Neri Parenti compie settantadue primavere. Il cinepanettone è, nel bene e nel male, un pezzo di storia della cultura cinematografica italiana. Film senza pretese, certo, ma che per più di trenta lunghi anni hanno riempito le sale cinematografiche ogni natale.
Neri Parenti: sale piene ogni festività e personaggi divenuti icone trash
Neri Parenti ha consolidato la coppia De Sica – Boldi e lanciato Enzo Salvi, I Fichi d’india e splendide ragazze che pullulavano in ogni suo film. I suoi “Natale a…” hanno portato per decenni la classica formula della semplicità comica, talvolta spolpata all’osso, con il fine mai nascosto di ottenere successo al botteghino senza fronzoli eccessivi. Ma la semplicità, soprattutto quando portata all’estremo, può essere fraintesa.
Tutto nacque nel lontano 1983 con il primissimo Vacanze di natale di Carlo Vanzina, una denuncia alla società yuppie dell’epoca. Il film fu un successone. Il cineasta creò da quel momento un filone di pellicole sempre vincenti al botteghino.
Neri Parenti prese in eredità da Vanzina un genere al top degli incassi e tolse la satira sociale, lasciando la parte più leggera.
Fu così che personaggi bidimensionali, mai approfonditi, vittime e carnefici di loro stessi, traditori e infedeli entrarono a far parte della vita e della cultura trash italiana. Personaggi figli delle tv commerciali del periodo storico a cavallo tra metà anni novanta e fine anni duemila.
Con il declino della tv in chiaro e l’arrivo di piattaforme come Youtube, seppur ancora attivo, Neri Parenti ha smesso di riempire le sale come nel periodo d’oro. Una cosa tuttavia è certa: Quel vuoto di contenuti, quell’umorismo grezzo e quei personaggi così vuoti ma pieni di se stessi, altro non sono che maschere di un’Italia in cui per molto tempo, volenti o nolenti , ci siamo rispecchiati.
Tanti auguri allora al regista toscano. In fondo della leggerezza dei suoi cinepanettoni, ne abbiamo tutti un pochino bisogno.
Andrea Pastore
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