Oggi, 18 febbraio 2022, si celebra la Giornata mondiale della sindrome di Asperger. Ma di cosa si tratta? Molti vedono questa condizione come un grave disturbo, ma poi sanno che l’Asperger si cela dietro grandi pensatori e artisti, e che è “grazie” a tale sindrome se oggi conosciamo, per dirne una, la teoria della relatività.
Asperger: cos’è e perché si celebra il 18 febbraio?
L’Asperger day è la giornata dedicata a coloro che sono colpiti dalla sindrome: la data per la su celebrazione risale al pediatra austriaco Hans Asperger, che fu il primo a identificare tale condizione. Perciò, il nome della sindrome è il suo, il giorno ad essa dedicato coincide con la data del compleanno del medico.
La sindrome di Asperger rientra nella lista di disturbi legati allo spettro autistico, ma con alcune differenze. I soggetti colpiti da Asperger presentato, in genere, un quoziente intellettivo pari o superiore alla media, risultando spesso brillanti, geniali. Il disagio legato alla sindrome non riguarda l’intelletto, infatti, ma una certa difficoltà a livello di interazione e inserimento sociale, e una comune indifferenza emotiva nei confronti di chi e di cosa li circonda. La Sindrome di Asperger si colloca all’estremo più lieve dello spettro dell’autismo, e si riconosce anche da problemi nel controllo di emozioni, comportamenti, movimenti e, in molti casi, interessi singolari e intensi nei confronti di un argomento in particolare.
Differenze tra autismo e Asperger
All’interno del DSM-5 (l’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), pubblicata nel 2013, la Sindrome di Asperger non è più considerata una categoria diagnostica a sé: viene inserita nel grande spettro dei disturbi autistici, ma non rappresenta più un caso clinico specifico. Questo perché la differenza sostanziale tra l’autismo vero e proprio e l’Asperger sono una serie di condizioni cliniche e comportamentali, che variano nelle due per intensità e durata nell’arco della vita.
Alla base della riclassificazione c’è “l’idea è quella di assicurarsi che gli individui siano descritti per i loro bisogni specifici anziché farli rientrare in ristrette categorie”, scrive Francesca Happé, professoressa di neuroscienze cognitive al King’s College London. Nel DSM-5, la sindrome è stata quindi rinominata disturbo dello spettro autistico di livello 1, senza compromissione intellettiva e del linguaggio associata.
Personalità famose collegate all’Asperger
Come è stato detto all’inizio, l’Asperger colpisce varie persone e non limita comunque la capacità intellettiva, anzi, in molti casi la esalta. La capacità di chi è soggetto ad Asperger di isolare un argomento e prestarci particolare attenzione, scavando nel dettaglio, interessandosi a un tema in modo ossessivo, è ciò che ha permesso ad alcune personalità a tutti bene note di fare scoperte e invenzioni che hanno rivoluzionato la storia.
Pensate ad Albert Einstein, che soffriva di Asperger, e la sua teoria della relatività; pensate a Isaac Newton, Susanna Tamaro, Charles Darwin, fino alla giovane Greta Thunberg e al suo impegno nella lotta alla crisi climatica, pensate a Tim Burton, che nel suo film cult Edward mani di forbice racconta alcune la personalità affetta da Asperger attraverso il protagonista. E poi Van Gogh, Alan Turing, Mozart, lo straordinario attore Anthony Hopkins: tutti legati dalla stessa sindrome.
L’Asperger dunque non è un impedimento nella vita di una persona, solo una condizione da apprendere e riuscire a bilanciare all’interno della propria vita grazie all’aiuto della psicoterapia, nei casi in cui essa è ritenuta fondamentale. Chi convive con l’Asperger vede il mondo e la società con sfumature diverse dalle solite, ma una volta trovato il modo di vivere al meglio con la sindrome, ha tutta la facoltà e la creatività necessarie a condividere tali sfumature con gli altri.
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