La mamma di Elena Del Pozzo, la bambina di quattro anni scomparsa lunedì 13 giugno a Catania e trovata morta oggi, ha confessato.

«L’ho uccisa io», ha detto Martina Patti nel corso dell’interrogatorio dei carabinieri. La donna non ha saputo spiegare come e perché ha commesso il delitto, aggiungendo invece: «Non ero in me».

La ricostruzione dell’omicidio di Elena Del Pozzo

È stata proprio Martina Patti, 23 anni, a far rinvenire il cadavere della figlia in un campo, a 200 metri da casa. Ieri aveva denunciato il rapimento di Elena ad opera «di una banda di tre uomini incappucciati», all’uscita dall’asilo frequentato dalla bambina. La Procura ha predisposto il fermo con l’accusa di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.

Il padre di Elena ha avuto precedenti per droga. I genitori erano separati da tempo. La bambina viveva spesso a casa dei nonni. Secondo quanto raccontato dai parenti della bambina, sarebbe stata la madre di Elena a lasciare il padre, probabilmente perché aveva incontrato un nuovo compagno. A quel punto il padre è partito per la Germania, dove avrebbe incontrato a sua volta una nuova compagna. La donna, tuttavia, avrebbe continuato ad avere comportamenti morbosi nei confronti dell’ex.

Stando a quanto emerso dall’interrogatorio, Elena sarebbe stata uccisa nella sua abitazione a Mascalucia dalla madre che avrebbe poi portato e nascosto il corpo della piccola in un vicino terreno di campagna abbandonato, cercando di coprire il cadavere con della terra e cenere lavica. Il delitto sarebbe stato commesso dopo che la donna aveva preso la bambina all’asilo, mentre era sola in casa.

La madre avrebbe detto agli inquirenti di avere agito senza capire quello che stava facendo. L’esatta dinamica e il movente restano però ancora da chiarire e un aiuto alle indagini potrebbe giungere dall’esame autoptico. La Procura, terminato l’interrogatorio, sta predisponendo il fermo nei confonti della donna per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.

Sara Mellino