L’appuntamento di questa settimana di Motorzone, è un appuntamento un pò speciale. Oggi non andremo a parlare di auto e dei numeri e curiosità legate ad esse, bensì alle “persone” legati ai programmi televisivi del mondo dei motori. Oggi voi parlarvi di Top Gear.

Come me, molti appassionati di auto conosceranno sicuramente il famoso programma inglese Top Gear della BBC. Top Gear tratta come argomento principale le automobili, adattandolo in uno stile umoristico e provocatorio. Il programma è tra i più trasmessi e conosciuti al mondo.

Nato nel 2002, ha saputo regalarci il trio più divertente del mondo, quello formato dal conduttore Jeremy Clarkson (Jezza) e i due co-conduttori Richard Hammond (Hamster) e James May (Captain Slow). La loro conduzione durò ben 13 anni, regalandoci episodi fantastici rappresentando con successo quello che era il mondo delle quattro ruote, a volte spinto anche oltre il limite, accompagnato da una sana ilarità. Le vette d’ascolto miglioravano di stagione in stagione, raggiungendo una media di 7 milioni di telespettatori (solo inglesi) per stagione. Purtroppo però, nel 2015, il conduttore principale Clarkson,venne licenziato ed Hammond, May e Wilman (il produttore che ha accompagnato il trio dal 2002 al 2015), lo seguirono, chiudendo così una prima era per così dire, di questo programma.

Nel Maggio 2016 la BBC manda in onda la ventitreesima stagione del programma condotta da Chris Evans al posto di Jeremy Clarkson e l’attore americano protagonista nella serie televisiva “Friends” Matt Le Blanc come co-conduttore. Sono seguiti poi da Chris Harris (famoso giornalista e pilota), Rory Reid, la pilota tedesca Sabine Schmitz e, per ultimo ma non meno importante, Eddie Jordan fondatore dell’omonima scuderia di Formula 1.

Per un totale di 6 episodi, e nessun episodio speciale, la ventitreesima stagione non ha riscosso un gran successo tra il pubblico anglosassone, contando un totale di 3,89 milioni di spettatori, numeri che la serie non vedeva dalla quarta stagione trasmessa nel 2004 . Ma a cosa sarà dovuto questo calo dell’indice d’ascolto?

Innanzitutto è stato abbastanza difficile per Evans, LeBlanc e il resto della compagnia fare breccia nel cuore dei telespettatori e cercare di sostituirsi al famoso trio che ormai tutti noi, avevamo inquadrato come il cuore pulsante del programma. A questo va ad aggiungersi anche una scarsa informazione di automobili da parte degli stessi Matt e Chris, rendendo i servizi abbastanza noiosi e lenti (strano visto che parliamo di auto di una certa potenza), che però recuperano qualità grazie alla presenza di Chris Harris, ma da solo non può fare mica miracoli.

La seconda ragione che rende Top Gear un flop è stata la presenza di Chris Evans, che non ha saputo mutare la sua personalità rendendola omogenea e compatibile a quella del programma. Infatti, egli risulta avere un tono abbastanza piatto anche durante le interviste che pone agli ospiti durante le puntate.

La terza e ultima ragione sul fallimento del programma è dovuta alla presenza del rivale “The Grand Tour” presentato proprio dagli ex conduttori di Top Gear. E, visto che un programma di auto vale l’altro, perchè non seguire quello condotto dai migliori?! Perchè è proprio grazie al modo in cui questi tre geni hanno saputo rapportarsi e farsi amare dal pubblico, avvicinando anche persone che di auto non ne capiscono nulla, che Top Gear ha sempre riscosso un tale successo. Morale della favola, non è tanto il nome e il tema del programma, ma il modo in cui lo si conduce e ci si rapporta agli altri che cambia le carte in tavola, facendo la differenza ed è questo che ci hanno fatto capire i “Tre Moschettieri” delle automobili!

Concludo dicendo che questa seconda era di Top Gear non comincia di certo con un ottimo – concedetemi il gergo visto che siamo nel campo –  ingresso in curva, presa molto larga, facendo finire tutto il programma quasi fuori pista.

Raffaello Caruso