Pangea, organizzazione no profit che dal 2002 aiuta le donne, ha organizzato una manifestazione a sostegno delle donne afghane. Il 25 settembre tutti in piazza per i diritti negati alle donne. Le città che aderiscono e come partecipare.

Con la presa di Kabul da parte dei talebani, le donne afghane si sono viste togliere tutti i diritti che avevano conquistato con fatica e il loro futuro è diventato come un buco nero. Ora le donne afghane sono vittime innocenti, punite ingiustamente. In poco la loro vita è cambiata radicalmente: non possono uscire, lavorare e neanche usare telefoni.

I piazza per rivendicare i diritti negati alle donne

Nonostante la situazione tragica, con coraggio e determinazione molte donne afghane sono scese in strada per protestare, per rivendicare tutti quei diritti che si sono viste strappare da un giorno all’altro. Queste donne non si sono arrese e chiedono i loro diritti, la pace e la libertà.

Loro sono già scese in piazza, mettendo a rischio la loro stessa vita e quella dei loro famigliari. Ora è il nostro turno. Non possiamo lasciarle sole.

La fondazione Pangea, organizzazione no profit che da 20 anni aiuta e protegge le donne afghane, ha organizzato una manifestazione il prossimo sabato 25 settembre. È una grande opportunità per tutti, non solo per le donne, di scendere in piazza e usare la propria voce per aiutare chi la voce non ce l’ha più. L’obiettivo è attivarsi con tutti i mezzi possibili per far si che la Comunità interazionale intervenga al più presto per aiutare le donne afghane.

L’Onlus spiega che scenderanno in piazza con una P disegnata sulla mano. “La stessa P che nei giorni drammatici della presa dei talebani è diventata un simbolo: il lasciapassare verso la libertà disegnato sulla mano di molte donne e uomini accalcati all’aeroporto”.

Cosa chiede la Fondazione Pangea

Suo sito pangeaonlus.org, la Fondazione Pangea fa sapere che scende in piazza al fianco della donne afghane per chiedere:

  • che i diritti delle donne non siano argomento di negoziazione né retrocedano rispetto a quanto era stato conquistato in Afghanistan: istruzione, lavoro e possibilità di manifestare per tutte e tutti.
  • che le donne possano partecipare alla vita politica e siano nei tavoli internazionali sui processi di mediazione di pace per l’Afghanistan come richiede la risoluzione Onu 1325 su “Donne Pace e Sicurezza”
  • un Osservatorio permanente sui diritti delle donne in Afghanistan, al ministero Affari Esteri e all’Onu, per monitorare la condizione femminile e intervenire sulle violazioni
  • un piano straordinario di evacuazione umanitaria per chi vuole lasciare il paese, con particolare attenzione alle donne che hanno maggiori difficoltà a trovare vie di fuga in maniera protetta
  • un piano di accoglienza in Italia dei richiedenti asilo che rispetti le questioni di genere e che tenga conto delle storie di violenza che vivono le donne nei paesi di provenienza, durante il transito e all’arrivo

Le piazze italiane che hanno già aderito

Pangea sarà presente a Roma, Piazza del Popolo, a Milano, piazza della Scala, a Lecce, in piazza Sant’Oronzo, a Bari, in Piazza Prefettura, a Olbia, in via delle Salicornie, a Venezia in Campo San Geremia. A Teramo la manifestazione si terrà in due piazze, in largo San Matteo alle ore 17 e in Piazza dei Martiri alle 19.

La lista delle adesioni è in aggiornamento sul sito di Pangea (pangeaonlus.org)