Nuovo Dpcm il 6 marzo, rimane il divieto di spostamento fino al 27 marzo

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Di Redazione Metropolitan

Un mese di divieti per evitare che le vacanze pasquali si trasformino in un «liberi tutti», con la possibilità di anticipare di qualche giorno alcune riaperture. Ma si deciderà sulla base della curva epidemiologica che al momento non accenna a scendere. La linea già tracciata prevede misure rigorose per fermare i contagi causati dalle varianti del Covid-19 con la creazione di altre zone rosse dove si va in lockdown, oppure «arancione scuro» dove la circolazione è limitata. Una strategia messa a punto dal governo guidato da Mario Draghi in vista della firma del Dpcm che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, dopo essere stato condiviso con Regioni e Parlamento.

Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo e, già da questa settimana, anche le ordinanze sul cambio di fascia saranno operative dal lunedì «per consentire ai cittadini e ai titolari delle attività di organizzarsi». Gli allentamenti saranno minimi: rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento. Resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla.

“Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti. Questo dibattito è importante e siamo in una situazione politica nuova. Ringrazio il presidente Mattarella. Il premier ha detto che l’unità non è un’opzione ma un dovere. Ho sempre auspicato un’unità nazionale contro l’emergenza. Non c’è strada diversa dall’unità”. Solo uniti si sconfigge il Covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo ripete durante la comunicazione al Senato, e poi alla Camera, sulle nuove misure per il contrasto della pandemia da coronavirus precisando che il prossimo Dpcm “varrà dal 6 marzo al 6 aprile” e includerà, dunque, le festività di Pasqua (4 aprile) e Pasquetta (il 5). Impossibile prevedere ora se le prossime festività saranno “in rosso” come lo scorso Natale: “L’evoluzione del quadro epidemiologico – commenta Speranza – merita di essere seguita con la massima attenzione. Dovremo verificare, passo dopo passo, se le misure siano adeguate a fronteggiare la situazione che va delineandosi. La bussola, per me, nella scrittura del prossimo Dpcm deve essere sempre il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute, come sancito dalla nostra Costituzione, all’articolo 32”. Ma oltre alla responsabilità e all’unione, per il ministro è “indispensabile dire sempre la verità ai cittadini, disorientati dalle polemiche e sempre più stanchi per questa lunga crisi. La pandemia non si batte solo con il buon governo centrale o territoriale: l’arma in più è la collaborazione attiva di ogni persona. Quanto più siamo in grado insieme di trasmettere un messaggio di coesione e condivisione delle decisioni assunte”.