NBA, Miami-Boston tarda a cominciare per via di una protesta

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Di Redazione Metropolitan

Nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti 2 fatti di cronaca hanno colpito particolarmente la NBA. Il primo è la decisione dei procuratori di Kenosha, Wisconsin, di non condannare i 3 poliziotti coinvolti nella sparatoria del 23 agosto 2020 in cui Jacob Blake rimase paralizzato nella parte inferiore del corpo. Questo episodio in pieno movimento Black Lives Matter aveva portato i giocatori della bolla a rifiutarsi di scendere in campo causando la sospensione momentanea dei playoff. Il secondo è la protesta violenta da parte dei supporter di Donald Trump al Campidoglio a Washington contro la certificazione della vittoria di Joe Biden. Ciò che non è andato giù ai giocatori, oltre ai dubbi valori etici e morali dei manifestanti, è il trattamento riservato a quest’ultimi da parte delle forze dell’ordine, in netto contrasto con quello riservato agli afroamericani. Tutto ciò ha portato i giocatori di Heat e Celtics a dubitare del normale svolgimento della gara nonostante NBA e NBPA non avessero discusso del rinvio delle gare della notte. Le squadre, alla fine, sono scese in campo insieme in segno di protesta e si sono inginocchiate durante l’inno. Inoltre è stato diffuso un comunicato co-firmato da entrambe le franchigie. I Celtics vinceranno la gara 107-105 grazie a un canestro del rookie Payton Prichard sulla sirena.

Il comunicato uscito sul profilo Twitter dei Celtics in accordo con i Miam Heat

Lorenzo Mundi

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