Come ogni martedì torna Motorland, la rubrica d’approfondimento sui motori di Metropolitan Magazine Italia. Oggi andremo a rivedere i weekend di gara di Formula 1, Formula 2, Indycar e SBK!

Formula 1 – La caduta del Re (a cura di Lorenzo Pellegrini)

Sebastian Vettel vince la quarta gara stagionale, dopo un Gran Premio ricco di emozioni, caratterizzato dalla doppia Safety Car. Il tedesco riesce così a riportare la Ferrari alla vittoria a Silverstone dopo 7 anni. Il pilota tedesco non vinceva a Silverstone dal 2009, anno in cui completò una doppietta con Red Bull.

La partenza del campione del mondo è stata infelice, tanto da fargli perdere subito due posizioni a vantaggio di Vettel e Bottas, offrendo il fianco anche a Räikkönen in entrata della curva 3. Ma il numero 7 ha un bloccaggio della anteriore destra e i due vanno a contatto. La manovra sarà subito messa sotto investigazione e saranno imputati 10 secondi di penalità al finlandese della Rossa.

A metà gara la Mercedes richiama il suo pilota di punta, montandogli un nuovo set di gomme medie. Il numero 44 rientra in sesta posizione ma, a suon di giri record, riesce a recuperare terreno su Raikkonen e sul duo Red Bull. Inaspettatamente la Red Bull richiama Ricciardo ai box per montargli un nuovo treno di gomme soft.

Safety Car in pista durante il 33° giro, rientro causato dall’incidente di Ericsson finito a muro durante la curva del DRS. Al 42° giro la corsa riparte e Räikkönen riesce a sbarazzarsi di Verstappen. Poco dopo, al 46° passaggio, Verstappen fa un errore e si gira. Riesce a ripartire ma poco dopo dovrà ritirarsi per un problema al brake by wire. Nel giro successivo Vettel compie un sorpasso magistrale alla Brooklands, conquistando la prima posizione. Il tedesco si immola verso al vittoria, diventando il nuovo re di Silverstone.

Formula 2 Gara 1 – Il principe Albon (a cura di Raffaello Caruso)

Anche a Silverstone si parte dietro safety car, come accaduto a Spielberg, per ragioni di sicurezza dettate dalla scarsa affidabilità dei motori Mécachrome. In F2 è duello al vertice fra Rusell e Norris che di fatto si sfidano sulla pista di casa. Russell parte bene e segna subito due giri veloci. Dalle retrovie uno scatenato Maini in cinque tornate aggancia la sesta piazza sorpassando rabbiosamente prima Markelov e poi Norris.

Gira nono Ghiotto, è terzo invece Fuoco che denuncia al muretto un evidente calo di potenza. Al 7° giro i primi tre rientrano in pit lane. Dopo la disattivazione della VSC per problemi del motore a Fukuzumi,  Markelov è velocissimo a ripartire e superare De Vries. Ferrucci spinge fuori Maini al 24° giro, mentre va in fumo il motore di Sette Camara.

Anche Makino e Nissany e non rispettano la virtual e subiscono la penalizzazione di 5″ da parte dei commissari di corsa.  A quattro giri dal termine Albon è in controllo di gara, Russell secondo ha un vantaggio sufficiente ad ammortizzare la penalità, poi i due italiani Fuoco e Ghiotto. Norris arranca in tredicesima. La direzione gara a due giri dalla fine penalizza anche Ferrucci con un aggravio di 5″ sul tempo finale. Vince il thailandese Albon, Russell è comodamente secondo, terzo Antonio Fuoco, ancora sul podio a farci sognare.

Formula 2 Gara 2 – Gunther vince la sprint race (a cura di Caruso Raffaello)

Vittoria di Gunther in gara 2, Russel arriva secondo ed allunga le distanze su Norris, ora a +37 dal rivale. Nel corso del primo giro Sette Camara comunica al suo muretto che ha perso l’ala anteriore in un contatto con Latifi e dovrà rientrare in pit lane. Percorrendo la prima tornata, Ghiotto ha perduto due posizioni. Gara a distanza tra Russel e Norris. Il primo, Russell ha il passo del predestinato e fa secco anche Deletraz con un sorpasso pianificato tra curva 4 e curva sei, arrivando alla Brooklands con DRS spalancato e guadagnando la quarta posizione. Norris invece, si sbarazza di Ghiotto, arrivando in settima posizione.

Ultimo giro: Gunther è preoccupato dalla rincorsa di Russell, Norris è terzo. Ghiotto chiude sesto. Nel giro di rientro, a bandiera a scacchi già rimossa, Ferrucci mostra di avere ancora tanta rabbia in corpo e va a tamponare il compagno di squadra Maini in maniera davvero incomprensibile e antisportiva. 

Indycar Iowa: Hinchcliffe trionfa ad Iowa (a cura di Alessandro Patanè)

Alla partenza il gruppo scorre bello compatto, con i due piloti della Penske Power e Newgarden che cercano immediatamente di imporre il ritmo. Il duello tra i due dura lo spazio di 24 giri fino a quando la vettura #1 sopravanza quella gemella, grazie all’ aiuto involontario di Marco Andretti che blocca per più di un giro Power, impedendogli qualsiasi possibilità di reazione. 

Nelle retrovie, intanto, si fa sempre più arrembante la scalata verso le posizioni più alte di James Hinchcliffe che, sbarazzatosi di Pagenaud, si mette immediatamente dietro l’australiano della Penske, scavalcandolo poco dopo anche grazie ad un errore del vincitore della 500 miglia di Indianapolis. La prima neutralizzazione, a circa metà gara, è provocata da Zach Veach che finisce contro le barriere, e consente a tutti i big di rientrare ai box per effettuare le proprie soste.

La gara scorre via liscia e con il comando delle operazioni che passa di pilota in pilota a seguito dei numerosi pit stop.  A 7 giri dal termine arriva l’episodio che, di fatto, decide la gara: Takuma Sato ed Ed Carpenter vengono a contatto. Pace Car immediatamente in pista per permettere ai marshall di eliminare i detriti. Josef Newgarden, Robert Wickens, Graham Rahal, Simon Pagenaud e Ed Carpenter sfruttano la situazione per rientrare ai box per montare gomme fresche in vista dello stint finale.

In testa si ritrova James Hinchcliffe che, in regime di caution, va a conquistare una vittoria che gli mancava da Long Beach 2017. Dietro al pilota canadese terminano Spencer Pigot e Takuma Sato con Josef Newgarden solo 4°. Chiudono la Top 10 Robert Wickens (°), Will Power (6°), Graham Rahal (7°), Simon Pagneaud (8°), Alexander Rossi (9°) ed Ed Carpenter (10°). In classifica generale Scott Dixon, quest’oggi solo 12°, mantiene la vetta con 411 punti, seguito da Newgarden a 378, Alexander Rossi a 370. Ryan Hunter-Reay (ritiratosi nel finale di gara) segue a quota 359 con Will Power subito dietro a 358 punti.

SBK Gara 1 – Vince Rea (a cura di Raffaello Caruso)

Gara1 disputata sulla pista di Misano ha avuto un unico protagonista, il campione del mondo in carica Jonathan Rea, che ha preso la testa della corsa fin dalla partenza senza più lasciarla.  Sul secondo gradino del podio è salito Chaz Davies con la Ducati, che ha approfittato di un errore di Eugene Laverty a pochi giri dalla bandiera a scacchi. 

Sul gradino più basso del podio, invece, è salito Michael Van der Mark, che dopo le difficili qualifiche, è riuscito a stare nel gruppo dei migliori. Marco Melandri, partito ottavo, ha svolto una gara in salita provando a rifarsi nella seconda manche del suo ultimo round di “casa”.

SBK GARA 2 – Doppietta Rea (a cura di Raffaello Caruso)

Il pilota Kawasaki Jonathan Rea ha conquistato la sua decima vittoria stagionale sul circuito di Misano, dove ha risalito la classifica dopo la partenza dalla nona casella dello schieramento e ha vinto bei duelli prima con Marco Melandri e poi con Michael van der Mark. 

Per il 31enne nordirlandese si tratta del 64° trionfo in carriera, l’ottavo podio di fila sul tracciato adriatico, come il mitico Troy Bayliss. Con Chaz Davies solo quarto Rea sale a  +92 punti di vantaggio nel Mondiale.  Kawasaki taglia il traguardo di 120 vittorie, superando Honda. 

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