Ambientazioni cariche di fascino e mistero, presenze inquietanti con una loro personalità e una favola per bambini capovolta: questi sono gli ingredienti principali di “Non avere paura del buio”, una favola horror in cui la Fatina dei denti viene rimpiazzata da creature grottesche e pericolose. Debutto alla regia per Troy Nixey, pupillo di Guillermo del Toro, sceneggiatore e produttore del film.
Una location affascinante, ma con un oscuro passato
Le prime scene del film ci portano nella cantina di un bellissimo maniero vittoriano, nella quale troviamo il padrone di casa che, dopo essersi staccato via tutti i denti, fa lo stesso alla cameriera, caduta vittima di una sua trappola. Il motivo di questo gesto è da ricercare nell’inquietante fornace presente nella cantina, dalla quale fuoriescono voci strozzate. Queste presenze hanno rapito il figlio del padrone di casa, dicendo che lo restituiranno al padre solo in cambio di denti umani. L’inganno è servito, e dopo aver ricevuto i denti, anche l’uomo viene inghiottito dalla fornace. Un secolo dopo, la piccola Sally è in volo per raggiungere il padre Alex e la sua giovane fidanzata Kim, che hanno da poco concluso proprio il restauro di quella vecchia casa dove abiteranno temporaneamente in prospettiva di una futura vendita. Poco incline ad accettare la compagna del genitore, la bambina scopre uno scantinato in cui, senza volerlo, libera una terribile forza pronta a trascinarla nell’oscurità.
Non avere paura del buio, l’impronta di Guillermo del Toro c’è e si vede
“Non avere paura del buio” diretto da Nixey e prodotto da Guillermo del Toro è il remake di un horror degli anni ’70. La differenza si trova principalmente nel punto di vista. In questo film la protagonista è Sally, con il suo punto di vista da bambina. Protagonista è anche una fiaba conosciuta in tutto il mondo, quella della fatina dei denti, che acquista una connotazione grottesca. “Non avere paura del buio” non è un horror pensato per fare paura, è una fiaba dai colori cupi, in cui ritroviamo molti elementi comuni ad altri capolavori di Del Toro, come “Il Labirinto del Fauno”, “La spina del diavolo” e il più recente “La forma dell’acqua”.
Arthur Machen, una fonte inestimabile per Del Toro
Arthur Machen fu uno scrittore gallese vissuto nella prima metà del ‘900. I suoi racconti dell’orrore e di fantasia pullulavano di strane creature, come fate, gnomi e altri esseri protagonisti di un mondo soprannaturale. In “Non avere paura del buio”, Machen è eplicitamente citato dal guardiano della casa, che cerca di mettere in guardia i nuovi proprietari dal pericolo di quella cantina. E’ un omaggio alla fantasia dello scrittore, il quale ha ispirato e continua a ispirare i temi delle pellicole prodotte o dirette da Guillermo Del Toro.
“Non avere paura del buio” andrà in onda questa sera su Italia 2.
Vera Martinez