaha volesse puntare sui giovani e lui rimanesse competitivo, Petronas non sarebbe un’opzione da scartare del tutto.
“Petronas? Non vedo tutta questa differenza nell’andare lì. A me piacerebbe più stare dove sono però…come detto siamo in tre per due posti. E per me, anche se è la Petronas, non mi sembra malissimo il team. Ma forse va via Vinales. O Quartararo cambia moto, chissà cosa pensa.”
MotoGP Valentino Rossi – Lorenzo può cambiare le carte in tavola
Un fattore che potrebbe permetter a Rossi di ritrovare continuità e proseguire oltre il 2020 sarebbe l’entrata di Jorge Lorenzo nel Test Team. Rossi aveva accolto le voci di un suo arrivo con grande entusiasmo, ma anche realismo sul fatto che aggiudicarsi Lorenzo come tester sia difficile, soprattutto economicamente. Dato che le voci non sono state smentite ed è imminente un annuncio dell’ex numero 99, Rossi assapora l’opportunità:
“Lui collaudatore? Sarebbe una una buona idea fargli un’offerta, ma bisogna capire se Jorge ha voglia di fare il tester. Se ho uno Jorge motivato che dice di non volere più la pressione di 20 gare l’anno, ma a cui piace ancora guidare, direi di sì. Per me, se sale sulla Yamaha è veloce.”
Nel caso Valentino Rossi, vincitore di 115 gare su 402 totalmente disputate e con 234 podi all’attivo, a cui si aggiungono 65 pole position e 96 giri veloci decidesse di ritirarsi, la MotoGP si appresta a chiudere definitivamente un’era. Si chiuderebbe quasi un trentennio segnato non solo da Rossi, ma anche da piloti del calibro di Stoner, Lorenzo, Pedrosa, Biaggi e Capirossi. E forse la MotoGP non è ancora pronta a questo, anzi.
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