8 partite la scorsa notte NBA e 2 che ci aspettano stasera alle 21.30. Andiamo a vedere come sono andati gli NBA Saturdays e come potrebbero andare gli NBA Sundays.
Houston Rockets – Boston Celtics 111-110
Partita più emozionante della serata e forse una delle più emozionanti della stagione NBA. Gli Houston Rockets sbancano il TD Garden dopo una grande rimonta e un finale di tempi regolamentari al cardiopalma. Dopo essere stati in svantaggio di 17 punti nel secondo quarto, gli uomini di D’Antoni hanno cambiato decisamente marcia nel terzo, terminandolo addirittura in vantaggio. Nell’ultimo quarto il testa a testa è spettacolare e i Celtics, sotto di tre punti a cinque secondi dalla fine della partita, tirano fuori il coniglio dal cilindro.
Sulla lunetta Tatum sbaglia volontariamente il secondo tiro libero per avere l’ultimo possesso, Smart riesce in qualche modo a raccogliere il rimbalzo e dare la palla in mano a Brown che manda la partita agli overtime. Qui i Celtics però sono poco lucidi e sbagliano tutti gli ultimi tiri, compreso quello finale che consegna la partita ai Rockets. Protagonista della partita per i texani Russell Westbrook che con i 41 di stanotte allunga a 30 le partite consecutive con almeno 20 punti segnati. Per i Celtics altra grande prestazione di Tatum, che continua il suo clamoroso periodo di forma.
Los Angeles Lakers – Memphis Grizzlies 88-105
Sette vittorie di fila per i Lakers e 5 sconfitte consecutive per i Grizzlies. Così si presentavano le due squadre prima di questa partita, che ha decisamente ribaltato ogni pronostico. Se i Lakers hanno mancato l’occasione per staccarsi ancora di più da Nuggets e Clippers (non compromettendo comunque la loro posizione di leader), Memphis ha ricordato a tutte le inseguitrici dell’ottavo posto a ovest che i Grizzlies sono vivi e lotteranno con le unghie e con i denti per l’ultimo posto per i playoff. L’atteggiamento con cui hanno affrontato la partita di stanotte rispecchia perfettamente questo spirito; una squadra famelica, decisa, dinamica che voleva un risultato e l’ha ottenuto.
Diametralmente opposta la verve dei losangelini, che hanno giocato una partita abbastanza sottotono, per molti quasi assente; basti pensare che nessuno è andato sopra i 15 punti tranne Lebron che non ha comunque superato i 20. Grandissima prestazione invece di Ja Morant che segna 27 punti con 4 triple (career-high di tiri dall’arco) e serve 14 assist (career-high eguagliato). Buonissima prestazione anche per Brooks (24 punti) e Valanciunas (22 punti e 20 rimbalzi).
Portland Trail Blazers – Atlanta Hawks 117-129
Partita con tanti punti invece ad Atlanta, dove i padroni di casa hanno battuto i Blazers di McCollum e Melo. Nel primo quarto però è stata Portland ad avere il gioco in mano, chiudendo i primi 12 minuti con 5 punti di vantaggio sugli Hawks. La squadra di Pierce reagisce nel corso del secondo quarto in cui segna complessivamente 40 punti, staccando i Blazers con un parziale di 12 punti. Vantaggio che si allunga nel terzo quarto, con Atlanta che ne segna 44 toccando anche un massimo vantaggio di 20 lunghezze. Poco da fare nell’ultimo quarto per Portland che incassa la terza sconfitta consecutiva, la sesta nelle ultime sette partite.
Non bastano i 35 punti di un McCollum che sta provando a riempire il vuoto offensivo lasciato dall’infortunio di Lillard, il quale in questo momento serve come il pane a Portland, in vista di un posto ai playoff. Seconda vittoria consecutiva (e convincente) invece per gli Atlanta Hawks, che spostando Collins centro in un quintetto più piccolo, hanno trovato una buona quadratura (soprattutto sul lato offensivo del campo). Nota lieta di questi giorni è sicuramente De’Andre Hunter, che nelle ultime cinque partite (a parte i soli 2 punti con Orlando) ha giocato da quarta scelta al draft.
Orlando Magic – San Antonio Spurs 113-114
Partita molto tirata, invece, quella dell’AT&T Center di San Antonio, dove gli Spurs hanno avuto la meglio la meglio sugli Orlando Magic di un solo punto. Eppure nei primi tre quarti i Magic non sono mai andati andati in vantaggio, con gli Spurs che hanno sempre controllato la partita, attenti a tenere la squadra Steve Clifford a debita distanza. È però alla fine del terzo quarto che Orlando si porta a -4 dai ragazzi di Pop, dopo che questi erano andati sopra addirittura di 15 nel quarto. I texani avvertono il contraccolpo e nei primi 4 minuti dell’ultimo quarto subiscono un parziale di 15-5 che li porta per la prima volta nella partita in svantaggio.
Riescono però a non farsi schiacciare dai Magic e si riportano di nuovo sopra. Gli ultimi sei minuti di partita sono caratterizzati da uno scontro punto a punto in cui alla fine ha avuto la meglio San Antonio, che ringrazia Evan Fournier (autore fino a quel momento di 23 punti) per aver sbagliato il layup dell’ultimo possesso. Gli Spurs così si rifanno sotto per la lotta playoff dopo le 5 sconfitte consecutive di inizio febbraio, mentre i Magic interrompono una striscia di 3 successi di fila e incassano la seconda sconfitta delle ultime 7 partite.
Gli altri risultati della notte NBA
Importante vittoria di Miami (116-113) contro i Brooklyn Nets che incassano così la quarta sconfitta consecutiva, la quinta nelle ultime 6. Prende una bella boccata d’ossigeno, invece, la squadra di Spoelstra, che sigla un successo pesante dopo che nelle 10 partite precedenti aveva subito ben 7 sconfitte. Prestazione corale per la squadra della Florida, con 7 dei suoi giocatori andati in doppia cifra (il migliore Nunn con 21 punti). Non bastano invece i 25 punti di Spencer Dinwiddie per i Nets che adesso rischiano il posto playoff.
Successo invece dall’altra sponda di New York, con i Knicks che rompono un digiuno durato sei partite e battono al MSG i Chicago Bulls 115-125. Protagonisti per i Knicks Robinson (23 punti e 10 rimbalzi), Randle (22 punti e 10 rimbalzi) e Barrett (19 punti con 3/4 da tre). I 26 punti di Lavine e i 22 di White sono l’unica nota positiva (insieme al rientro di Wendell Carter) a Chicago. Per i Bulls si tratta della decima sconfitta nelle ultime undici partite, dato che la rende la squadra più sottotono in NBA al momento.
Sempre sul pezzo, invece, Indiana che la scorsa notte ha firmato il suo terzo successo consecutivo, il quinto nelle ultime sei partite; a farne le spese i Cleveland Cavaliers, battuti 113-104. Grande protagonista della serata T.J. Warren, autore di 30 punti (quinto trentello stagionale per lui), cui si affianca Sabonis, che per un assist manca la tripla doppia. Prima prestazione da almeno 20 punti da quando è approdato a Cleveland per Drummond (27 punti e 13 rimbalzi per lui), che tuttavia non riesce a evitare la seconda sconfitta di fila per i suoi Cavs.
Altra sconfitta anche per i Phoenix Suns, battuti in casa dai Golden State Warriors 115-99. Per la squadra dell’Arizona ai tratta della terza legnata di fila, la seconda consecutiva contro squadre in estrema difficoltà. Se due partite fa, infatti, i Soli di Phoenix avevano illuminato i Pistons reduci da 7 insuccessi consecutivi, adesso è toccato a Golden State uscire dal buio di otto sconfitte di fila. Per la squadra di Kerr ottima prestazione da 25 punti per Paschall, mentre per i Suns i 21 di Booker e i 20 di Ayton sanno di amaro e di occasione sprecata di avvicinarsi all’ottavo posto.
NBA Sundays: Dallas Mavericks – Minnesota Timberwolves
Dopo un inizio di stagione che aveva fatto respirare aria di playoff ai tifosi di Minneapolis, i T-Wolves hanno subito prima un tracollo a dicembre e un secondo a gennaio che dura ancora adesso. Nelle ultime 21 partite, infatti, la squadra di coach Saunders ha collezionato soltanto due vittorie e ben 19 sconfitte (con la media di 123 punti subiti a notte). Così è passata da essere considerata potenziale outsider di questa stagione ad essere la quart’ultima squadra della lega per percentuale di vittorie (29.3%).
Con l’arrivo di Russel si pensava che le cose potessero cambiare, ma l’infortunio di Towns ha rimescolato nuovamente le carte del destino di Minnesota. Nonostante i 25 punti di media dell’ex Warrior, con lui in campo i Wolves sono a 1-5. Una di queste sconfitte è arrivata proprio contro i Mavs; lì Dallas gliene diede addirittura 139. Doncic e compagni ultimamente stanno trovando però non poche difficoltà. Nelle ultime 10 partite 5 sono state sia le sconfitte che le vittorie.
Da quando Luka è tornato dopo l’infortunio che l’ha costretto fuori due settimane, con lui in campo i Mavericks hanno perso solo una partita, quella di due notti fa contro Miami. Ma se la squadra texana è adesso in piena corsa playoff in un’ultra competitiva Western Conference il merito non è solo suo. Un ruolo sempre più grande lo sta giocando anche Kristaps Porginzis. Il lettone sembra stia pian piano ritornando agli alti livelli di New York; nelle ultime 10 ha viaggiato a 26.2 punti, 10.7 rimbalzi e 1.7 stoppate di media. Con questi due in questa forma Dallas può puntare davvero in alto da qui alla fine della stagione.
NBA Sundays: Philadelphia 76ers – Los Angeles Clippers
Si riaffrontano dopo cinque partite Clippers e Sixers, con questi ultimi che erano usciti vincitori per 110-103. Dopo quella sconfitta i losangelini ne hanno inanellate altre due di fila, prima di scuotersi e vincere le ultime tre partite giocate. Un andamento che, parallelo a quello dei Nuggets (sconfitti dai Clippers due notti fa), non ha smosso tanto le cose al secondo e terzo posto della Western Conference. LA e Denver sono appaiate, con 40 vittorie e 19 sconfitte a testa.
Se da un lato i Lakers sono lontani 5 vittorie, dall’altro il gruppone capitanato dai Rockets (a quota 38 vittorie) si avvicina sempre di più. I Clippers dovranno tenere d’occhio entrambi i fronti nelle prossime 23 partite, con la continua preoccupazione per il tendine del ginocchio di Paul George, che più di una volta in questa stagione gli ha creato problemi. Chi dovrà avere sempre un pensiero all’infermeria è sicuramente Philadelphia. Dopo Ben Simmons, fuori due settimane per un problema alla schiena, i Sixers hanno perso anche Joel Embiid, questa volta per un problema alla spalla.
Ennesimo infortunio per il camerunense, che quest’anno ha saltato 17 partite e adesso ne salterà un altro paio. Intanto ci sono Tobias Harris, Al Horford e Shake Milton a tenere su la squadra della Pennsylvania. Raptors e Celtics sono ancora raggiungibili (Milwaukee probabilmente no), ma Miami e Indiana sono lì con lo stesso obiettivo dei ragazzi di coach Brooks. Arrivati a questo punto ogni partita comincia a pesare, e sicuramente uno scontro con i Clippers senza Embiid e Simmons porterà dietro non poche difficoltà. L’incontro sarà trasmesso in diretta alle 21.30 su Sky Sport NBA.