Frances McDormand in Nomadland. Per gentile concessione di f Searchlight Pictures. © 2020 20th Century Studios All Rights Reserved

Interpretato dall’attrice premio Oscar Frances McDormand e diretto dalla regista Chloé Zhao, il nuovo lungometraggio Searchlight Pictures Nomadland arriverà prossimamente nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Nomadland è stato presentato ieri in concorso alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

Terzo lungometraggio della regista Chloé Zhao, Nomadland vede nel cast la presenza dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nel ruolo di mentori e compagni di viaggio di Fern durante il suo vagare attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano. Nomadland è basato sul libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta”, edito in Italia da Edizioni Clichy.

Nomadland, le dichiarazioni della regista

Nell’autunno del 2018, mentre giravamo NOMADLAND a Scottsbluff, in Nebraska, vicino a un campo ghiacciato di barbabietole, sfogliavo le pagine di Desert Solitaire di Edward Abbey, un libro che mi era stato dato da una persona che avevo incontrato lungo la strada. Mi sono imbattuta in questa citazione:

Gli uomini vanno e vengono, le città nascono e muoiono, intere civiltà scompaiono; la terra resta, solo leggermente modificata. Restano la terra e la bellezza che strazia il cuore, dove non ci sono cuori da straziare. A volte penso, senz’altro in modo perverso, che l’uomo è un sogno, il pensiero un’illusione, e solo la roccia è reale. La roccia e il sole”.

Per i successivi quattro mesi, i nomadi andavano e venivano mentre viaggiavamo e giravamo il film – alcuni conservavano rocce trovate durante le loro peregrinazioni, con le loro case su ruote alimentate dal sole. Dispensavano storie e saggezza davanti e dietro l’obiettivo della telecamera. Essendo cresciuta in città della Cina e dell’Inghilterra, sono sempre stata profondamente attratta dalla strada aperta, un’idea che trovo tipicamente americana: il viaggio senza fine alla ricerca di ciò che si trova oltre l’orizzonte. Ho cercato di catturare quest’idea nel film, pur sapendo che non è possibile riuscire a descrivere veramente la strada americana a un’altra persona. Bisogna scoprirla da soli.

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