Il 21 giugno si tiene in più 120 paesi la Festa della musica per celebrare il solstizio d’estate. Abbiamo deciso di dedicare a questa ricorrenza internazionale il nostro racconto di oggi. Lo abbiamo fatto ispirandoci ad una famosa canzone di Paul McCarteney ed un’altra del compianto Franco Battiato.
“Lascia correre, lascia correre”, le risuonava nella testa dopo che si fu svegliata da quella notte difficile. Cercò qualcuno nel letto a fianco al suo nella camera del suo piccolo albergo. La musica del canto dei gabbiani e il rumore delle onde sugli scogli rivelò a Marta che aveva dormito da sola. Eppure sembrava che al Gabbiano Magico non fosse cambiato nulla ma che l’estate fosse la stessa di prima. Si rivestì in fretta e si diresse verso la hall sperando di incontrare Lucia, la sua compagna di viaggio, per parlare. Già era proprio questo il motivo di quel viaggio in costiera sorrentina che avevano deciso di fare insieme dopo tanto tempo.
Musica, il biglietto del destino
Erano amiche ma avevano tanto da dirsi soprattutto ora che Marta aveva avuto il posto di lavoro dei sogni di Lucia e non si era rifiutata come d‘accordi presi. Ne era seguito un momento di litigio ma nulla che due persone che si conoscevano e si volessero bene da tempo non riuscissero a superare. Questo soprattutto se la presunta scelta sbagliata del posto di lavoro era sta fatta per ferire nessuno ma solo per aiutare la famiglia . Tutto infatti era finito in felici preparativi ed un viaggio spensierato che si era concluso con un tuffo in mare alla bellissima spiaggia acciottolata di Marina d’Aequa. Nessuno avrebbe potuto immaginare che le cose cambiassero per colpa di un biglietto ritrovato per caso durante i preparativi per una serata di buona musica.
Un cuore infranto
“Ciao allora oggi arriva Giulio?”, chiese Marta infastidita non appena Lucia si presentò in sala colazione. Dallo sguardo affaticato si evinceva che l’amica aveva passato una notte quasi insonne ma questo apparentemente non bastò a Marta per sotterrare l’ascia di guerra. Poi qualche minuto dopo di nuovo quelle parole in mente. “Lascia correre, lascia correre, ci sarà una risposta” sentiva nelle orecchie ogni volta che durante la notte sognava sua madre. Questo accadeva ogni volta che Marta fosse in difficoltà da quanto aveva perso la mamma a quattordici anni. Ed anche stavolta non aveva mancato l’appuntamento cercando di tranquillizzare Marta nonostante fosse stata incredibilmente tradita da una persona cara.
Un fatto quasi impossibile da credere eppure la calligrafia del biglietto romantico ritrovato per caso dopo aver cadere fortuitamente da una borsa il portafoglio dell’amica non lasciavi dubbi. Il suo Giulio aveva una relazione con Lucia. Da quel momento solo silenzi e spiagge solitarie mentre l’estate soccorreva indifferente tra due donne che erano un tempo amiche. Cosi una semplice serata da passare con della buona musica pop si era trasformata in un punto di non ritorno. Le due donne perciò si erano separate cercando di fare in modo che nessuno dell’albergo comprendesse l’accaduto per mantenere la loro privacy. Avevano persino deciso di fingere che non fosse successo nulla ma era difficile farlo conoscendosi da quindici anni.
Epilogo
Quel giorno dopo la colazione Lucia aveva deciso di lasciare la sua stanza al Gabbiano Magico ma poi pensò che non poteva andarsene senza chiarire con l’amica. Marta dal canto suo si era ritirata in spiaggia meditando in una quiete quasi irreale rotta ogni tanto da qualche voce di un pescatore o dall’arrivo di una barca. Il tempo scorreva senza che nessuna delle due facesse un passo avanti nell’una o nell’altra direzione. Alcune ore dopo si sentivano gli echi del vicino cinema all’aperto dove stava cominciando lo spettacolo mentre la luna calava su Marina d’Aequa illuminando i piedi di Marta sul porticciolo.
“È stata una follia “, disse qualche minuto dopo Lucia dopo essersi avvicinata sotto lo sguardo infastidito di Marta. “Io speravo che Giulio mi amasse davvero e invece”, affermò Marta stringendo i pugni mentre un lacrima solcava il suo viso. “Se per questo non ama neanche me quel biglietto è vecchio di due mesi. Ecco dove adesso”, rivelò Lucia mostrando sul suo cellulare una foto dell’uomo conteso al mare con una terza donna. “Mi dispiace”, disse Marta visibilmente scossa. “In fondo”, disse Lucia mentre entrambe si erano sedute sul porticciolo, “abbiamo imparato che tutte le grandezze del mondo non valgono quanto una buona amica”. Si abbracciarono scrutando l’orizzonte mentre la luce della luna splendeva sul di loro che stavano sognando un nuovo domani.
Stefano Delle Cave