Novak Djokovic agli Australian Open, il mondo dello sport insorge

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Di Redazione Metropolitan

La presenza di Novak Djokovic agli Australian Open ha generato uno tsunami di polemiche in tutto il mondo. Anche dall’universo sportivo italiano sono arrivate le prime condanne: il numero uno del Ranking, infatti, non ha mai chiarito se si è sottoposto al percorso vaccinale contro il Coronavirus. Il direttore del torneo, Craig Tiley, aveva dichiarato che nessun atleta sprovvisto del siero sarebbe potuto scendere in campo, ma adesso è spuntata una speciale esenzione medica per il forte serbo. Lo sport insorge.

Due condanne a Novak Djokovic dal mondo dello sport italiano

Ecco le parole di Mauro Berruto, responsabile sport del Pd ed ex Commissario Tecnico della Nazionale di volley:

“Sono disgustato dall’ennesima furbata per aggirare le regole – ha detto a LaPresse -. Non so se partire da lui, in quanto atleta e modello per gli appassionati, o dagli organizzatori che lasciano passare il messaggio che si è forti con i deboli e deboli con i forti. Si crea così una forte disparità con gli atleti che invece sono rispettosi delle regole. Djokovic dovrebbe spiegare i motivi di questa esenzione. È una storia inqualificabile da qualunque punto di vista la si guardi, soprattutto per quello che mi aspetto io da uno sportivo. Ora mi aspetto una presa di posizione da parte dei suoi colleghi, da chi ha rispettato le regole. Sarebbe la risposta migliore”

La stoccata a Novak Djokovic è arrivata anche dall’ex capitano azzurro di Coppa Davis Nicola Pietrangeli:

Djokovic? I giocatori potrebbero anche fare sciopero, a questo punto che giochi da solo insieme a quelli che non si vogliono vaccinare. Se sei il numero 1 devi essere rispettato ma devi anche rispettare. Se il numero 34 del mondo dice non vengo in Australia, non gioca. Se lo dice il numero 1 invece gioca. Così non va bene“.

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Photo Credit: via Twitter @ATPCup