Oriana Fallaci, 5 curiosità sulla coraggiosa partigiana e le sue battaglie

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Di Sabrina Baiocco

Oriana Fallaci diceva la verità in una società maschilista. Fu la prima corrispondente di guerra donna nel 1967, per la guerra in Vietnam. Nasce in una famiglia antifascista. Oriana gira il mondo, è una resistente contro il fascismo e l’islamismo. Fu un personaggio scomodo, amica e nemica di Pier Paolo Pasolini. Si spense all’età di settantasette anni, nel giorno di oggi del 2006. Ripercorriamo i suoi successi con 5 curiosità sulla coraggiosa scrittrice.

Oriana Fallaci,  in prima linea nella resistenza partigiana

Oriana Fallaci curiosità ph. Ouzzart

Oriana appartiene a una famiglia antifascista ed è sempre stata una resistente contro il fascismo e l’islamismo. A soli 14 anni è in prima linea nella resistenza partigiana. Con la bicicletta accompagna i prigionieri inglesi e americani fuori dai campi di concentramento italiani. Combattendo per la libertà, nasce in lei la passione per il giornalismo, fino a che non viene assunta dall’Europeo, arrivando così al successo. Girando il mondo per lavoro giunge a New York e in Oriente, qui svolge un’inchiesta sulla situazione delle donne in quei paesi, scrivendo il libro “Il sesso inutile“. Nel 1967 è inviata nella guerra in Vietnam e diventa una giornalista di spicco come inviata. L’anno dopo viene ferita gravemente dalla polizia nella Strage di Piazza delle tre Culture, in Città del Messico. Negli anni seguenti tratta la rivolta dei neri a Detroit e le cause della morte di Kennedy.

Quale figlia di Edoardo Fallaci, uno dei capi della Resistenza a Firenze, comandante militare per il Partito d’ Azione in città, avevo partecipato alla Resistenza contro i fascisti e i nazisti. Ero staffetta di città e anche di montagna. Portavo armi, giornali clandestini, messaggi ai compagni nascosti o riuniti in formazioni partigiane. Attaccavo sui muri, con la colla, i manifesti contro i fascisti: la sera prima del coprifuoco. Li infilavo nelle tasche della gente per strada o in tranvai. E per un certo periodo il mio lavoro principale fu quello di accompagnare verso le linee alleate, dalla città, i prigionieri inglesi e americani fuggiti dai campi di concentramento italiani dopo l’ 8 settembre. Li accompagnavo in bicicletta, in viaggi che duravano giornate intere: 50 chilometri, anche, ad andare, e 50 a tornare. Bisognava passare attraverso i posti di blocco tedeschi ma per me era abbastanza facile in quanto ero una bambina dall’ aspetto molto infantile. Portavo ancora le trecce. Una volta, dinanzi a un posto di blocco tedesco, un ex prigioniero sudafricano (travestito da ferroviere) mi cadde. Sapeva andare malissimo in bicicletta. Io cominciai a parlargli in italiano e lo tirai su. Non si accorsero di nulla

Il mio cuore è più stanco della mia voce. Oriana Fallaci

 Un personaggio scomodo e insidioso

La Fallaci era spesso un personaggio scomodo e insidioso, lo dimostrano le domande fastidiose che fece a personaggi famosi durante le sue interviste. In un’intervista a Gina Lollobrigida le disse :“Non penso che tu sia stupida come la gente dice”. Niente in confronto al fatto che disse a Gheddafi :“Sai di non essere amato?”. In un’intervista a Khomeini, l’Imam si rivolse a lei dicendo: “ Se non ti piace il vestito islamico, non sei obbligata a indossarlo. Il Chador è solo per donne giovani e rispettabili“. La giornalista di tutta risposta si levò il vestito e gli rispose:” È molto gentile da parte tua imam. Ora mi tolgo questo stupido straccio medievale.“ Proprio per questo suo modo di fare probabilmente la Fallaci non concesse mai interviste. Numerose furono le sue accuse contro l’islam e divenne famosa la lettera al Corriere della Sera con il titolo “La rabbia e l’orgoglio”, che si riferisce all’attacco dell’11 settembre alle Torri gemelle.

Se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto.”

Oriana Fallaci in La rabbia e l’orgoglio.

Da questo la giornalista e scrittrice prende spunto per scrivere il suo libro J’accuse Proprio contro l’islam. Nel corso della sua vita si batte contro l‘eutanasia e dice no al referendum per la ricerca sulle cellule staminali. Furono numerose le sue battaglie contro l’antisemitismo e non fu mai d’accordo all’affidamento dei bambini alle coppie omosessuali.

La strana coppia : Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini

Oriana Fallaci ,le curiosità sul rapporto con Pasolini. ph. Palomar

Diventammo subito amici, noi amici impossibili. Cioè io donna normale e tu uomo anormale, almeno secondo i canoni ipocriti della cosiddetta civiltà, io innamorata della vita e tu innamorato della morte. Io così dura e tu così dolce.” Tra Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini vi era sempre stato un rapporto di amore-odio che cavalca l’Italia degli anni’60 e ’70. Personalità contrapposte. Quella tra la Fallaci e Pasolini fu un’amicizia profonda e lei non smise di parlare di lui fino alla sua morte nel 2006, a causa di un cancro ai polmoni. I due si erano conosciuti nel 1963 e lei lo descriveva come piccolo, fragile e consumato dai suoi mille desideri. Un marxista a New York. Un giorno la scrittrice gli disse “Ti farai tagliare la gola Pier Paolo”. Quando fu pubblicato ‘Lettera a un bambino mai nato‘ Pasolini sega le gambe al libro, non vuole sapere cosa v’è dentro la pancia di una donna.  E’ disgustato dalla maternità. La Fallaci non dimentica queste parole e ne fa menzione nella ‘Lettera a Pier Paolo’ che scrive in memoria dell’amico, subito dopo l’omicidio. “Quella lettera crudele, spietata, dove mi picchiavi con la stessa violenza, con cui ti hanno ammazzato”.

Sempre e comunque contro il fascismo

Pasolini viene ucciso il 2 novembre 1975 e la giornalista svolge un’inchiesta pubblicata sull’Europeo, che stravolge la versione delle autorità e che descrive Pino Pelosi, come uno che sta coprendo i veri responsabili e che si è autoaccusato dell’omicidio. Un’altra battaglia a favore della verità quella intrapresa da Oriana Fallaci. Appena morto Pasolini la Fallaci chiama il Corriere “ Sono Oriana Fallaci. Padellaro, ascolta bene: Pasolini è stato ucciso dai fascisti. DAI FASCISTI, devi scriverlo”, il giorno dopo il ritrovamento del corpo del suo amico di sempre. Nel 2000 in una lettera su Gentile, Croce e la viltà degli antifascisti scritta a Chicco Testa,  la scrittrice si scaglia contro il fascismo. La lettera ci illumina su quattro concetti. L’assassinio di Gentile fu una carognata ingiusta e vigliacca. Che Gentile non era fascista. Che gli antifascisti furono dei «cacasotto» perché uccisero un grande e inerme filosofo, mentre non ebbero il coraggio di sminare i ponti di Firenze che i tedeschi avevano minato. E infine, che avrebbero dovuto ammazzare Croce, che, parole sue, all’inizio “leccò il culo” a Mussolini, come molti intellettuali “che poi sarebbero diventati numi del Pci”.

Oriana Fallaci racconta Oriana Fallaci

Nel suo ultimo viaggio da New York a Roma, sull’aereo con Pier Ferdinando Casini, Oriana pensò che sarebbe stata prossima alla morte, visto l’aggravarsi della malattia e disse : “Mi dispiace non poter leggere i ‘coccodrilli’, gli articoli sulla mia scomparsa. Descriveranno come io non ero…” Decise così di pubblicare una lettera tramite l’Europeo dove si racconta:

“Cinque anni fa lasciai Milano. Disfeci la mia casa milanese, una mansarda di quattro stanze, assai graziosa, misi l’indispensabile in due piccoli bauli e, ripetendo il gesto del giorno in cui m’ero recata a Roma senza saper neanche dove avrei abitato, andai a New York. Lì abito, ufficialmente, non so per quanto ancora, in un piccolo appartamento di un grattacielo di Manhattan nella East Side. Dico ufficialmente perché ci sto pochissimo, sono sempre in giro per il mondo.
 Comunque la mia vera casa non è quella. Io considero la mia vera casa la villa che ho a Greve in Chianti: un insieme rustico e bello, dove abitano anche i miei genitori con la mia sorellina. È tutto. Non sono sposata. Non ho mai pensato a sposarmi. Anche se mi considero sposatissima con l’uomo che amo da anni. Non ho figli, purtroppo non sono mai riuscita ad averne. Ciò per molto tempo mi ha addolorato ma ora non mi turba più. Vivo bene così. Le altre notizie biografiche si caveranno facilmente dai libri (Il sesso inutile, Penelope alla guerra, Gli antipatici, Se il sole muore, Niente e così sia) perché tutti i miei libri sono scritti in prima persona, generalmente, e hanno comunque uno sfondo biografico. Non dicono solo la mia altezza (un metro e 56 scarsi) e il mio peso: che oscilla tra i 42 e i 43 chili. La gente, quando mi conosce rimane sorpresa da tanta pochezza. E io allargo le braccia e dico:
 Tutto qui”

Oriana Fallaci

Nell’Agosto  del 2006 la Fallaci chiede di essere trasportata a Firenze, per morire con l’immagine della Cupola di Santa Maria del Fiore negli occhi. Muore all’ospedale di Firenze il 15 settembre del 2006.

Sabrina Baiocco

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