“My Girlfriend is the Revolution”: il punk e l’anarchia del primo amore

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Di Chiara Cozzi

Arriva direttamente dal Messico My Girlfriend is the Revolution (Mi novia es la revolución) di Marcelino Islas Hernández, una storia di un primo amore vissuto con l’intensità dei 15 anni.

A compierli è Sofia, una ragazzina a cui la propria normalità sta stretta e che vorrebbe qualcosa di più rispetto ai nuovi compagni di scuola e alla vita apparentemente perfetta in cui vuole costringerla la madre. Quel quid sarà rappresentato da Eva, una ragazza tentatrice come il nome che porta, che farà vivere a Sofia non solo la magia del primo amore, ma le farà conoscere una nuova parte di sé e ad andarci d’accordo.

Sofia è subito attratta da Eva e dal suo essere punk, da quella ribellione a cui tutti abbiamo anelato a 15 anni, stretti nelle regole dei nostri genitori. Eva porta Sofia verso una nuova consapevolezza di sé su un percorso fatto sì di gioie ma anche di delusioni, entrambe frutto del primo amore.

My Girlfriend is the Revolution non è una storia con un lieto fine, ma d’altronde quale primo amore lo è mai? Sofia dovrà provare la sofferenza e il tradimento per capire come funziona il mondo fuori dalla gabbia dorata che sua madre ha costruito con attenzione attorno a lei.

L’amore in questo film è visto come un gesto rivoluzionario, sia in quanto omosessuale sia per l’approccio che Eva ha alla vita e che condivide con Sofia, la quale comprende che la propria individualità passa prima dalla rivoluzione e dall’anarchia di ciò che è stato precostituito dagli altri. Sofia per Eva è l’anarchia, Eva per Sofia è la rivoluzione del proprio modo di pensare e di essere, ma soprattutto della propria vita.

Chiara Cozzi

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