No Straight Roads è il primo titolo della software house malesiana Metronomik uscito il 25 agosto per PC e PS4.
Ho avuto l’occasione di giocarlo interamente per Playstation 4 ed ora sono qui a spenderci due parole.
Bene, cominciamo.

No Straight Roads: la nascita del rock

La trama

No Straight Roads ha una trama tanto semplice quanto efficace.
Nei panni dei Bunk Bed Junction, band formata da Mayday e Zuke, ci ritroveremo a guidare una rivoluzione musicale per spodestare l’NSR, azienda che gestisce la città, e riportare in auge la musica rock, bandita da Vinyl City. Il solo genere musicale che regna a Vinyl City è, infatti, l’EDM, con tutti i suoi sottogeneri.
Per quanto la storia di base non sia nulla di troppo nuovo, è lo stile narrativo e il contesto in cui è inserita a rendere la trama di questo titolo decisamente degna di attenzione.

I personaggi

Tra i punti forti di No Straight Roads c’è sicuramente la caratterizzazione di tutti i personaggi, aiutata molto anche dal caratteristico stile grafico.
Mayday e Zuke sono due ragazzi amanti della musica rock che sognano di diventare famosi un giorno. Fin dai primi minuti di gioco si può capire il carattere dei due ragazzi, che si equilibrano a vicenda formando un duo decisamente scoppiettante e che non farà mancare dei momenti comici nel corso della partita. Mayday è un tipetto decisamente esuberante, mentre Zuke è la parte tranquilla del gruppo, sempre pronto a cercare di mantenere la calma nelle situazioni più difficili.
Ma non sono solo i Bunk Bed Junction ad essere ben costruiti, anche i boss hanno il loro carattere, collegato molto al genere di musica che rappresentano.
Ma delle boss fight parleremo più avanti.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Grafiche disegnata – Photo credit: Federica Giorgi

La grafica

Lo stile grafico di No Straight Roads è molto particolare, aiuta sicuramente a far distinguere il titolo dalla massa.
Personaggi coloratissimi, resi tutti unici e riconoscibilissimi da qualche dettaglio. Uno stile caratteristico e degno di nota sia per quanto riguarda la parte 3D che per i disegni visualizzati durante i dialoghi.
Anche la città di Vinyl City non passa inosservata. Per quanto piccola sia, ogni quartiere è diverso dall’altro ed è rappresentativo del genere musicale che lo domina.
Così abbiamo, per esempio, il quartiere Natura, collegato alla musica classica e caratterizzato da ampi spazi verdi.
Si vede che tutta l’ambientazione è ben studiata e piena di spunti interessanti.
Ma la grafica, per quanto bella e particolare sia, non è esonerata da difetti.
Spesso le texture sono sgranate, nonostante i tempi di caricamento veramente lunghi, sopratutto quelle di elementi d’arredo o comunque secondari.
Questo mi ha fatto leggermente storcere il naso, dato che i quartieri sono veramente riempiti di dettagli, anche più del necessario, ma spesso e volentieri questi sono abbozzati e poco curati.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Il quartiere Natura – Photo credit: Federica Giorgi
No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Dettagli delle ambientazioni poco curati – Photo credit: Federica Giorgi

No Straight Roads: oltre la copertina…

Come abbiamo visto, la parte grafica e stilistica di No Straight Roads, il “pacchetto” diciamo, non presenta problemi gravissimi, anzi contribuisce a rendere il gioco speciale.
Ma scendiamo ora nella vera essenza del titolo: il gameplay.
NSR è un action game music based, dove la musica ha un ruolo importante all’interno del gameplay, ma non tanto da farlo diventare un rhythm game.
Gli attacchi dei nemici, infatti, potranno sia essere anticipati tramite l’ascolto della colonna sonora, sia tranquillamente evitati come in un normale action game.
Il gameplay di NSR si compone di tre parti: esplorazione, arena pre-boss, boss fight.
Analizziamole insieme.

Esplorazione

Questa parte del gameplay si svolge prima dell’accesso ad una nuova zona. Qui possiamo visitare due luoghi in particolare: il quartier generale e Vinyl City.

Quartier generale fognario

Il quartier generale dei due protagonisti si trova nelle fogne di Vinyl City ed è composto da svariate stanze in cui possiamo prepararci prima di una nuova battaglia. Possiamo infatti equipaggiare nuove mosse, applicare dei buff temporanei alle armi (sotto forma di stickers), esaminare i collezionabili e sbloccare nuove abilità.
Il sistema dello skill tree di NSR è degno di nota. Le abilità si sbloccano con l’aumentare dei fan al seguito dei Bunk Bed Junction, acquisibili tramite le boss fights e le interviste alla radio pirata.
Essenziale, le abilità sono poche ma utili, non è come quegli skill tree infiniti in cui ci si ritrova a non ricordarsi nemmeno quali abilità si hanno acquistato.
I collezionabili sono un numero discreto, possono essere presi sia alla fine delle boss fights che trovati esplorando i quartieri di Vinyl City.

No Straight Roads Photo credit Federica Giorgi
Quartier generale – Photo credit: Federica Giorgi

Vinyl City

Vinyl City è la vera e propria parte di esplorazione del gioco. Qui possiamo interagire con gli NPC e perderci nei quartieri della città. Passeggiando per la città potremo sia raccogliere dei Mini Qwasa, oggetti necessari per riattivare alcuni elementi spenti all’interno dei quartieri, che utilizzare la nostra abilità di trasformazione dell’ambiente per accedere a nuove zone.
L’esplorazione, per quanto non troppo approfondita, è abbastanza soddisfacente, dato che i quartieri sono tutti diversi tra loro ed è piacevole passeggiarci.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Quartiere Akusuka – Photo credit: Federica Giorgi

Pre-boss

Prima di accedere a ogni boss fight, ci troveremo davanti a una schiera di nemici che fungeranno da guardie del corpo del boss. Qui possiamo mettere alla prova le abilità da mischia di Mayday e Zuke, che possiamo intercambiare durante ogni combattimento.
I due personaggi infatti sono caratterizzati da stili di combattimento diversi: Mayday ha attacchi più pesanti ma più lenti, mentre Zuke è un personaggio combo-based molto veloce.
Il problema di queste parti di gameplay è che sono tutte fin troppo simili fra loro, fino a diventare dei lunghi e tediosi corridoi pieni di nemici tutti uguali che si cerca di skippare il più velocemente possibile.
Inoltre, a rendere ancora più frustranti queste zone, abbiamo la mancanza della possibilità di gestire la telecamera durante i combattimenti e delle hitbox molto imprecise.
Sicuramente sarebbe stato possibile studiare meglio queste fasi di gioco, o quanto meno accorciarle.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Fase pre-boss – Photo credit: Federica Giorgi

Boss fights

Punta di diamante del gioco. Le boss fights di No Straight Roads sono tutte bellissime e caratteristiche, ispirate non solo nella colonna sonora ma anche nel design del boss.
I boss sono infatti tutti rappresentativi di un qualche genere musicale o di un tipo particolare di personaggio dello showbiz. Abbiamo così la bambina pianista, la boyband, l’artista eclettica, il dj esaltato e così via.
Sono tutte diverse tra loro e molto divertenti.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
DJ Subatomic Supernova – Photo credit: Federica Giorgi

Rigiocabilità

Arriviamo ora a un punto secondo me molto importante per ogni titolo, soprattutto se si tratta di titoli non particolarmente lunghi, come in questo caso.
No Straight Roads offre una discreta rigiocabilità, non solo tramite il sistema di collezionabili, che come ho già detto non sono molti, ma soprattutto tramite la possibilità di rigiocare le boss fights a diverse difficoltà.
Dopo ogni boss si sblocca, infatti, la possibilità di sfidarlo nuovamente all’interno dell’auditorium, per aumentare il punteggio finale e ottenere più fan. Andando avanti si sbloccano ben 5 difficoltà che offrono decisamente un buon livello di sfida.

No Straight Roads - Photo credit: Federica Giorgi
Possibilità di rigiocare i boss (e problemini di spazio…) – Photo credit: Federica Giorgi

Il finale (Spoiler Alert)

Attenzione. Questa parte di recensione potrebbe contenere spoiler. Se siete interessati a giocare il titolo vi consiglio di saltare direttamente al prossimo paragrafo. Per i più coraggiosi: buona lettura.

Fino alla boss fight finale, No Straight Roads mi era sembrato decisamente un buon titolo, semplicemente con qualche angolino da smussare e qualche difettuccio che si poteva tranquillamente sistemare con una patch.
Poi sono arrivata al finale.
Dopo la boss fight finale, quella contro Tatiana, NSR mostra il suo lato oscuro. La parte finale del gioco sembra solamente abbozzata, soprattutto graficamente parlando. E’ come se all’ultimo qualcuno avesse messo fretta agli sviluppatori e questi avessero deciso di lasciare il finale del gioco grezzo e pieno di difetti che, nel resto del titolo, non sono presenti.
Senza escludere il fatto che l’ultima parte di gameplay risulta decisamente anti-climatica, rompendo l’atmosfera quasi eroica che si era andata a creare con la boss fight finale.
Il finale di questo titolo è probabilmente il suo difetto più grande, che stordisce il giocatore e su cui non è possibile chiudere un occhio.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Grafica abbozzata – Photo credit: Federica Giorgi
No Straight Roads - Photo credit: Federica Giorgi
Chitarre volanti – Photo credit: Federica Giorgi

Commenti finali…

No Straight Roads è sicuramente uno dei giochi più originali che ho visto in giro nell’ultimo periodo. La grafica colorata, la colonna sonora stratosferica e le boss fights curatissime sono sicuramente dei buoni punti di questo titolo, che però non riescono a prevalere sulla grandissima delusione che è la parte finale.
Resta comunque da considerare che il titolo è il primo della Metronomik e che per essere un gioco low budget hanno comunque fatto un buon lavoro.
Per dare una valutazione a NSR mi sono ritrovata combattuta tra il cuore, che voleva premiare l’originalità e il tema del gioco, e la testa, che era molto arrabbiata per le potenzialità sprecate di questo titolo.
Avrebbe potuto essere di più e spero che un prossimo titolo di questa software house abbia la possibilità di esserlo.

No Straight Roads Photo credit: Federica Giorgi
Photo credit: Federica Giorgi

+ Buona caratterizzazione dei personaggi
+ Stile grafico unico nel suo genere
+ Colonna sonora degna di nota
+ Boss Fights intriganti
+ Ottimo sistema di abilità e buff
+ Originalità

– Tempi di caricamento troppo lunghi (e texture comunque caricate in ritardo)
– Fasi pre-boss ripetitive
– Hitbox imprecise

Assenza controllo telecamera
– Parte finale

Voto: 7

Recensione No Straight Roads – Testato su PS4

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