NBA: Coppia d’assi servita

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Nel poker più popolare e televisivo del mondo, il Texas Hold’em, la coppia d’assi è la miglior mano che ti possa capitare in apertura e nella prossima stagione NBA, tante coppie di superstar duelleranno per il titolo della più popolare, televisiva e spettacolare Lega di pallacanestro del mondo. Ecco un’analisi più approfondita su quali sono i migliori tandem che si affronteranno a partire da Ottobre.

Los Angeles Lakers: James & Davis

La coppia James-Davis durante l'All-Star Game di due anni fa a Los Angeles
LeBron James e Anthony Davis durante l’All-Star Game di due anni fa a Los Angeles
(Credits to: thedailybeast.com)

Vinta la corsa ad Anthony davis (Per scoprire quali erano le squadre più accreditate ad aggiudicarsi l’ex Pelicans, clicca qui) e fallito il piano per portare anche una terza superstar in maglia gialloviola, Rob Pelinka ha completato il roster confermando alcuni giocatori della passata stagione (Rondo, Caldwell-Pope, McGee e Caruso) e aggiungendo due buonissimi 3&D come Green e Bradley (Il primo viene da una grande stagione conclusasi con la vittoria del titolo con i Raptors, mentre il secondo dovrà riprendersi dopo due anni tra alti e bassi passati tra Detroit, Los Angeles e Memphis), nonché scommettendo sulla rinascita di DeMarcus Cousins.

Visti i presupposti, saranno James e Davis, arrivato grazie al maxi scambio che ha portato a New Orleans Ball, Ingram e Hart, insieme a 43 prime scelte, a guidare il quintetto dei Lakers. LeBron non ha mai giocato con un lungo così forte all’interno dell’area, ma l’adattamento non sembra essere difficile data la propensione del Re a controllare di più il ritmo rispetto al passato. Lo staff dei 16 volte campioni NBA dovrà essere abile nel gestire il tanto talento e soprattutto le forti personalità dei membri del roster, ma se ci riuscisse senza troppi problemi, Los Angeles, dopo una stagione fallimentare, sarebbe una delle principali candidate alla vittoria della Western Conference.

Los Angeles Clippers: Leonard & George

Gli “altri” di Los Angeles sono probabilmente la squadra che più si è rinforzata in questa offseason. Ingaggiato Leonard, fresco MVP delle Finals con Toronto, hanno imbastito uno scambio che ha permesso loro di acquisire Paul George dai Thunder in cambio di Gallinari, Gilgeous-Alexander e 5 prime scelte al Draft. Confermati poi Beverley, Zubac, Green e McGruder, i Clippers si sono candidati prepotentemente ad essere la miglior squadra difensiva della Lega, senza rinunciare al talento offensivo, visto che i tiratori sul perimetro non mancano e con gli spazi che i due All-Star creeranno, coach Rivers avrà l’imbarazzo della scelta su chi schierare al loro fianco.

Uno dei tanti fotomontaggi apparsi in rete che ritraggono la nuova coppia dei Clippers
Uno dei tanti fotomontaggi apparsi in rete che ritraggono Leonard e George in maglia Clippers
(Credits to: forbes.com)

A LA si è arrivati ad avere due grandi squadre: ai Lakers per lo più per la storia della franchigia, ai Clippers, invece, per la mentalità vincente instaurata dal front-office, guidato da Jerry West che, dopo aver costruito il duo più dominante della storia dell’NBA (Kobe-Shaq) e dopo aver convinto Durant a formare il Superteam più talentuoso di sempre ad Oakland, ha compiuto un altro miracolo dirigenziale, portando i Clippers nella élite del basket a stelle e strisce.

Brooklyn Nets: Durant & Irving

Insieme ai Clippers, i Nets sono l’altra franchigia che ha piazzato due colpi grossi in questa free-agency anche se, visto che KD salterà probabilmente tutta la prossima stagione per l’infortunio rimediato in Gara 5 delle finali NBA, la prossima annata sarà di preparazione per competere per il titolo nella stagione 2020-2021. Brooklyn viene da un 2019 in netta crescita in cui ha raggiunto i playoff dopo 4 anni di ricostruzione e nel quale è stata guidata da un D’Angelo Russell ormai maturo (Scambiato tramite sign-and-trade a Golden State per permettersi di firmare Durant).

Irving e Durant in campo da avversari durante le Finals del 2017
Irving e Durant in campo da avversari durante le Finals del 2017
(Credits to: usatoday.com)

Il cast di supporto che avranno Kyrie e Kevin è del tutto invidiabile: Joe Harris è uno dei migliori tiratori da 3 della NBA, Jarrett Allen è uno tra i più duttili e mobili dei giovani centri della Lega, LaVert e Dinwiddie garantiscono punti e creatività palla in mano e le aggiunte di DeAndre Jordan , Taurean Prince e Garrett Temple in estate hanno completato un roster che potrà sopperire benissimo all’assenza di uno dei 3 migliori giocatori del pianeta, in attesa del suo rientro per centrare poi subito il bersaglio grosso in coppia con l’ex Cavaliers e Celtics.

Golden State Warriors: Curry & Thompson

Curry e Thompson., la coppia che forma gli "Splash Brothers", dopo la vittoria in Gara 5 nelle scorse Finals
Curry e Thompson dopo la vittoria in Gara 5 nelle scorse Finals
(Credits to: sportsface.com)

Perso Durant, accasatosi a Brooklyn con un contratto da 142 milioni di dollari in 4 anni, a guidare i 6 volte campioni NBA sono rimasti gli “Splash Brothers”. È sulla coppia Curry-Thompson che i Warriors hanno iniziato a costruire la loro dinastia ed è da loro che si ripartirà dopo le vicissitudini della scorsa stagione, finita con la sconfitta in finale contro i Raptors. Accanto avranno altri due All-Star come Green e Russell, ma la mancanza di Durant si farà sentire, così come quelle dalla panchina di Iguodala e Livingston, così preziosi nelle vittorie dei 3 titoli negli ultimi 5 anni.

Nonostante ciò, le aggiunte di role-players come Cauley-Stein, Robinson III e Burks saranno fondamentali, così come l’inserimento di un leader tecnico e concentratore di possessi come D-Lo nel sistema che tanto ha reso vincenti i Warriors, in attesa del rientro di Thompson, previsto per febbraio. Curry, d’altro canto, dovrà prendere in mano le redini della squadra, come del resto ha fatto per larghi tratti dei playoff della passata stagione, senza però snaturare la sua essenza cestistica e il gioco di coach Kerr.

Milwaukee Bucks: Antetokounmpo & Middleton

In Wisconsin è cambiato poco rispetto alla passata stagione: via Brogdon e Mirotic, dentro Wes Matthews e Robin Lopez. Per il resto tutti confermati, compreso Middleton, che nella passata stagione ha dimostrato di essere la miglior spalla per il “Greek Freak”, ormai MVP in carica. Raggiunte le 60 vittorie in regular season lo scorso anno e conquistati i massimi riconoscimenti individuali, adesso Antetokounmpo e Budenholzer (Coach of the Year 2019), puntano senza dubbio al titolo NBA e nella Eastern Conference sembrerebbero avere pochi rivali, vista la probabile assenza di Durant, la partenza di Irving e Horford da Boston e quella di Leonard da Toronto, nonché le possibili difficoltà di Oladipo nel rientrare dal lungo infortunio.

Antetokounmpo e Middleton durante l'ultimo All-Star Game, il primo per l'ex Pistons
Antetokounmpo e Middleton durante l’ultimo All-Star Game, il primo per l’ex Pistons
(Credits to: foxsports.com)

La coppia Giannis-Khris è rodata, così come lo è tutto il roster, a partire da Bledsoe e Lopez, che nella passata stagione si sono messi completamente a disposizione dello staff tecnico e hanno radicalmente modificato il loro modo di giocare. Per molti ciò sarà abbastanza per raggiungere le Finals nella prossima stagione, ma per vincere il titolo servirà probabilmente qualcosa in più, forse proprio da uno tra Antetokounmpo e Middleton.

Philadelphia 76ers: Embiid & Simmons

Il camerunense e l’australiano sono la coppia di All-Star più giovane del gruppo e nonostante non sia un duo di nuova formazione, attorno a loro è cambiato tanto. I Sixers, arrivati ad un tiro dalla finale delle Eastern Conference, hanno visto partire, rispettivamente verso Miami e verso New Orleans, due giocatori di vitale importanza come Butler e Redick e, se è vero che per il primo, preso per completare l’ormai famoso “Process” (Per saperne di più, clicca qui), la convivenza con la coppia d’assi dello franchigia della Pennsylvania non era facile, il secondo era perfetto per giocare accanto a Simmons, date le difficoltà del prodotto di LSU nel tiro perimetrale.

Embiid dispensa consigli a Simmons: l'australiano dovrà fare il salto di qualità per guidare il tanto talento dei 76ers in coppia con il centro camerunense
Embiid dispensa consigli a Simmons: l’australiano dovrà fare il salto di qualità per guidare il tanto talento dei 76ers
(Credits to: nbareligion.com)

Nonostante queste perdite, il front-office si è dato da fare e nella sign-and-trade per Butler ha ottenuto un giocatore in ascesa come Josh Richardson (16,6 punti di media con il 43% dal campo nella scorsa stagione con la maglia degli Heat) ed ha messo sotto contratto Al Horford, uno dei migliori lunghi degli scorsi playoff. In molti vedono difficile la convivenza sul parquet del dominicano con la coppia Simmons-Embiid data che il primo predilige il gioco a metà campo, mentre i secondi sono molto più efficaci in transizione, ma coach Brown si è dimostrato attento ed efficace nella gestione dei quintetti nelle ultime due stagioni e la duttilità di Tobias Harris, confermato con un contratto da 180 milioni di dollari in 5 anni, sarà molto utile in questo senso, così come l’impegno di Simmons nell’essere più pericoloso da fuori.

Portland TrailBlazers: Lillard & McCollum

Una delle tante esultanze della coppia Lillard-McCollum durante la scorsa stagione: dopo 6 anni insieme oltre che compagni, i due sono anche grandi amici NBA
Una delle tante esultanze di Lillard e McCollum durante la scorsa stagione: dopo 6 anni insieme oltre che compagni, i due sono anche grandi amici
(Credits to: nba.com)

Quella della franchigia dell’Oregon è una delle coppie più longeve della NBA (6 stagioni insieme) anche se non ha mai convinto totalmente gli addetti ai lavori: raggiunta la maturità cestistica hanno prima perso 4 a 0 al primo turno contro i Warriors, poi di nuovo sconfitti 4 a 0 da New Orleans a inizio Playoff e nella passata stagione, nonostante abbiano sorpreso tutti eliminando 4 a 1 i Thunder di Westbrook e George in 5 Gare e abbiano sostenuto un’estenuante serie contro i Nuggets, spuntandola solo in Gara 7, nelle finali di conference si sono persi, uscendo sconfitti, di nuovo senza vittorie, per mano di una Golden State prima di Durant.

Nonostante gli insuccessi, i due sono comunque nella top-3 dei backcourt NBA e le mosse del General Manager Oshley (Leonard e Harkless a Miami in cambio di Whiteside, Turner spedito ad Atlanta per Bazemore e la conferma di Hood) hanno migliorato il resto del roster, che dovrà di certo aiutare la coppia nel fare il prossimo ed ultimo passo, quello per consacrarsi definitivamente.

Houston Rockets: Harden & Paul

È la coppia più in crisi della NBA dopo soltanto due anni di convivenza in quel di Houston, ma i problemi durante tutto l’arco della passata stagione sono stati così tanti e così importanti che in molti sostengono che Daryl Morey, GM dei texani, stia cercando di scambiare Paul e tutti gli altri membri del roster escluso Harden, nonostante nel 2018 abbia vinto il premio di General Manager dell’anno proprio per l’acquisizione del playmaker dai Clippers.

Apparentemente, una delle tante discussioni tra Harden e Paul durante la passata annata cestistica
NBA
Apparentemente, una delle tante discussioni tra Harden e Paul durante la passata annata cestistica
(Credits to: washingtonpost.com)

Il contratto di CP3 è difficilmente scaricabile (124 milioni di dollari nei prossimi 3 anni) e quindi con molta probabilità resterà alla corte di D’Antoni che tanto e con successo l’ha voluto affiancare ad Harden (Per scoprire qualcosa in più sull’idillio della Regular Season 2017-2018 dei Rockets, clicca qui), nonostante le critiche di quasi tutti gli addetti ai lavori che vedevano impossibile la convivenza dei due. L’amore tra i due potrà sbocciare di nuovo soltanto se arriveranno i risultati e finiranno i lunghi momenti di pausa mentale in regular season e soprattutto nei playoff e, se così sarà, Harden e Paul hanno dimostrato di essere la coppia perfetta per guidare Houston a qualcosa di più del mero bel gioco.

Oltre a tutte queste coppie punteranno in alto anche i No-Star System come quelli di Denver e di Utah e alcune franchigie che ancora si stanno assestando nonostante uno o più All-Star presenti in squadra come Boston, San Antonio, Indiana e Dallas, in attesa della possibile formazione di nuove coppie: la più accreditata è quella che si costituirebbe a South Beach con Westbrook che raggiungerebbe Butler in maglia Heat, ma sono tante le squadre interessate al numero 0 dei Thunder. Nel frattempo la NBA si è riequilibrata grazie a queste coppie d’assi servite che tante franchigie hanno pescato. Ora manca soltanto vedere le 5 carte girate sul tavolo per sapere come andrà a finire, ma i presupposti di una sfida serrata e ricca di suspance ci sono tutti.

Seguici su:

Pagina Facebook Metropolitan Magazine Italia

Account Twitter ufficiale Metropolitan Magazine Italia