NBA, i nostri premi della Regular Season

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Di Redazione Metropolitan

Con la NBA ferma, senza sapere quando e come riprenderà, noi di Metropolitan Magazine abbiamo deciso di assegnare i nostri premi, considerando la stagione regolare conclusa.

Most Valuable Player: Giannis Antetokounmpo

Photo credits: Stacy Revere/Getty Images

Il greco vince il secondo MVP consecutivo in una stagione che paradossalmente ha dominato più della scorsa (ne ho parlato qui). Nel corso delle sue 57 presenze è andato in doppia doppia di punti e rimbalzi 52 volte, numeri da centro puro. Questo ragazzo però corre in campo aperto come una guardia ed è forse dopo Kawhi il miglior two-way player della lega. Se aggiungiamo che è migliorato sensibilmente rispetto alla stagione passata ed è il leader della miglior squadra della lega, l’investitura di miglior giocatore della Regular Season è un’ovvia conseguenza.

Rookie of the Year: Ja Morant

Photo credits: Karen Pulfer Focht/Associated Press

Zion Williamsonè sceso in campo solamente 19 volte un campione di partite davvero ristretto per meritare il premio di matricola dell’anno, nonostante l’ex Duke abbia giocato a livelli stratosferici per essere al primo anno. Ja non è stato di certo da meno: il play dei Grizzlies è riuscito a condurre Memphis ai playoff viaggiando a 17 punti abbondanti e quasi 7 assist. Il ragazzo ha dimostrato di avere tenacia e voglia di vincere, qualità che fanno pensare a un futuro roseo per il rookie da Murray State e per la ex-franchigia del Grit&Grind.

Defensive Player of the Year: Anthony Davis

Photo credits: Sean M. Haffey/Getty Images

Dopo diversi anni bui dell’era post Kobe finalmente ad Hollywood è tornato un bagliore splendente. Per la prima volta dal 2010 i Lakers sono arrivati primi nella Western Conference, e il merito va alla solidissima difesa orchestrata da Frank Vogel. Anthony Davis è il perno difensivo della squadra con 1,5 palle recuperate e 2,4 stoppate di media. Le qualità difensive di “The Brow” vanno ben oltre le statistiche, che parresentano solo una piccolissima parte del lavoro difensivo del monociglio. La capacità di cambiare su tutti e 5 i ruoli, grazie a una mobilità laterale ben al di fuori dal comune per un giocatore di quelle dimensioni, e quelle braccia interminabili lo rendono una vera spina nel fianco per gli tutti avversari.

Coach of the Year: Nick Nurse

Photo credits: Gary Dineen/Getty Images

I campioni in carica erano considerati da molti una squadra da lottery dopo l’addio di Kawhi. Oggi contro tutti i pronostici sono secondi ad est e hanno il terzo miglior record della lega. Gran parte del merito è di Nick Nurse che dalla panchina guida la seconda difesa più efficiente della lega, facendo meglio della scorsa stagione nonostante abbia perso il miglior difensore in circolazione. L’allenatore statunitense, inoltre, ha permesso la definitiva esplosione di Pascal Siakam, inserendolo prima nel quintetto all’inizio della scorsa stagione, e affidandogli le chiavi dell’attacco in questa. Nick Nurse vuole mettere le basi per una dinastia.

Sixth Man of the Year: Dennis Schröder

Photo credits: Bill Baptist/Getty Images

Il playmaker tedesco sta giocando il miglior basket della carriera e guida la second unit di OKC con 19 punti e 4 assist di media. L’ex Hawks ha un impatto devastante in uscita dalla panchina e per 33 volte ha superato la soglia dei 20 punti. Dennis ,inoltre, è sempre in campo nei momenti decisivi e insieme a Paul, Gilgeous-Alexander, Gallinari e Adams forma uno dei quintetti più letali della lega. Un riconoscimento che coronerebbe anche la straordinaria stagione dei Thunder.

Most Improved Player: Bam Adebayo

Photo credits: Michael Reaves/Getty Images

Il giocatore dei Miami Heat ha fatto il definitivo salto di qualità portando il suo gioco a un livello superiore. Il giocatore è migliorato in tutte le principali statistiche: i punti sono quasi raddoppiati rispetto alla scorsa stagione (16,2), cattura 10,5 rimbalzi (3 in più) e distribuisce 5,1 assist. Bam ha ricevuto la sua prima convocazione all’All Star Game e insieme a Jimmy Butler guida gli Heat alla conquista dell’est. Le sue letture di gioco e la capacità di cambiare sui P&R rendono Adebayo il profilo ideale del lungo moderno. Pat Riley ha tra le mani l’ennesimo “bright diamond”.

Lorenzo Mundi

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