Una gara d’appalto per le pulizie. Tutta italiana e truccata. Vincerà ‘Tuscia Pulizie‘ da Frosinone. Da qui nasce l’avventura, che ha per titolo la saggezza popolare scritta su un ciak: stasera in tv c’è “Non si ruba a casa dei ladri“. Chi tenta di farsi giustizia da se nell’universo delle truffe.
Ai danni di Antonio Russo (Vincenzo Salemme), si consuma l’asta pilotata per l’affidamento di una grossa commissione. Che non andrà alla sua ditta, pur avendo il massimo punteggio in graduatoria. Sarà l’anziana zia Titina ad ospitare lui e la moglie Daniela (Stefania Rocca), rimasti senza soldi. Per 5.000 euro al mese, accetteranno il lavoro di camerieri per un potente e corrotto faccendiere romano, Simone (Massimo Ghini). Una coppia insolita a svolgere l’incarico di domestici, come due filippini non di Manila ma di Napoli; gli ‘involtini primavera’ contro il ‘casatiello’. E non c’è storia.
A casa dei ladri, bussando..
La regia del film del 2016, stasera in tv, “Non si ruba a casa dei ladri“, è firmata da Carlo Vanzina. Compianto fratello di Enrico, il grande Steno per padre e Mario Monicelli per maestro. Di lui fu assistente al cinema, quando ancora giovane, suo padre lo consegnò nelle mani dello sceneggiatore romano per fargli apprendere il mestiere, partendo anche dal ruolo più basso. Meglio di Monicelli, l’autore del sorriso amaro, nessuno raccontò ‘la commedia all’italiana’; facendo vedere al pubblico ciò che serviva, l’essenziale. Non stupire con le immagini, ma concentrarsi sui personaggi e sui loro vizi.
I Vanzina, amati e criticati, a loro modo, con la risata che apre e chiude ogni film, portano sullo schermo l’Italia com’è. Corruttori, fannulloni, vacanzieri in grande stile: sulle nevi di Cortina, per passaporto ‘il facciamoci riconoscere’, o spiaggiati in Sardegna, dove è inutile cercare un pattino a due remi. Quando i due proprietari dell’impresa, un tempo beniamina del settore dello strofinaccio, scoprono che il loro datore di lavoro, intrallazzato tra politica e affarista navigato, è colui che ha manomesso la gara, mettono su una banda. Caratteristica di questo nuovo gruppo di ladri, non sarà la professionalità nel mestiere. Ma, ad accomunarli, l’arrabbiatura maturata nell’essere stati tutti truffati. Quale miglior incentivo ti da la carica?
Ladri, di risate
Maurizio Mattioli, nel film sarà Giorgio Bonetti. Lui il monologo te lo serve con raffinata maestria, ‘t’ammolla‘ come si dice nella capitale. Con i soldi della banda vorrebbe andare via in Portogallo: lì la vita costa meno. Le finestre sull’oceano gli faranno dimenticare il ponentino e la coratella, pezzi di cuore che lascia a Roma? Al Pupone ripiegherà con il Benfica. E, stasera in tv in “Non si ruba a casa dei ladri“, c’è anche Manuela Arcuri, in Lori, la fidanzata del ricco Simone, il tuttofare degli ambienti che contano. “È stato un ritorno al cinema e alla commedia, quello con cui avevo iniziato al principio della mia carriera“, dirà l’attrice di Anagni. Era giovane e bella, quando, venditrice al grido di ‘bomboloni‘ sulla sabbia infuocata, debuttava nel film di Panariello, “Bagnomaria“.
Massimo Ghini, è il comico che fa ridere restando serio. Viene dal teatro, e recita da antologia. Vincenzo Salemme, porta Napoli al cinema, i tempi comici e l’arte della battuta. La scena della festa in cui Ghini è vestito da antico romano, ricorda il disonesto industriale Lorenzo Santenocito di Gassman in “Nel nome del popolo italiano“, di Dino Risi; o “La Congiuntura” di Scola, quando sempre Gassman interpretava il Principe Giuliano Maria che esportava soldi illegalmente all’estero. Il film “Non si ruba a casa dei ladri” stasera in tv, fa riferimento alla casta dei corrotti e ai suoi scandali, non riguardo ad una regione in particolare, ma alla più generale, dilagante, corruzione degli uomini. Anche se Roma sembra, rispetto alle altre, la città dove il malaffare fa anche ridere, dove la risata alleggerisce la degenerazione. Potere tutto romano. La trama risparmia i tradimenti dei ‘cinepanettoni’. Ma rassicuratevi, rimane l’impossibilità di una rappresentazione seria.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici!