Nadine Gordimer, il 13 luglio il decesso del Premio Nobel antesignana nella lotta contro la discriminazione razziale

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Di Redazione Metropolitan

Moriva il 13 luglio 2014 la scrittrice sudafricana Nadine Gordimer. Al centro delle sue opere i complessi e drammatici meccanismi razziali. Tra i fondatori del  “Congress of South African Writers“, nel 1991 riceve numerosi premi tra cui il Premio Nobel per la Letteratura.

Nadine Gordimer, Premio Nobel antirazziale

Nata a Springs da una famiglia di immigranti ebrei, la scrittrice Nadine Gordimer riceve fin da piccola un’educazione di stampo cattolico e scopre il razzismo di cui è pervaso la società in cui vive. Iscrittasi all’università di Witwatersrand toccherà con mano la barriera eretta tra bianchi e neri anche nell’istruzione. È in quegli anni che entra in contatto con l'”African National Congress” partecipando attivamente alla lotta contro la discriminazione razziale. La sua penna si tingerà così di tutte quelle tensioni morali e psicologiche legate ai fenomeni discriminatori. La sua prima opera, scritta all’età di soli 15 anni, “The Quest for Seen Gold“, animerà infatti il suo futuro impegno politico.

Risale al 1953 il suo primo romanzo, “The Lying Days“. Fondatore del “Congress of South African Writers“, si impegnerà nella divulgazione della letteratura tra le comunità discriminate. Inoltre, membro della “Royal society of letters“; nonchè membro onorario dell'”American Institute of Arts and Letters” e dell'”American Academy of Arts and Sciences” riceverà numerosi premi. Nel 1991, il Premio Nobel per la Letteratura. Più recente invece il premio Grinzane Cavour (2007).

Annagrazia Marchionni

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