Beffa di Navalny a Putin – L’oppositore russo Alexei Navalny rivela i dettagli dell’operazione che l’estate scorsa doveva ucciderlo. Gli è bastato ingannare e far confessare al telefono uno degli 007 del Cremlino, fingendosi un suo superiore: “Avvelenato con il gas nervino negli slip”. Lo conferma un video sul suo canale Youtube, dove mostra la conversazione con Konstantin Kudryavtsev, agente dell’Fsb esperto in armi chimiche

Così Navalny ha beffato Putin

Navalny avrebbe usato un numero di telefono non riconducibile a lui, e si sarebbe finto Nikolai Patrushev, assistente del segretario del Consiglio di sicurezza nazionale. La chiamata con cui Navalny ha ottenuto la confessione da un agente di Putin è stata registrata il 14 dicembre, poco prima che un team di ricercatori e giornalisti pubblicasse una maxi inchiesta. Qui venivano svelati i nomi degli 007 incaricati di seguire Navalny dal 2017, da quando aveva annunciato di voler sfidare Putin alle presidenziali.

La telefonata

È durata quasi un’ora, la telefonata in cui Kudryavtsev svela a Navalny che la dose usata per avvelenarlo sarebbe stata letale se il pilota dell’aereo su cui l’oppositore si trovava non avesse optato per un atterraggio di emergenza. Resta comunque il dubbio su come abbia potuto confessare così ingenuamente un agente di quella che viene considerata una tra le intelligence più addestrate al mondo.

La reazione del Cremlino

Secondo i servizi segreti interni russi, “il video con la telefonata è un falso” e “l’inchiesta è una provocazione pianificata, volta a screditare l’Fsb”; ed è proprio l’Fsb che accusa i servizi segreti stranieri di avere un ruolo in questo. Il Cremlino, che viene accusato da Navalny di essere il mandante dell’operazione, ha negato da subito ogni sua responsabilità. Non è stata aperta nessuna inchiesta, e Putin ha dichiarato: “Se fossimo stati noi, Navalny sarebbe morto”.

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Martina Maria Mancini