Purtroppo niente tregua a Gaza

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Di Maria Paola Pizzonia

Niente tregua a Gaza: saltati gli accordi (ma potevamo immaginarlo), vediamo cosa è successo.

Non tutto è perduto ma – citando il Messaggero – il negoziato è “agonizzante“. La delegazione di Hamas era in missione al Cairo per l’ultima bozza di accordo. L’accordo doveva vertere sui temi più caldi del conflitto: ovvero sul cessate il fuoco e sugli ostaggi. A quanto pare la conclusione per l’ultima bozza dell’accordo è fallita. I negoziatori palestinesi sono rientrati a Doha.

Niente tregua a gaza (per ora):

Le parole di Netanyahu sono lapidarie:

“Inaccettabili pretese di Hamas, sarebbe una resa, avanti su Gaza”

Netanyahu

Dall’altra parte però uno dei leader di Hamas (Ismail Haniyeh) replica:

“La proposta israeliana non ha senso”. 

Hanyeh

Per tutta risposta Israele chiude il valico di Kerem Shalom e “oscura” Al Jazeera nel paese. Si è sperato in un abbassamento del livello del conflitto che però non sta ancora avvenendo. C’è chi considera questo primo avvicinamento un segnale, in definitiva, comunque positivo.

Al Cairo, i leader di Hamas hanno tenuto un secondo giorno di colloqui di tregua con i mediatori egiziani e qatarioti, senza apparenti progressi segnalati, poiché il gruppo ha mantenuto la sua richiesta che qualsiasi accordo ponga fine alla guerra a Gaza, hanno detto funzionari palestinesi.

Basta massacro!

L’offensiva Israeliana ha assunto caratteri esplicitamente genocidiari dopo l’assalto di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre, in cui 1.200 persone sono state uccise e 252 ostaggi sono stati presi, secondo i conteggi israeliani.

L’offensiva militare israeliana ha ucciso più di 34.600 palestinesi, secondo il ministero della Sanità di Gaza governata da Hamas. Il bombardamento ha devastato gran parte dell’enclave costiera e causato una crisi umanitaria.

Israele, lo stato accusato di compiere un genocidio:

La Corte Internazionale di Giustizia, adita dallo Stato del Sud Africa, ha emesso una prima pronuncia il 26 gennaio scorso, emettendo un provvedimento d’urgenza in cui viene chiesto di prendere misure adeguate a evitare conseguenze sulla popolazione civile della Striscia di Gaza. La Corte con sede all’Aja in Olanda, ha inoltre accertato sufficienti indizi per approfondire l’istruttoria sul reato di genocidio. La pronuncia non può tuttavia vincolare direttamente le parti obbligando a cessare le ostilità.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine