Nina Hagen: quando il punk a Berlino aveva voce di donna

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Di Chiara Cozzi

Nina Hagen è una delle voci che più hanno contraddistinto la scena punk tedesca prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Nata nella parte est della città, e appartenendo quindi al blocco sovietico, la sua vita è già da subito ricca di fermento e di spunti da cui attingere per la propria arte.

A soli 17 anni diventa una cantante nota, pubblicando il singolo “Du hast den Farbfilm vergessen”, per molti una satira al grigiore della DDR. La sua personalità dissidente è già dunque ben delineata, e alla fine degli anni ’70, dopo una parentesi londinese, torna in Germania assumendo il look eccentrico che la contraddistingue ancora oggi e pubblica due album che vanno a ruba anche al mercato nero dell’Est.

Ben presto si trasferisce in America, ottenendo successo con l’album NunSexMonkRock: Nina Hagen canta di femminismo, di ribellione, di sesso e politica. È l’artista più influente proveniente dalla Germania Est, tanto da essere spesso paragonata a Madonna grazie ai suoi look eccentrici e agli album pompati nelle discoteche newyorkesi.

Diventa un’icona di ispirazione e dà scandalo, mostrandosi già quarant’anni fa all’avanguardia con i tempi, cosa che le ha permesso di mantenere intatto il suo successo e la sua immagine pubblica fino ai giorni nostri. Nina Hagen ha saputo imporsi con i suoi look impressionanti e con le sonorità punk contaminate da ritmi e sound provenienti da ogni parte del mondo. La sua è la storia di una donna che si è fatta da sola e che soprattutto ha abbattuto i muri molto tempo prima del 1989.

Chiara Cozzi

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Ph: flickr.com