È ora che le aziende tecnologiche e i responsabili politici prendano sul serio la violenza online. Lo afferma il direttore esecutivo dell’UNFPA, Natalia Kanem. Da ora le Nazioni Unite contribuiscono alla difesa della violenza con una campagna contro la violenza di genere su Internet, e con un simbolo da aggiungere ai post sui social media per il sostegno.

Il simbolo “bodyright” contro la violenza online: a tutela delle donne ma non solo

La campagna “bodyright” evidenzia come i loghi aziendali e la proprietà intellettuale, di musica e film, godano di una protezione maggiore rispetto alle immagini dei corpi umani. Sempre più frequentemente caricati online senza il consenso dell’interessato o utilizzati in maniera dannosa.

Il simbolo ⓑ può essere aggiunto a qualsiasi immagine direttamente tramite le storie di Instagram utilizzando adesivi o scaricandolo dalla pagina web. L’obbiettivo è responsabilizzare politici, aziende e utenti, e contemporaneamente a diffondere il messaggio che donne, giovani, minoranze etniche e comunità LGBTQ+ siano protetti dalla violenza online.

Secondo un sondaggio dell’Economist Intelligence Unit, l’85% delle donne a livello globale ha assistito a violenza digitale. Il 38% delle donne l’ha subita.

Tra gli abusi possibili online l”UNFPA include: cyberstalking, l’incitamento all’odio, il doxxing (pubblicazione di informazioni private su un individuo) e l’uso non consensuale di immagini e video come i deepfake.

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