Karl Malone, leggenda eterna seconda

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Di Redazione Metropolitan

Focus sull’attuale secondo miglior marcatore nella storia dell‘NBA, diciotto stagioni giocate con la stessa franchigia, tanti, tantissimi pick and roll giocati con la leggenda e compagno di squadra John Stockton, recordi di rimbalzi difensivi della lega, Karl Malone.

La povertà e il College

Nato il 24 Luglio del 1963 a Bernice, Luoisiana. Karl Anthony Malone cresce in una delle zone più povere dello stato, il più piccolo tra i nove figli della famiglia. Cresce in una fattoria insieme alla madre e ai fratelli, perde il padre all’età di tre anni. Dopo avere frequentato la Summerfield High School, arriva un’offerta importante dall’Università dell’Arkansas, ma lui rifiuta, vuole stare vicino alla madre e ai fratelli. Sceglie di rimanere in Louisiana e gioca per i Louisiana Tech. Diventa la stella della squadra, nella stagione 1983/84 viaggia ad una media di 18 punti e 9 rimbalzi a partita. La stagione successiva trascina la squadra avanti nel torneo NCAA per la prima volta nella storia, dopo un record di 29-3 nella Southland Conference.

Stockton to Malone

photo by Corriere

Fisicità impressionante quella di Karl Malone, 206 cm per 116 Kg, gli Utah Jazz lo selezionano con la scelta numero tredici al Draft del 1985. Karl dimostra di essere subito pronto per l’NBA, agli Utah trova un playmaker discreto diciamo, un certo John Stockton, i due formeranno una delle coppie più prolifiche nella storia della lega. Dopo diversi anni, nel 1996, arriva la prima finale NBA nella storia di Utah, di fronte però c’è un giocatore che sta riscrivendo il modo di giocare, è sulla bocca di tutti, il suo nome è Micheal Jordan ovviamente. Malone arriva alle finali carico come una stufa, ha appena vinto il suo primo trofeo MVP della stagione. Purtroppo per lui però, non è abbastanza e gli Utah Jazz devono arrendersi 4-2 nella serie. L’anno dopo i Jazz tornano nuovamente in finale, sotto 3-2 nella serie, hanno due partite in casa per ribaltare, ma ancora una volta, Jordan mette un canestro a 5 secondi dalla fine ed è game over. Karl vincerà nuovamente l’MVP della stagione ma non riuscirà più a portare i Jazz in finale.

I Lakers e la maledizione del titolo

photo by twitter.com

Al termine della stagione 2002/2003, Stockton si ritira e per Malone forse è giunto il tempo di provare altrove. Si trasferisce ai Los Angeles Lakers che in quegli anni stavano dominando la lega grazie a Kobe Bryant, Shaquille O’Neal e Gary Payton. Diventa un team stellare, ironia della sorte però, Malone si infortuna ad inizio stagione e starà fuori tutto l’anno, aveva saltato solo 10 partite nella sua carriera fino ad allora. I Lakers arrivano comunque alle finals, dove ad attenderli ci sono i Detroit Pistons, la sfortuna lascia Malone senza un anello anche questa volta, Detroit vincerà la serie 4-1. Decide di uscire dal contratto ma senza ritirarsi, decisione che prende nel 2005 dopo alcuni tentativi dei San Antonio Spurs di portarlo in Texas.

Karl Malone è stato uno dei giocatori più dominanti degli ultimi anni, viene considerato da molti la miglior ala grande di tutti i tempi, perfezionista del post basso, maestro del pick and roll, secondo miglior marcatore della storia e miglior rimbalzista difensivo, Malone è tutto questo nonostante sia sempre arrivato secondo, l’eterno secondo più famoso della pallacanestro NBA.

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